mercoledì 31 agosto 2011

Road tripping: Uk 2011 (1) ---> LONDON CALLING.

Londra è una delle poche città del mondo che mette d’accordo tutti…
Difficile incontrare qualcuno che non la ami, o cui non sia piaciuta anche solo un po’…
Io verso Londra ho un amore viscerale, nasce anni fa, dalle mie visite allo zio… nasce dall’averla girata in lungo e in largo, dentro e fuori…
Nasce dalla mia metà anima inglese, che si rifiuta di starsene in disparte o di essere seconda alla mia (apparentemente) preponderante anima italiana…
Negli anni ho rivoltato Londra come un calzino, ho visitato musei e parchi, chiese e palazzi, negozi e stazioni, eppure ogni singola volta mi emoziona, e scopro qualcosa di nuovo…
Arrivare a Londra in macchina o in pullman è un’esperienza strana, forse perché non te lo aspetti: ti aspetti che ti piombi addosso con grattacieli, smog, traffico e caos, ma non è così.
Guardi fuori dal finestrino e vedi file di case a due piani, come in qualsiasi paesino di campagna… il traffico pian piano si intensifica,ma i sobborghi di Londra non ti piombano addosso come ti aspetteresti…Richmond, Kew Gardens, Chiswick, sono tutti lì, a due passi dal centro eppure così piccoli mondi a se…
Ti rendi conto di essere arrivato quando ti sfilano davanti agli occhi i palazzi Vittoriani di Kensington e Chelsea, ma anche qui, non c’è nulla di esagerato, nulla di caotico alla vista.
Londra possiede lo straordinario potere di lasciarti a bocca aperta ogni volta, anche se ti sembra (con un pizzico di presunzione) di conoscerla già, e che non possa regalarti nulla di nuovo.
Volti l’angolo e c’è un negozietto così stramaledettamente tipico, attraversi la strada e sul marciapiede c’è una scritta mai vista, esci dalla metropolitane e scopri uno scorcio nuovo e magico.
Solo una cosa puoi fare, ed è ritornarci, ogni qualvolta tu ne abbia l’occasione: stai pur certo che lei non ti deluderà, ma sarà lì, anno dopo anno, e ti sembrerà che stia aspettando solo te per chiuderti in quel morbido abbraccio che bramavi e aspettavi, mentre il Tamigi scorre lento e placido ed il Big Ben rintocca ad ogni ora in lontananza.

venerdì 22 luglio 2011

CAMPOVOLO 2.0 (2)

Se qualcuno mi chiedesse: "Allora, sto Campovolo com'è andato?", probabilmente vedrebbe i miei occhi illuminarsi, come quando parlo di una cosa mia, intima e speciale. Perchè quel 16 luglio ce l'ho marchiato a fuoco dentro ormai, un'emozione talmente forte, una botta di adrenalina talmente potente... Forse, è perchè lo aspettavo talmente tanto: i due concerti sfumati nel 2010 bruciano ancora, e così quando ho stretto tra le mani il biglietto per l'area pit, beh, mi sembrava di custodire il più prezioso dei tesori...
Cosa ricorderò? TUTTO, semplicemente.
Il viaggio la sera prima, dormire sul prato condividendo un sacco a pelo e un telo mare, la sveglia alle 5 e mezza e la fila lunghissima, i cancelli che si aprono, quel ragazzo vestito di arancione che mi mette al polso il braccialetto giallo del Bar Mario, una giornata infinita stese al sole, gli idranti, i nebulizzatori, i gadgets, i litri d'acqua, i panini, le scottature, la stanchezza che si accumula...
L'attesa...
Aspettare Lui, guardare l'orologio ogni 5 minuti, fissare il palco alle 21.15 spaccate, cercando di capire da che parte sbucherà.
Si accendono i maxischermi: ascolto, guardo, piango. Lui in 3 minuti mi ha dato più emozioni di quante potessi sperare. Lui,l'unico capace di farmi tremare così forte.
Mi prendi l'anima, il cuore, qualunque sia quella cosa che contiene le emozioni e me l'attorcigli come un telo strizzato, poi mi stendi e mi accarezzi con la voce, aspettando che mi asciughi un po'. L'ho sentito il tuo abbraccio sabato sera, su alcune canzoni... tipo "Piccola stella senza cielo", "Ho ancora la forza", "M'abituerò"... ad un certo punto ti sei spostato sul lato sinistro del palco, dritto davanti a me. Non guardavi me, chissà chi avrai visto, ma i tuoi occhi erano lì, e lasciamela l'illusione che per un attimo ci siamo sfiorati, da lontano, per un secondo.
Lasciami dentro al tuo mondo, almeno un po'. Perchè tu nel mio ci stai sempre, lo sai? Ogni giorno, ogni istante. Che sia una canzone, una frase, un film, tu ci sei.
Rimani lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Grazie per ogni singolo istante di quelle tre ore di sabato, per il concerto più da brividi, per l'emozione più forte. Grazie per aver scelto certe canzoni, e grazie perchè sei uno che parla poco, ma quando parli, beh, emozioni. Grazie alla luna di sabato notte, inconsapevole spettatrice di cotanto spettacolo.
Io non l'ho ancora capito se il cielo è vuoto o il cielo è pieno, ma so che tu, Luciano, sei il mio centro del mondo.
Grazie per il te più vero.
Al prossimo concerto.

mercoledì 20 luglio 2011

CAMPOVOLO 2.0 (1)

Discorso finale:'Uno dei complimenti che mi fanno più spesso e che più mi fanno piacere è un complimento che fa così: Luciano, tu hai il più bel pubblico di tutti ! L'ho preso come un complimento, ma in realtà non è un complimento, è una constatazione basta guardarvi,... è un dato di fatto! Attezione, hanno detto proprio una parola precisa, un aggettivo preciso, è il piu BELLO di tutti ! Nel senso che non è un fatto di lineamenti, è un fatto di quello che riuscite ad esprimere! E' un fatto di sentimenti che riuscite a provare e a trasmettere, e che arrivano forti e chiari e che sono uno specchio di un anima che evidentemente siete voi. Volevo solo dirvi una cosa prima di tutto, Campovolo è stata una festa speciale e io vorrei proprio, perlappunto, che grazie a Campovolo e grazie alla Vostra bellezza voi concepiste almeno un migliaio di figli, fra questa sera e domani, voglio almeno mille figli da Campovolo, va bene?! E poi la bellezza così almeno viene perpetuata, se proprio non volete arrivare al figlio vi fermate un attimo prima, però sapete cos'è giusto fare dopo il concerto, là c'è un accampamento, c'è un appostamento che permette comunque quanto voi ben sapete... E poi dopo aver concepito i vostri mille figli, siccome là fuori è pieno di gente che dice che non c'è speranza e non c'è futuro, voi sappiatelo che nel momento in cui pensate che non ci sia speranza e non ci sia futuro, allora la speranza smette di esistere e il futuro smette di esistere. Ed è per questo motivo che voi dopo aver concepito i mille figli ve ne andate là fuori, portate a far vedere le vostre facce, e diteglielo a quelli là che IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE!' Luciano Ligabue.

giovedì 7 luglio 2011

no-one ever said it would be this hard.

You're leaving tomorrow.

And after all the fights, the tears, the long silences, the harsh looks between us I am so, so scared.

It's meant to be this way: we both follow our dreams, and now they are going in two opposite directions... it hurts.

The idea of you not being around.

The distance between us will be so much, the simple idea makes me dizzy.

If I look back I would change so many things: I only want to remember the smiles, the hugs, the twinkling eyes when we share a secret joke, the conversations, the drunken fights which always ended with a cuddle and a stolen photo :)





I wish I knew how to tell you I will miss you so much.


On air: the Scientist-Coldplay

venerdì 10 giugno 2011

Che bello essere noi.




Eh sì, me ne rendo conto ogni giorno che passa, ogni volta che guardo il calendario e vedo avvicinarsi luglio: il 4, poi il 14, poi una data ancora indefinita di agosto...

Certo che mi mancherà cazzo! Mi mancheranno tante di quelle persone, ovvio, ma lui è un discorso a parte...ma non perchè c'è qualcosa tra di noi, nè un interesse reciproco...

E' che lui, lui è la mia roccia da un anno e mezzo.

E il rapporto che abbiamo è talmente strano, incoerente, forte, incostante...è qualcosa di unico.

Me ne rendo conto ora che sta per finire l'università, ora che davanti a noi c'è solo questo enorme punto di domanda che ci fissa...il futuro fa paura, questo è poco ma sicuro.

Vorrei proteggerlo questo rapporto, con le unghie e con i denti.

Ma non so se ci riuscirò.

Ho imparato che i rapporti sono strani, imprevedibili, prendono strade che non avresti mai immaginato, a volte fanno dei giri immensi e tornano più forti di prima, a volte invece scompaiono veloci come bolle di sapone al vento.

So che ci tieni anche tu: per mesi mi sono chiesta se te ne fregasse qualcosa, e la risposta mi è arrivata per assurdo dopo l'ennesima discussione, a maggio. Sì, mi vuoi bene, ci tieni a me, non vuoi sapermi triste o senza il sorriso.

E mi piace quello che siamo noi ora, dopo un anno e mezzo di amore/odio.

Mi piacciono i nostri sms pieni di faccine sorridenti, le nostre cazzate, le nostre cioche che picchiamo in piedi insieme, i nostri discorsi sciocchi, a volte stupidi ma pieni di risate.

Sì, mi piace la parola NOI.

Mi piace perchè non implica nulla.

Noi, siamo solo noi.

E non siamo morosi, non siamo amici.

Ma non siamo nemmeno una via di mezzo.

Il nostro "NOI" è qualcosa di unico.

Già, perchè c'è qualcosa di unico nei nostri messaggi, nelle nostre conversazioni, nel modo che abbiamo di prenderci in giro, di sgridarci a vicenda quando facciamo qualche cazzata.

C'è qualcosa di unico nel modo in cui tu mi guardi, ma anche nel modo in cui io guardo te, lo devo ammettere.

Occhi verdi in occhi nocciola.

C'è qualcosa che non so descrivere quando ci sediamo uno di fianco all'altra in mensa o al bar: c'è un contatto, sempre. E non c'è nulla di sessuale, nulla di malizioso.

C'è che mi dai sicurezza, quello sì!

E ho capito che su di te posso contare, sia che si tratti di università che di qualsiasi altra cosa: tu per me ci sei.

Forse riusciamo a vedere oltre i nostri caratteri un po' duri, forse siamo entrambi riusciti a vedere aldilà del nostro lato esuberante e casinista.

Ti ho visto in crisi per amore, snervato per una presentazione, stanco per il lavoro; tu mi hai vista sull'orlo del pianto, in crisi per l'università, senza quasi più voglia di andare avanti.

E non mi vergogno di dire che in certe situazioni sei stato tu a tirarmi fuori.
E così ora mi fermo a pensare e mi rendo conto che sì, mi mancherai talmente tanto...

Mi mancherà prenderti in giro per come ti vesti, mi mancheranno le pause caffè/cicca in passerella che si prolungano per quarti d'ora abbondanti, mi mancherà che tu ti prenda del tempo per me, mi mancherà il tuo profumo che mi resta addosso anche se non mi abbracci, mi mancherà il tuo accento e quelle vocali aperte e chiuse per cui ti prendo tanto in giro, mi mancheranno le nostre canzoni, i nostri insulti, i nostri aperitivi....

Sì, lo ammetto, mi mancherai da morire, e probabilmente te lo manderò quel messaggio a fine luglio.

Ma lotterò perchè continui, almeno un po', ad esistere quel "NOI" che adoro.



On air: "Neutron Star Collision"-Muse

venerdì 20 maggio 2011

Certe notti, ed un'alba chiara.

Lo aspettavo questo Agriparty, l'ho atteso con impazienza, trepidazione e forse un pizzico di subconscia malinconia, sapendo che era l'ultimo da universitaria, l'ennesima "ultima cosa" da affrontare in questi mesi finali...E lui, questo Agriparty, non mi ha certo delusa! Anzi, mi ha dato tutto quello in cui potevo sperare, e forse anche di più...

Ho passato una serata davvero INDIMENTICABILE, e voi, quelli di cui avevo più bisogno, c'eravate tutti, nessuno mi ha deluso, nessuno mi ha buttato giù...


Una balla colossale, un aperitivo lungo al b69, la processione rumorosa verso Agripolis, attimi di smarrimento a pisciare dietro il boschetto e nel contempo parlare con Claudio al telefono (vero Ely???), Martini rosato e tè verde che andava giù che era una meraviglia, birre gratis a go-go, balli e risate sotto il palco, stringerci forte tutti con quell'ultima canzone, fissando le stelle e la gente, e sperando forse che quell'alba non arrivasse mai...


Quell'alba che mi ha sorpreso in terrazza, tra baci e carezze inaspettati e roventi come il sole di agosto, tra un sospiro e un sorriso...tutto partito da un massaggio innocente, ma forse la voglia di avvicinarci c'era già da un po', da prima che l'equatore ci separasse per sei mesi: Bressanone teatro di sguardi e sorrisi, ma forse c'era poco tempo, troppa gente e poco alcol...Ma ieri sera sapevo che sarebbe successo: l'ho capito dal momento in cui mi hai abbracciato davanti al chiosco delle birre, l'ho ricapito mentre la Ricky parlava e ci coccolavamo quasi di nascosto come i due timidi che forse in fondo siamo....Ho sorriso oggi ripensandoci e ho chiuso gli occhi e i pensieri: nessun pensiero, nessuna aspettativa, so solo che mi hai addolcito l'arrivo di quell'alba di cui avevo tanta paura...


E tu invece sei riuscito ad annullare tutta la rabbia, tutto il nervoso di questi ultimi giorni.... già al b69 c'erano solo sorrisi e sguardi rilassati, ed era quello che speravo, davvero: non ne posso più di discutere, di lottare con i tuoi sbalzi d'umore e la tua voglia di farti un po' vedere forse, di scontrarmi con i muri che ci piazziamo davanti entrambi, di perdere tempo a decifrare i tuoi messaggi distanti o freddi, di lottare per un briciolo di quiete, perchè io e te quella parola proprio non la conosciamo eh! Mi hai fatto ridere a crepapelle, hai tirato fuori quel lato di te che adoro, quella voglia di divertirsi e ridere, ridere, ridere fino a che gli occhi si socchiudono e si circondano di rughettine, ridere fino alle lacrime...

E alla fine della serata ti ho fatto da tata, piccolo uomo che non regge l'alcol, ti ho curato e non ho lasciato che nessun altro ti toccasse, e forse questa è stata la mia piccola vendetta nei suoi confronti, lo ammetto....Accompagnarti in bagno, sdraiarti sul divano, prenderti cuscino e coperte, accarezzarti la testa mentre ti addormentavi...gesti dolci che hanno sorpreso un po' tutti visti gli sguardi e il nervosismo che spesso ci contraddistinguono, soprattutto nell'ultimo periodo.



Stamattina ti guardavo mentre dormivi, e ho visto una persona diversa: è stato come vedere il tuo lato indifeso, da bambino... il modo in cui dormivi, la posizione, l'espressione del viso. Avrei voluto immortalarti lì, fermare il tempo, tenerti sempre così. Perchè so che finita la festa, finito l'alcol e il travestimento, arriverà l'alba, e torneranno le tensioni, il nervosismo e lo stress. Ricominceranno i musi lunghi, le frasi dette a metà, i silenzi, gli scleri e i messaggi cattivi.


Prendo il treno nel pieno dei postumi e guardo le case scorrermi vicino al finestrino: quante altre "ultime cose" da fare prima di luglio, e la malinconia è in agguato.



Ma intanto noi, anche quest'anno, all'Agriparty abbiamo tenuto fortissimamente botta!!!!! Vi amo!!!! :-)

giovedì 28 aprile 2011

we are not meant to be.

E lo ammetto che se ascoltassi il cuore sarei come un anno fa.
Perché l’attrazione fisica è sempre lì, anche più forte.
Laila mi dice: sai che sareste davvero una bella coppia dal punto di vista estetico?
Io la guardo sorridendo e giro lo sguardo altrove, per nascondere quella malinconia che mi vela gli occhi: certo che lo so… e so anche che per come siamo fatti caratterialmente saremmo una coppia scoppiettante, di quelle che piacciono a me, di quelle che litigano e poi a metà litigio si baciano e fanno pace…
Ma il punto sta tutto in quel “sareste”.
E noi non lo siamo.
Né lo saremo mai probabilmente.
Ma io non sono quella che rinfaccia le cose.
Te l’ho pure offerta la redbull venerdì sera.
E ho accettato col sorriso che tu mi stessi addosso tutta la sera, anche se a volte eri davvero troppo pesante…
Ho accettato le rose, nonostante le avessi prese da un tavolo vuoto accanto a noi.
Ma poi quando fuori mi hai offerto una sigaretta che io ho inizialmente rifiutato, ho pensato: ma che cazzo, me le devi, ogni singola sigaretta che prendo, ogni bibita che mi offri, ogni rosa che raccogli e mi dai, ogni serata in cui mi tratti come dio comanda.
Mi devi ogni singola cosa e sai perché?
Per ogni singola fottutissima lacrima che ho versato la scorsa primavera per te.
Se per ogni lacrima mi prendessi qualcosa, tu ora saresti senza soldi e avresti smesso di fumare per la disperazione, fidati!!
Facciamo così adesso, tu cerca me, e impara cosa si prova quando chi cerchi si allontana, e tu fai la figura del fesso davanti agli altri.
Fallo tu quello che ho fatto io per mesi.
Cosa si prova quando ti avvicini e prendi per mano una persona, le chiedi di ballare e ti dice “no”, con tono distaccato, mentre tutti ti guardano?
Cosa si prova quando mentre guardi una persona e cerchi un contatto, lei si gira dall’altra parte e si sposta a parlare con un altro ragazzo?
Non è così divertente ora, vero?
E ringrazia dio che io non sono la stronza che tutti dicono, perché se no credimi,ti farei passare le pene dell’inferno, te lo meriteresti davvero.

domenica 17 aprile 2011

things I like!! :)

Mi piace l’odore del caffè che sale nella moka, e mi piace il rumore che fa….
Mi piace guardare fuori dalla finestra e osservare il temporale lontano…
Mi piace entrare in una stanza e riconoscere il profumo della persona che ci è stata prima di me…
Mi piace da morire la prima giornata al mare dopo l’inverno…
Mi piace il profumo del glicine, anche se non vado matta per il suo colore…
Mi piace la montagna, andare in alto dove non c’è più nessun rumore, e stare in mezzo alla natura…
Mi piace dare il bacio della buonanotte a mio padre, e mi terrorizza l’idea di non poterglielo più dare…
Mi piace quel filo di barba non fatta….
Mi piace provare un vestito, guardarmi allo specchio e sentirmi FIGA!!...
Mi piacciono le fragole, le ciliegie e i mirtilli….
Mi piace Londra con i suoi mille colori, sapori, profumi…
Mi piace quando mi danno un abbraccio che non mi aspettavo…
Mi piace quando accendo la radio o la tv ed è appena iniziata una canzone che mi piace…
Mi piacciono i tramonti…
Mi piace quando un cliente mi lascia la mancia, perché significa che ho fatto bene il mio lavoro…
Mi piace quando prendo il treno da Brescia a casa, perché ogni Km è un passo verso la MIA casa…
Mi piacciono i tatuaggi che hanno un “perché”…
Mi piace quando su facebook vedo un commento o un link che mi fa sorridere…
Mi piace chi ti apre la porta e ti fa passare…
Mi piacciono gli aperitivi “tranquilli” che si trasformano in serate devastanti per il fegato!!!
Mi piace da matti camminare sulla spiaggia…
Mi piacciono i sorrisi…
Mi piace passare sul lungolago le sere d’estate…
Mi piace il profumo dell’erba appena tagliata…
Mi piace il gelato artigianale…
Mi piace abbracciare mia madre, e giocare a mordicchiarle l’orecchio mentre sta cucinando…. mi piace parlare con lei, la nostra complicità….
Mi piace ridere fino alle lacrime con la mia compagna di stanza, e mi piacciono da morire le nostri conversazioni prima di addormentarci….
Mi piacciono i ragazzi con la pelle caffelatte…
Mi piace quando riesco a fare qualcosa che nessuno pensava sarei riuscita a fare…
Mi piacciono le coppie anziane che si amano come il primo giorno…
Mi piace stare con i miei amici, che sia al bar del paese o in discoteca poco importa…
Mi piace la vodka fragola e la redbull…
Mi piace la musica rock, hip hop e r&b…
Mi piace sdraiarmi sul prato in università quando c’è il sole…
Mi piacciono gli occhi che “parlano”, e le bocche che sanno tacere…

...and much more... :)

venerdì 11 marzo 2011

e una stella fa luce, senza troppi perchè...

C'è qualcosa di magico nelle luci del lago di sera.
Anche in una sera nebbiosa come questa di metà marzo...
...spunta di colpo da dietro una casa, appena partiti dalla stazione di Provaglio: ti giri quasi per caso e te lo ritrovi lì, uno specchio immobile e silenzioso...
Poi le gallerie te lo portano via, e tu proprio non ti aspetti che rispunti così all'improvviso dopo Pilzone...
Le luci di Montisola lasciano spiazzati, come uno sciame di lucciole sopra l'acqua...
...tutto il resto è buio, c'è solo quella schiera infinita di luci...
Col buio ti perdi il paesaggio, questo è vero, ma solo col buio ti godi fino in fondo questa atmosfera quasi incantata...
Il treno scorre via veloce, le stazioni si susseguono, ma il lago con le sue mille luci, quello rimane lì.
Rimane per ricordarti ciò che è stato: gli aperitivi, i gelati, le passeggiate al sole, i baci rubati sotto la pioggia di novembre, le serate di nascosto sul lungolago, le corse da bambina con tuo padre che ti prendeva sulle spalle e ti faceva toccare il cielo con un dito, le scampagnate estive a Montisola, i sospiri e il battito del cuore a mille in quel parcheggio sotto le stelle.
E' lì anche per ricordarti ciò che sei ora: i lunghi viaggi da e per Padova, e quella sensazione forte di "casa" ogni volta che passi quella casa a Provaglio, che sia giorno o sera.
E forse è lì per ricordarti che ovunque andrai, solo un posto chiamerai davvero CASA.
Ecco, vedere le luci del lago per me è un po' come vedere le luci di casa mia.
E quando finiranno le luci del lago, dopo Pisogne, non ci sarà certo il buio, ma solo altre luci: il centro commerciale, Darfo con i miei amici, i miei locali di una vita e poi, ancora più su, l'abbraccio delle mie montagne...

lunedì 14 febbraio 2011

now you're gone.

i petali di quella rosa continuano a cadere.

non è rimasto niente da conservare, niente che valga la pena ricordare.

prossima volta che torno a casa quella rosa volerà nella spazzatura diretta.

un anno perso con te.

ma ora ti ho bloccato (in tutti i sensi).


domenica 13 febbraio 2011

gocce di pioggia, palloncini rossi, e jay z.

Sabato sera una festa a cui ho deciso di andare all'ultimo minuto.
Si è rivelata una decisione felice, un ritrovo con voi che siete troppo, troppo importanti per me!
Una cena con dj, una occasione per sedersi e parlare, come non capitava da tanto.
Sentirvi vicini, capire che no, non è ancora troppo tardi, questa compagnia non si è ancora sfaldata...
Voi due soprattutto, ci siete sempre: tu, con le tue risate, il tuo modo di scherzare, quel modo di essere ancora un po' bambino ma allo stesso tempo sai dare tante piccole attenzioni che agli altri sfuggono, ma a me e "la mamma" no.... una stretta di mano, la testa appoggiata a noi, un sorriso, una carezza.
Tu, con il tuo occhiolino, il tuo sorriso, il tuo modo di prendermi in giro, i tuoi giochi (prendermi, "strucarme", rendermi per qualche istante la tua bambolina personale), il tuo braccio sempre lì, vicino a me, e so che mi difenderesti in ogni istante, se fosse necessario.
E lo sai che uniti come noi è dura esserlo, e ci sarà sempre chi ci vedrà qualcosa che non c'è, che parlerà giusto per dare aria alla bocca, ma queste persone non sapranno mai che dopo un anno e mezzo io e te, due mondi paralleli che a volte si scontrano troppo violentemente e senza un motivo serio, siamo più forti.
Chi sei?
In quella compagnia sei il mio migliore amico, punto.
Guidare la tua macchina perchè tu e il vino rosso avete deciso di stringere amicizia, guardarti mentre scegli i cd da mettere, ridere perchè abbiamo TROPPO gli stessi gusti, ascoltare i tuoi discorsi senza senso da ubriaco e pensare che così era da tanto che non ti godevo.
E nello specchietto retrovisore vedere quei due palloncini rossi svolazzare di qua e di là.
(Uno è finito appeso sul tuo cancello, l'altro te lo sei portato a casa tu)


Il Cotton era troppo pieno, siamo rimasti poco.
Ma "poco" è stato comunque troppo.
Non pensavo di incontrarti.
Ho strabuzzato gli occhi e tu pure.
Ci siamo guardati quella frazione di secondo di troppo prima di avvicinarci e salutarci.
Un imbarazzo totale.
Ci hanno salvato il locale troppo pieno e i nostri rispettivi amici.
Due baci veloci, una carezza impulsiva e poi ciao.
Meglio.


Il Saloon era pieno, stranamente.
Il dj il solito pazzo, mi accoglie come se mancasse da anni. :)
La gioia di essere diventato di nuovo padre trapela in ogni gesto, in ogni battuta, in ogni sorriso.
Tu sei sparito quasi subito.
Solo la Laly si è accorta che mentre tu sparivi fuori con lei, io me ne uscivo dall'altra parte del locale.
Una sigaretta da sola, seduta sul muretto a osservare le nuvole.
Perchè sei stupido a stare così per lei, ma se non ascolti e fai di testa tua son fatti tuoi.
Permetti però che mi cadano le palle che non ho. -.-


Riportarti a casa e ascoltare tipo 10 volte la stessa canzone.
"99 problems" di Jay Z e i Linkin Park.
Stare seduti fuori casa tua aspettando Erica e tuo fratello, con una pioggerellina fastidiosa attorno a noi.
Parlare di tutto, nonostante la stanchezza e l'alcol: vestiti, casa, mafia, macchine, capelli.
E quell'abbraccio forte prima di salutarci.
Più di mille parole.
Ieri sera.
Discutere un'ora e mezza per una cazzata colossale.
Scriverti con i lacrimoni caldi di nervosismo che rigano le guance.
Fare pace poco a poco, a fatica, dopo due ore.
"Siamo troppo impulsivi tutti e due", dici.
Sì hai ragione, ma hai anche una gran testa dura, lasciatelo dire caro mio!
Ti voglio bene, più di prima, come prima, poco importa.
Ma non mettermi più in dubbio.
MAI PIU'.

domenica 6 febbraio 2011

Fra's sweet 24. :)

Venerdì sera si è festeggiato il compleanno di uno dei miei migliori amici in uni.
Una serata F A N T A S T I C A.
C'è poco da aggiungere.
Aperitivo, pizza e Makkarone.
E con te non ci sono mai dubbi, la serata non può che andare nel migliore dei modi!!! :)
Mi fa sorridere vedere che alcune delle mie foto più belle le ho scattate in occasioni con te: la tua laurea, venerdì sera, serate varie in giro con voi.
Sarà che mi fai stare bene, mi metti serenità.
Ore 20.30.
Sono seduta a casa tua, intorno al tuo tavolo in cucina: accanto a me ci sono la Mel e la Ricky, tu sei a capotavola, accanto a te tuo padre.
Non ero mai stata così "vicina", non ero mai stata così dentro il tuo mondo.
Ti dico la verità, guardandomi intorno ho faticato a trattenere le lacrime....
La foto di tua madre è lì sulla mensola, una donna così bella, un viso così dolce: e non oso pensare a quanto faccia male guardare quella foto ogni volta che entri in cucina, ogni volta che apri il frigorifero, ogni volta che ti avvicini alla affettatrice...
Ho guardato il viso di tuo padre: un uomo forte, riservato, da cui hai preso tutto. I lineamenti, il carattere, la voglia di farcela, di continuare anche per lei.
Mi sono guardata attorno, una casa così semplice, come te: ed emerge la voglia di mantenerla pulita, ordinata, come la vorrebbe lei.
Una casa senza la presenza femminile più amata.
E si vede.
Ti adoro Fra, e ringrazio chiunque sia stato ad averti messo sulla mia strada, perchè sei una persona davvero incredibile.
E so che non è facile a volte, e son sicura che quella casa ti sembra incredibilmente vuota, ma io so che tua madre sarebbe orgogliosa di te, come lo siamo noi in ogni istante!
Buon compleanno.

martedì 1 febbraio 2011

after the hurricane comes the rainbow...

La vita è un continuo susseguirsi di scelte.
Scelte tue, scelte degli altri.
A volte sei tu a decidere, altre ti ritrovi a dover subire le scelte degli altri...
Questo weekend è stato...uno strazio.
Non trovo altre parole per descriverlo.
Anzi sì: lungo, duro, faticoso, penoso, nervoso, irritante, sconvolgente (e non in senso positivo), estenuante, deludente, urlato, stanco.
Ma uno strazio rende meglio il concetto... -.-
E se penso che a me era venuto il dubbio qualche giorno fa, ma poi l'avevo subito scartato...
"E' impossibile!"-mi ero detta, e invece il mio maledetto istinto nemmeno stavolta si era sbagliato.
Ma da lei forse non me l'aspettavo: non dopo i discorsi in lavanderia, non dopo le lacrime e gli sguardi bassi che solo a lei avevo mostrato, in un momento di debolezza inaspettato.
Come dice Maria: "Non stai male perchè ti interessa lui, è perchè sei delusa dal comportamento di lei."
E Dio, quanto ha ragione!!!!
Sono stati tre giorni di sguardi bassi, di occhi che si evitano, di "girarsi alla larga", come se potesse esplodere il finimondo con un niente...
E solo una cosa mi ha dato forza per sorridere, ed è stato sapere che tutti voi siete dalla mia: sentire Stefano quanto ti prende in giro poi, non ha prezzo! :) Ma non perchè io abbia bisogno di aver le spalle coperte, per niente anzi, non ho voluto parlarne con nessuno di sta cosa, tranne la Mary ovviamente, per rispetto.
Quel rispetto di cui mi avete mancato voi.
Poi domenica sera...
E' stato come se la nebbia si diradasse, almeno un po'.
Un aperitivo "a quattro", con più di una persona che mi ha chiesto se eri il mio moroso.
Più di una persona mi ha detto: ma lo sai che state proprio bene insieme?
E io ho sorriso leggermente, e ho girato lo sguardo altrove...
Sederci l'uno di fronte all'altra per caso e vederti a disagio, che non sai che fare, dove guardare, dove voltarti...
Nasconderti dietro alla scusa della partita per guardare lontano, mentre io, Stefano e Lionela chiacchieravamo per i fatti nostri.
Ma accorgermi che mi cerchi con gli occhi ogni volta che ti giri, ogni volta che veniva fatta una battuta o si rideva per qualcosa...
Cercavi me.
Nessun altro.
Me ne fossi accorta solo io, invece no.
E quando è arrivata lei, sono sicura avresti voluto sprofondare, te l'ho letto negli occhi, in quegli occhi così verdi che tanto mi piacevano (e non posso dire che ora non mi piacciano)...
Ma sai, sono tranquilla perchè le frecciatine che mi hai lanciato, gli sguardi, l'imbarazzo, i silenzi mi hanno dato le risposte che cercavo.
Che se li tenga i miei scarti.
Prima ti ho avuto io, e sulle tue labbra lei sentirà sempre il mio sapore.
Piccole soddisfazioni.
Perchè davvero, con me non potete vincere.
E poi una gita inaspettata in Tonale con il pulmino:seduta tra Giorgio e Lionela mi sono sentita al sicuro, tra due persone che adoro e a cui voglio un bene infinito.
Mi sono voltata e ho guardato giù verso Ponte, con tutto il paese illuminato, pareva il paese delle favole.
La mia favola continua, anche senza di te.

mercoledì 26 gennaio 2011

AAA looking for happiness. this is me.

Non accetto surrogati o contentini.
Qui sto cercando quella felicità che brilla negli occhi dei bambini la mattina di Natale.
Quella che si posa sulle labbra affamate di un bacio innamorato.
Una felicità che è oblio ma che è anche orma nel cemento.
Qualcuno non ci crede abbastanza, qualcuno cede per pigrizia...
Io - io continuo la ricerca.
Sono alla ricerca.
Ricerca di me forse.
Sono una ragazza come tante piena di pensieri. Studio e vivo. Ho una vita fatta di alti e bassi.
Sono sensibile, troppo forse. E per questo spesso mi capita di soffrire. Pochi mi conoscono veramente.
Delle volte sono la persona più acida che conosco altre invece divento più dolce del miele *-*, delle volte sono altruista altre invece penso solo a me stessa. Delle volte amo la pioggia altre spero che sorga velocemente il sole. Vedete? Sono troppo complicata, nessuno mi capisce. Ecco, trovato. Il MIO aggettivo: c o m p l i c a t a.
Talmente tanto che delle volte mi chiedo se quella sono veramente io o se c’è qualcun altro dentro al mio corpo, non mi riconosco. E’ difficile da spiegare, e non mi piace affatto come cosa.
Tralasciamo il fatto che sono complicata.
Amo ridere. Amo i colori e le sfumature. Amo osservare le cose. Amo la musica e le emozioni che regala. Adoro sognare con le cuffie nelle orecchie.
Amo le parole e il loro suono.
Sono una di quelle ragazze che crede ancora a quel sentimento chiamato "amore" che parola leggera, dolce, tenera, magari fosse solo così però; ecco il detto “l’apparenza inganna” vale anche per le parole.
Non ho liste di cose preferite. Amo la varietà e amo i particolari. Se una cosa mi piace lo sento e basta, senza troppi schemi mentali o idee predefinite.
Sono fatta di insicurezze e sogni, tanti. A volte so credere in me stessa altre volte vincono le paure.
Sì, a volte vedo tutto nero, eppure mi trovano simpatica. Sono estroversa, parlo decisamente troppo. Faccio amicizia subito, e mi affeziono velocemente.
Non ragiono, sono impulsiva.
Forse anche un po' stronza, ma solo con chi se lo merita.
Piango difficilmente, ma solo se mi fanno davvero male, e se mi sento nervosa.
So difendermi, sono un maschiaccio, ti mando a cagare senza pensarci due volte.
Come una stella scintillo in base al tempo.
Sono le persone che ho intorno a farmi brillare di più o di meno.

domenica 23 gennaio 2011

Happy girl!

...ma quanto mi rende felice un tuo commento su facebook....
Ho sorriso tutto il giorno, sono uscita di casa felice, sono rimasta col sorriso tutto il weekend...
Tutto per uno stupidissimo commento!!
E ora...voglio solo venire su a lavorare!!!!!! :) :) :)


"Dicono che una persona diventi davvero importante quando possiede la capacità di farti cambiare umore."

martedì 18 gennaio 2011

mah.

Non credevo di potermi sentire ancora così...
A 23 anni e mezzo sentirmi così fragile....
E aver voglia di spaccare il mondo, di piangere, di picchiare i pugni contro il muro nella speranza che forse il male dentro si attutisca, nascosto dal dolore alle nocche...
Sentirmi piccola e indifesa, come una bambina che cerca un abbraccio in cui nascondersi.
E la cosa più assurda è il nervoso verso una persona che nemmeno conosco bene, che nemmeno si può dire sia davvero importante nella mia vita.
Ti odio perchè io non avrei fatto niente, sei stato tu a far la cazzata (ovvio che io non mi sono certo tirata indietro), a tenermi lontana e poi riavvicinarti di nuovo proprio prima che me ne andassi...
Ma cazzo...siete tutti uguali, tutti uguali!
Volete le cose e poi, poi vi nascondete dietro a un dito, dietro alle vostre stupide fottutissime paure.
Io non volevo un cazzo da te, ma sentirmi così, ESCLUSA, di colpo, beh non mi fa star bene!
Fottiti cazzo, perchè quando ero su non ho fatto altro che pensare: voglio un'altra notte così, voglio addormentarmi e sentirti che mi abbracci, voglio sentire le tue carezze sui fianchi e il tuo respiro fra i capelli...
Fottiti perchè non me ne fotte un cazzo del sesso, della limonata occasionale.
Fottiti doppiamente perchè non hai capito un cazzo di me, e nemmeno ci hai provato.
Troppo importante uscire la sera e ubriacarti, fare il figo con i tuoi due amici nella speranza di rimorchiare qualche troietta di città che stava in vacanza....
E un vaffanculo anche a me stessa, che quando vedo che mi eviti non riesco a dire: ok vaffanculo, guardiamo oltre e non pensiamoci, ma l'unica cosa che vorrei è quel tuo cazzutissimo abbraccio.

lunedì 20 dicembre 2010

this is for my girls :D

Me ne accorgo quando passa il tempo, addirittura intere settimane e non ci vediamo.
Me ne accorgo quando devo prendere qualche decisione, mi giro e a volte non ci sei.
Me ne accorgo quando attraverso la strada, guardo la mia mano e la tua non c'è.
Me ne accorgo quando ripenso alla scuola, ai nostri banchi sempre super incollati.
Me ne accorgo quando rileggo i miei quadernini, e leggo il tuo nome oppure di qualche giornata passata insieme a combinare casini di qua e di la.
Me ne accorgo quando la mattina mi sveglio, apro gli occhi e guardo le nostre foto.

Me ne accorgo quando a volte mi sento sola, poi sorrido pensando a te...
Me ne accorgo quando ti arrabbi seriamente, quando qualcuno mi fa star male.
Me ne accorgo quando penso che ne ho combinate veramente tante, ma se mi giravo tu c'eri.
Me ne accorgo quando penso che è inutile spendere parole, perchè forse sicuramente sei l'unica a capirmi davvero.
Me ne accorgo quando non parlo, ma dai tuoi occhi si capisce che già mi hai letto dentro.
Me ne accorgo quando mi basta un tuo abbraccio, un tuo solo abbraccio per sentire il bene che c'è tra di noi.
Me ne accorgo quando penso che siamo cresciute insieme.
Me ne accorgo se penso che casa mia e casa tua sono le nostre seconde case.



Me ne accorgo quando penso che non sono l'Amica perfetta, ma per te sono perfetta.
Me ne accorgo quando penso a quante lacrime ti ho fatto scendere da quegli occhi stupendi.
Me ne accorgo quando penso a questo e mi pesterei i piedi da sola.
Me ne accorgo quando penso alle nostre prime vacanze insieme.
Me ne accorgo quando la notte ci diamo la mano per stare più vicine, anche se il letto è enorme.
Me ne accorgo quando non mi hai mai fatto pesare nulla.
Me ne accorgo quando mi hai difesa in tutto e per tutto.
Me ne accorgo quando sono gelosa di quelle tue nuove amiche, perchè ti sono accanto fisicamente e io no.
Me ne accorgo quando leggo i tuoi link, o vedo i tuoi occhi e sono felice perchè tu sei felice.
Me ne accorgo quando penso che non volevo accettare che tu avessi nuove amiche forse migliori di me.
Me ne accorgo quando piangevo, e tu mi capivi senza dire nulla.
Me ne accorgo quando non hai paura di dirmi le cose che pensi, anche se potrebbero farmi male.
Me ne accorgo quando la sera, a volte, guardo quella stella, e ci vedo Me e Te.
Me ne accorgo anche ora, che mentre scrivo sorrido.
Me ne accorgo anche ora, che potrei continuare a scrivere per ore.
Me ne accorgo anche ora che una come te...Non Esiste!!
Me ne accorgo anche ora...che per me sei No come una sorella, Sei mia sorella!!!

my 2010.

Manca poco a Natale, ormai anche questo 2010 sto per lasciarmelo alle spalle...
Cosa ricorderò?
Non lo so nemmeno io sinceramente...
Insomma, il 2009 era stato più...intenso forse...pianti, perdite, gioia, un'estate da rivivere mille e più volte, emozioni forti, nel bene e nel male.
Il 2009 era stato un po' come un giro sulle montagne russe, ma il 2010...
Certo, di positivo c'è questa nuova compagnia, che nonostante incomprensioni e screzi è solida, e durerà...
C'è quella piccola grande amicizia che so che c'è, nonostante quello che dicono gli altri, perchè solo io so il valore dei nostri sorrisi, dei nostri abbracci, dei nostri litigi, delle nostre chiacchierate separati dagli altri, delle nostre piccole guerre e lotte, dei nostri discorsi in chat, delle nostre riappacificazioni.
Io e basta.
Cos'altro ricorderò?
La partenza della mia migliore amica: un erasmus che si preannuncia più lungo del previsto, ed è stata (ed è tuttora) dura.
Ma ho imparato una cosa...lei è la mia roccia, e lo rimarrà sempre, ovunque andremo nella vita.

"Ogni volta che dovevo prendere una decisione...mi giravo e sentivo di essere sola. Mi mancavi tu...mi mancava il mio piccolo mondo :(
Mi sono mancate tante piccole cose in questi mesi ...le nostre cazzate, le nostre serate insieme, le giornate spensierate per acquisti...ogni volta che ci penso...credo che tu faccia parte di tanti tantissimi ricordi felici. E' vero siamo cresciute insieme...e per questo ci conosciamo tanto bene...nei pregi come nei difetti. :D
Non rimpiango e non rimpiangerò nulla di tutto quello che abbiamo fatto...sei e sarei sempre la mia sorellina matta!!!
E so che ci sono cose che nessuno potrà mai capire come te...per questo voglio ritrovare..un po'di NOI al mio ritorno.
Non credo che le amicizie si possano perdere...nulla si perde quando ci si crede."


Che altro ricorderò? Un'amicizia che è andata scemando e niente più sembra riuscire a reincollare... mesi di lacrime, incomprensioni ed allontanamenti, una sorta di "chiarimento" che non è servito a granché ma che forse da ad entrambe un'illusione di tregua e riavvicinamento...
Ricorderò le mie giornate al lavoro: sudare, faticare, avere a volte la voglia di mollare tutto, ma capire che grazie a questo io sono diventata "grande"... ridere, scherzare, uscire con gli amici di lavoro, conquistare il nostro posto nel mondo...
Sorriderò pensando alle stinche (poche ma buone) che ho picchiato in piedi: con i coinquilini, con i colleghi di laboratorio, con gli amici del Sunset...
E questo Natale davvero, non lo vivrò con la tristezza nel cuore come quello passato, ma di certo un pensiero volerà anche a lei *_*

venerdì 17 dicembre 2010

"Tequila for my friend it makes her flirty" (Pink)

Guardo fuori e vedo fiocchi enormi di neve che cadono silenziosi al suolo...
Ho un leggero mal di testa oggi, sarà il sonno arretrato, saranno le ore davanti al pc...
E' una settimana strana questa...
Ho fatto di tutto per non fermarmi a pensare: ho pulito casa, sono uscita con gli amici, ho chiuso gli occhi e spento il cervello.
Ma anche con il cervello in modalità "off" non ce la faccio ad essere serena.
Nemmeno la neve fuori, che di solito mi tranquillizza, mi riesce a calmare.
Giorni di nervosismo, di pensieri che si aggrovigliano e rincorrono...
"Ho fatto bene, ho fatto male???"
Chi lo sa, ormai ho fatto...
Un sabato sera così non avrei mai pensato di viverlo, questo è poco ma sicuro!
E la cosa che ha fatto più male è stato sentirsi le dita puntate addosso da chi, forse, avrebbe potuto/dovuto "proteggermi" un po'...
Perché è vero, sono adulta e libera di fare quello che voglio, e di certo non vado a dare la colpa ad altri per quello che ho fatto, però forse da qualcuno mi sarei aspettata un comportamento diverso (e da qui poi è scaturita la lite, e aspettare fino a venerdì per parlare penso mi causerà una crisi isterica!!!)...
Io non riesco ad essere ipocrita o a fare la finta buonista: lo ammetto, mi sono DIVERTITA!!! E per una sera non so, il mio ego era felice che tutto ruotasse intorno a me! Non so, che c'è di male?
Mi sono divertita a ballare, a ridere, a flirtare, e sapete perché? Perché alla fine io sono così... mi piace essere un po' farfallina, ma senza mai spingermi troppo in là... e credo si sia visto...
Nonostante la tequila in corpo ho avuto la testa per prendere una decisione, e forse mi sono fottuta l'unica occasione che avevo con te, ma se dovevo avere come ricordo solo una scopata da ubriachi nel parcheggio del Saloon bhe allora grazie Dole per esserti fermata!
E voglio vedere adesso che farai... perché ora hai capito come sono fatta, ora sai che nonostante il mio "svolazzare" qua e là non sono quella da una botta e via...
Chissà ora che ne sarà di noi...
E mi torna in mente una canzone di Noemi: "Ferita da me, da te, da quello che non c'è stato"...
Ma parlando di un'altra persona, quella fottuta tequila mi ritrovo a ringraziarla, perchè mi ero accorta di te ancora a settembre, di quegli occhi scuri e quel fisico come piace a me...
Me n'ero accorta ma sapevo che eri fidanzato e quindi non ho mai fatto/detto/pensato a nulla...
Ma la tequila sabato sera ti ha "incollato" a me e io lo ammetto, all'inizio ci ho provato a tirarmi indietro, ma poi... chi cazzo me lo faceva fare di rinunciare ad una limonata per un senso di colpa che io non avrei nemmeno dovuto avere?
E se ci penso rido, se penso a noi due davanti a tutti, che ce ne sbattevamo il cazzo e ci godevamo il momento! Se penso ad Armando come mi guardava storto, se penso agli occhi sbarrati delle mie amiche...
Rido pensando a come ci hanno staccato con la forza quasi, sorrido pensando a chi per tutta sera mi ha cercato e provocato e poi a fine serata si è nascosto dietro ad un: "Dolores non mi provocare perché sono fidanzato e non so se resisto!"...
Eppure rido, pensando a quanto ti sei arrabbiato nel momento in cui le attenzioni non erano più tutte per te....
Rido perché agli occhi vostri ho sbagliato solo io, ma va bene così...
Le mentalità bigotte non mi sono mai piaciute, di qualunque nazionalità siano...
Ci sono stata male per una settimana, ho pianto, mi sono chiesta più e più volte se davvero ho sbagliato io, ho pensato e ripensato alla serata...
Ora rileggo questo post, ma ci scappa solo un sorriso...
La tensione c'è ancora, ma la sento sciogliersi un po'...
Guardo di nuovo fuori, e i fiocchi roteano veloci fuori dalla finestra: c'è un silenzio quasi irreale, e forse è la soluzione che cercavo...

Raindrops.

Oggi curiosando tra i miei documenti sul pc ho trovato questo file word...risale al 25 settembre...tre mesi fa ormai...l'ho letto e ho ripensato a quella sera, e mi sono stretta il cuscino forte forte, combattendo quella lacrima testarda che ogni volta che penso a te si impunta e vuole a tutti i costi uscire...
Il fatto è che, ti vedo in giro, ti guardo e ti conosco talmente bene da sapere quel che pensi... e so che vorresti fare, ma ti manca quel coraggio...
Le lacrime non sono di dolore però, forse solo un pizzico di nostalgia...
La nota l'avevo intitolata "Raindrops", eccola...

"Ieri sera pioveva forte.
E sorrido se penso che non avevo nemmeno voglia di uscire!
Capelli che si arricciano, freddo, l’idea di metter il naso fuori casa non mi entusiasmava…
Poi tu, sei spuntato giù al Sunset…
Un abbraccio stritolato, una vodka redbull insieme e…
Quasi quasi mi sembrava di essere tornata ad un anno fa.
Ballare con te, sentirti respirarmi vicino (e ti giuro che quel profumo di dopobarba e Marlboro rosse me lo ricordavo fin troppo bene!!!), ridere, abbracciarti…
Tu che ti strusci, ti avvicini, mi accarezzi…
Non ho resistito alla tentazione di provocarti, di stuzzicarti, di capire fin dove ti saresti spinto.
Ho capito che se volevo potevo tranquillamente riprendermi ciò che otto mesi fa era mio.
Ma non mi andava.
Non sarò mai la seconda scelta di nessuno, e non riuscirei mai a dividerti con qualcun’altra, tantomeno lei.
Continuerò a giocare con te, e sai perché?
Perché son sempre più convinta che tu ti sia reso conto di aver fatto una cazzata, ma ormai è tardi sai…
Ora giochiamo, ma un anno fa avrei fatto follie per te.
Vediamo come me la cavo con la Poker Face.
Sono brava a bluffare, e ieri sera l’hai visto."

lunedì 25 ottobre 2010

november rain.

La pioggia ha sempre un che di malinconico.
Ci provo a non pensarci, ma a volte non è facile.
"People always leave", diceva Payton in One Tree Hill, il mio telefilm preferito...
E io forse un po' mi ci riconosco, soprattutto in questo periodo.
Ora che la mia metà (parlando di amicizie) è partita, che una delle mie migliori amiche si è inspiegabilmente staccata...
People always leave, a volte contro la loro volontà, a volte per scelta.
Nel primo caso le ritrovo in ogni goccia di pioggia, nel secondo sento la mancanza in ogni soffio di aria gelida d'autunno.

domenica 26 settembre 2010

petali di rosa...

La tua rosa è ancora lì.
Sopra il mio letto.
Incastrata tra un poster e la parete per non cadere.
Eppure l’altra notte mi è caduta dritta in testa, i petali ancora profumati, le foglie ormai secche.


Al mattino ho riletto il bigliettino che avevo attaccato allo stelo, e ho sorriso: 5 marzo 2010.
È passato tanto tempo.
E mi manca vederti in giro.
L’unico che mi sa strappare sempre un sorriso, e mi tira sempre fuori dalla malinconia.
L’unico che per tutta una sera mi è stato accanto e non mi ha chiesto nulla, tranne di alzarmi e ballare.
L’unico al cui pensiero sorrido spontaneamente ed immediatamente.
Quella rosa rimane lì, ne aspetta un’altra che sono sicura arriverà.
Starai meglio, e tornerai a far serate con noi.
Tornerai in valle.
Tornerai al Sunset.
E non vedo l’ora!
Intanto c’è una rosa che mi ricorda te, e io che ti aspetto.

giovedì 12 agosto 2010

last impressions of a crazy summer...

Devo mettere in ordine.
Devo preparare la valigia che domani si parte per il lavoro.
Devo fare mille cose.
Ma non ci riesco.
Sono qui seduta in camera, mi guardo attorno e penso: ma dov'è finita quest'estate 2010??
L'avevo aspettata così tanto, eppure ormai è agli sgoccioli e... non l'ho nemmeno vista passare!
L'ho vissuta a singhiozzo: dieci giorni a giugno, una settimana a luglio, qualche giorno di agosto... Ed ora? Ora ormai è finita: una settimana di lavoro e poi due settimane a Bressanone con l'università.
E ormai arriva settembre!
Una cosa mi ha insegnato questa assurda e strana estate 2010: ci sono persone a cui tieni un sacco pur conoscendole da pochi mesi, ed altre che conosci da una vita eppure più di tanto non contano....
E così, quasi senza esserne consapevole, mi ritrovo a pensare a voi, che siete partiti per la tanto attesa vacanza (per cui ci avete scartavetrato le palle per sere e sere!!!!!) che ci terrà lontani fino a settembre ormai... Ed è dura, perchè quei legami si sono rafforzati in maniera incredibile durante questa folle estate...
A. è diventato il mio fratellino, da coccolare e proteggere da tutto, e dalle cattiverie di chi lo considera un ragazzino sciocco, mentre D. ... beh, D. è diventato semplicemente uno dei miei migliori amici. Ci parlo, ci scherzo, ci rido, ci insultiamo, ci buttiamo in piscina a vicenda (anche se lui è troooooppo forte per me!!!), ci abbracciamo, ci picchiamo, ci sentiamo su facebook, lo difendo a spada tratta da chi lo pensa un coglione solo perchè è troppo buono, da chi lo reputa frocio solo perchè non fa il puttaniere come altri...
E li abbiamo vissuti talmente intensamente questi giorni che ora mi mancate in una maniera impressionante.
E anche se ci rivedremo a settembre, mi fa sorridere sapere che con voi è sempre un po' estate.
Vi voglio bene.


martedì 3 agosto 2010

memories

Cinque febbraio 2002 e due aprile 2009.
Otto anni, cinque mesi e ventinove giorni.
Un anno, quattro mesi e un giorno.
Eppure fa male, ancora. E tanto.
Un dolore diverso, ma sempre presente.
E io che mi illudevo che il tempo lenisse, migliorasse pian piano le ferite. Non è così.
O meglio, magari non ci pensi con la stessa frequenza, ma nel momento in cui ti fermi, ecco: lì sei perduto.
Ed è strano pensare ai percorsi della mia mente, alla inspiegabile elaborazione del lutto: l’alternanza costante di periodi di relativa quiete a settimane in cui basta un niente per crollare.
Io le sento le lacrime ancora prima che gli altri le vedano, sento l’ormai familiare nodo alla gola, lo stomaco che si contrae e la bocca secca. E le parole che si fermano a metà: ecco, è così che la gente che mi sta intorno se ne rende conto, sentendo la mia voce che trema, le parole che faticano ad uscire, il balbettare di chi è sull’orlo del pianto.
C’è una parola tabù per me: e non è una parolaccia, né un qualcosa di scabroso o scandaloso. È una parola di sei lettere. Tre sillabe. Ma solo a sentirla mi paralizzo, mi irrigidisco come quando ti trovi davanti ad un avversario che non sai proprio da che parte cominciare ad affrontare.
Tumore.
E giù lacrime. Tante. In ognuna c’è tutta la mia rabbia, il mio dolore, i miei “perché???”.
Ho perso Claudia che avevo (e anche lei) quattordici anni e mezzo. Due bambine che fino che a ieri giocavano a fare le grandi insieme a scuola, in cortile, per strada. Ero rimasta da sola, e son cresciuta da sola, di colpo. Senza di lei. Sono cresciuta con quel piccolo dolore nel cuore: nascosto ma c’era.
Quante lacrime, quanti silenzi.
Non fraintendetemi: ho vissuto la mia vita come qualsiasi ragazza della mia età, tra shopping, scuola (e poi università), ragazzi (giusti e sbagliati), vacanze, serate in discoteca, alcolici, feste, tutto.
Forse, senza nemmeno rendermene conto ho cercato di vivere un po’ anche per lei, chi lo sa.
Ho vissuto la mia vita, continuo a viverla, ma quel piccolo dolore c’era e c’è ancora.
E solo a mia madre era, ed è, concesso di vederlo, di darmi l’illusione di serenità con un abbraccio. Agli altri no, temo sempre non riescano a capire. O che forse non se ne vogliano prender il tempo.
L’anno scorso mia nonna.
Dopo sette anni a letto. Tutti ce lo aspettavamo, ma quando poi è successo nessuno ha capito, nessuno ha saputo spiegarselo.
Ho reagito in modo strano: la mia mente ha chiuso fuori il dolore per un giorno intero, finché poi alla sera me ne sono resa conto.
Mia nonna non c’era più, non avrei più potuto accarezzarle la guancia tracciando con le dita i solchi delle sue mille righe, non avrei più passato la mano fra i suoi morbidi capelli, non avrei più potuto rubare di nascosto le golia dall’armadio della cucina, non l’avrei più vista mentre si pettinava e si faceva lo chignon ogni mattina, non avrei più guardato la tv con lei, non avremmo più giocato a carte né addobbato insieme l’albero e il presepe.
Mi mancano quei piccoli gesti, la sua voce, il suo sorriso anche quando mi rimproverava, mi manca il suo letto duro su cui mi divertivo a saltare.
Vorrei la forza.
Vorrei poter pensare e non piangere.
Vorrei non sentir più lo stomaco stretto in una morsa, le parole bloccate in gola, e le lacrime lì, proprio dietro le palpebre.
Vorrei poter ricordare ogni istante che ho avuto la fortuna di passare accanto ai miei due angeli.
Vorrei che il tempo lenisse almeno un po’ quel dolore, anche se ormai ho imparato a conviverci.
Vorrei poter tornar bambina e rivivere tutto, per assaporare ogni attimo e cercare di imprimerlo a fondo nella mia mente.
Vi direi, una volta di più, quanto vi voglio bene.
Siete state due persone così importanti, in due modi così diversi. E mi mancate, in modi diversi, ma forse è lo stesso in fondo.
Oggi come allora. Se non di più.

giovedì 15 luglio 2010

Va bene, va bene così.. (forse)

"E' strano...
a volte ci guardiamo e tra noi passano mille parole non dette...
e io penso:se lei capisse anche solo un decimo di quegli sguardi sarei messa in croce...
E poi penso...
Sto bene adesso, molto meglio di un anno fa, ma non è facile guardare lei e pensare: sei mesi fa ce l'ho avuto, solo per una notte, ma per quella notte era solo mio...
E poi pensare a tutta la scorsa estate...
Sembra un'altra vita..."


On air: "Sarà migliore", Vasco Rossi
("che l'amore non è divisibile,
divisibile a metà,
ma soprattutto che non puoi distruggere
per un tuo sogno la mia realtà.
Ma cosa vuoi che sia,
era solo una canzone...
Non ti preoccupare
che domani sarà...tutto uguale.")
Ieri sera karaoke in piazza...
E l'ho sentito forte il pugno allo stomaco.

mercoledì 30 giugno 2010

la voglia di non ragionare ma vivere...

Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce...
spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene..
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...
e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...
già sto sognando...ma adesso...



la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare...
come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato...

(Zero Assoluto)

Sto bene. Finalmente!

venerdì 25 giugno 2010

il peso della valigia.

Ieri ti ho pensato.
Strano ma vero.
Eri fuori della mia vita da mesi ormai.
Dal 5 gennaio 2010 per l’esattezza.
E' stato come riaprire una valigia che avevo nascosto sotto il letto, aspettando che si coprisse di polvere, sperando di dimenticarmi che ci fosse...
Ed oggi, non so il perchè, l'ho rispolverata.
Sai, quella valigia con dentro noi due è proprio pesante:sogni, rimpianti, rabbia, fuoco...
Non solo aria estiva...
C'è un profumo di Marlboro rosse e dopobarba, ma se ti fermi un attimo sentirai un profumo leggero di D&G...



Ero seduta su quella panchina, lì da dove vedo casa tua.
Eppure tu nemmeno ti potresti immaginare che io ti osservo.

Quante volte mi sono seduta qui: ti ho maledetto, ti ho sognato, ti ho pensato, ti ho desiderato, ho controllato se fossi a casa, se la tua macchina era parcheggiata lì fuori.
L’ultima volta che mi sono seduta qui ho pianto.
Per quasi un’ora: la rabbia di averti perso, il dolore, la voglia di gridarle quanto la odio.
Lacrime bollenti.
Era settembre, me lo ricordo come se fosse ieri.
Poi ho cominciato a dar retta alla testa e non al cuore, e sono riuscita a dimenticarti.
Ma mi ci è voluto tanto di quel tempo, oltre che una buona dose di lontananza.
Ma la distanza, ho imparato, lenisce i dolori e aiuta a cicatrizzare le ferite….
Anche perché le risposte, se mi fermavo a pensarci, le sapevo già…
Hai smesso di cercarmi per evitare casini con lei, hai preso una decisione perché ti sei reso conto che il gioco ormai era finito e le cose si stavano complicando…
La cosa che mi faceva tanta rabbia è che hai scelto la via più semplice, non quella che volevi seguire realmente…
Io lotto per quello in cui credo.
L’ho sempre fatto, e di certo non smetterò ora.
Lotto per i miei sogni, le mie amicizie, le persone a me care, l’amore.
Se ci credo, lotto fino in fondo, scelgo la strada magari più lunga e tortuosa ma non mi fermo… Ma forse io sono ancora piccola, come dici tu, e certe cose non le ho ancora capite…
Ora siamo a giugno, quasi luglio ormai, e mi sono ritrovata qui a pensare a te.
Ho ripensato a quel 5 gennaio…a tutte le mie domande, alle quali io però sapevo già la risposta. Ma avevo bisogno di sentirtelo dire a te.
Avevo bisogno che lo ammettessi.
Volevo sentirmelo dire che ci tieni a me, e che non mi faresti mai del male di proposito.
Volevo sentirmelo dire che era stata lei a scrivermi quel messaggio.
Ho pensato ai tuoi baci, alle tue carezze, agli abbracci ridendo mentre eravamo in mezzo agli amici, a quelli stretti stretti che ci siamo dati quella sera. Sapevo di non poterti avere solo per me, sapevamo entrambi che non si poteva fare, che era sbagliato, che… quante cose sapevamo quella sera, eppure ce ne siamo fregati, perché era da aprile che andavamo avanti a cercarci, a volerci, a tirarci indietro quando capivamo che stavamo andando troppo in là.
Oggi ti ripenso e mi rendo conto che… è stato proprio quel 5 gennaio a farmi cambiare.
Lì sono stata io a prender in mano la situazione, lì sono stata io a dire: “No. Basta. Non andiamo oltre”.
Quella sera se avessi voluto ti avrei legato a me.
Forse non per sempre, ma per un po’ sì.
Eppure mentre ti abbracciavo, ti coccolavo, mi rendevo conto che non ero pronta a combattere una guerra che quasi sicuramente avrei perso prima o poi.
E mi sono detta: non ne vale la pena.
Tu non eri più per me la persona importante che eri stato fino a settembre: vale la pena di lottare finché i bei ricordi sono più di quelli negativi, ma nel momento in cui mi son resa conto che pensando a te mi venivano in mente prima gli episodi brutti e solo in un secondo momento le belle serate insieme, ecco lì ho capito che era ora di chiudere il capitolo…
Ieri ero seduta lì al sole, ed ho pensato a noi: chissà se saremmo stati bene insieme, chissà se ce l’avremmo fatta.
Ho guardato giù, verso casa tua, e mi sono resa conto che in cuor mio la risposta l’ho sempre saputa.
NO. Non ce l’avremmo fatta, e l’ho capito mesi fa mentre una sera andavamo al Sunset insieme.
“Convivere non è facile- mi hai detto- lo imparerai col tempo che bisogna rinunciare a certe cose…”.
Non avresti mai lasciato lei, anche se non la ami, anche se ti fa incazzare. Ti dà stabilità economica, una casa, bollette pagate, libertà totale.
Piuttosto rinunci a viverti quelle emozioni forti, a lasciarti andare.
Ecco vedi, è lì la differenza tra me e te.
Io non rinuncio. Io non accetto di condividere la mia vita con qualcuno solo per “comodità”.
E sai cosa mi fa quasi sorridere?I tuoi occhi che si abbassano, il distacco che hai, il sorriso tirato, il non avere più un contatto fisico con me: né una pacca sulla spalla, né una carezza sui capelli, niente. Hai una paura fottuta, e questo mi fa sorridere.
Perché io adesso sto bene, e li reggo i tuoi sguardi.
Ti fisso negli occhi mentre tu ti studi le scarpe.
Non avrei mai pensato.
Ero lì, seduta al sole, e ascoltavo “Henna”… lo sai che mi farà sempre pensare a te, vero?
E lo sai che, nonostante tutto, ti voglio un bene che nemmeno immagini.
Ma ormai le scelte sono state fatte, e io e te siamo staccati.
Mia madre però, ci ha visti oggi per due secondi e ha capito tutto.

Forse gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima.


“e ti sei data ti sei presa qualche cosà chissà/ma le parole che ti sono avanzate/
sono finite tutte nella valigia/e lì ci sono restate…”(Ligabue)

venerdì 21 maggio 2010

anche se non trovi le parole.

A volte le parole non le riesco proprio a trovare.
È… difficile.
Perché ci sono cose che sembrano non quadrare mai.
Ho passato due giorni a pensare, a cercare di distaccarmi.
Ho fatto un passo indietro.
Ed ora forse riesco ad essere un attimo più obiettiva.
Cioè, lui mi piace.
O meglio, mi incuriosisce.
Eppure… non credo sia la situazione giusta.
Mi spiego: io e lui lavoriamo insieme, passiamo ore ed ore a stretto contatto in laboratorio, usciamo insieme la sera, facciamo pausa insieme, mangiamo insieme… perché intripparmi e rovinare tutto?
Sarebbe sciocco…
E poi, io ne ho già abbastanza delle mie di paranoie, senza addossarmi pure le sue!
Ho fatto degli errori nelle ultime due settimane, ho fatto star male Andrea, e mi son fatta talmente problemi… insomma, non credevo di sbagliare così tanto, di nuovo.
Ho cercato di vivermi la situazione, le mie emozioni.
Invece ho fatto piangere una persona.
E venerdì non riuscivo a darmi pace per questo.
Con tutti ‘sti pensieri, l’idea di andare a incasinarmi di nuovo è assurda.
Per quanto mi possa piacere, chissà se ne vale la pena…
Vedere poi come sei cambiato… dopo giovedì sera?Sì, e non me ne son resa conto soltanto io… quindi o siamo entrambe pazze (il che è possibile, viste tutte le cazzate che facciamo insieme!!!) o forse davvero sei cambiato… troppo freddo, distaccato.
Ok, se vuoi torniamo ad avere solo un rapporto dottorando-tesiste.
Se vuoi così, così sarà.
Ma è brutto, credimi.
Sembra quasi che finché ti abbiamo fatto comodo perché ti servivamo in laboratorio allora sei stato carino e gentile e hai voluto mostrarti l’amicone, mentre ora sei tornato sui tuoi passi.
Staccato, lontano, quasi non avessimo condiviso nulla.
Quasi come se non ci fossero stati lunghi aperitivi insieme, discorsi seri affrontati tra una caseificazione e l’altra, sms e risate.
Io non ho bisogno di te per vivere bene, questo sia ben chiaro… se c’è una cosa che ho imparato in questi 23 anni è saper vivere benissimo da sola. Solo che… non lo do mai a vedere, ma tante volte ci rimango male per un niente: per un sorriso non ricambiato, per una mancata risposta ad un sms, per un non saluto.
E se non trovo le parole forse un motivo c’è.
Non trovo più nulla da dirti, almeno per ora.
Perchè non riesco a dare una motivazione al tuo comportamento, ai tuoi sbalzi d'umore.
E poi ieri sera...
Ho ingoiato l'orgoglio e te l'ho detto.
Non so se e quanto hai capito, ma ho visto la tua faccia, ho scrutato le tue espressioni: perché tu sei così, quando ti si dice qualcosa su cui tu non sei d'accordo non lo sai accettare, ti imbronci, ti arrabbi...
Per ora quindi, non ho davvero più nulla da dire.

venerdì 2 aprile 2010

Per tutte le volte che..

Per tutte le volte che...

...faccio cinque ore di treno per tornare a casa e chissà perché non mi stanco mai...
...vedo uno scorcio del lago e la mia mente comincia a vagare, e si perde fra i ricordi...
...guardo le mie montagne e mi viene quasi un groppo alla gola, un senso di appartenenza talmente forte!
...mi raggomitolo sul sedile perdendomi in un abbraccio immaginario di chissachì...
...i miei occhi brillano mentre fisso il riflesso del sole che tramonta sull'acqua...
...ad ogni stazione guardo fuori e penso: "Ma solo qui siamo??"
...puntalmente mi incazzo perché sto parlando al telefono o messaggiando con qualcuno e nelle gallerie non c'è campo...
...cambio posizione perché il sedile è diventato improvvisamente duro e scomodo!
...parto di giorno e arrivo con il buio e viceversa!!
...passo per Malegno e mi viene l'istinto di vedere se scorgo qualcuno che conosco...
...a Padova faccio la guerra per trovare un posto, mentre da Brescia a casa mi stravacco su due sedili...
...tra Cerveno e Capo di Ponte chiamo mio papà perché mi venga a prendere in stazione...
...ascoltando l'i-pod chissà perché sul lago parte sempre una canzone di Ligabue...
...prendendo il treno delle 6.12 mi addormento subito dopo aver fatto il biglietto e dormo filata fino a Brescia...
...passando per Pisogne ripenso all'8 dicembre...
...sogno di comprarmi una villa con piscina sul lago..
...penso: "In treno studio!!", e poi non tiro nemmeno fuori il libro dalla borsa!
...guardando verso la riva bergamasca canticchio fra me e me cori della curva nord del Brescia!
...mi perdo a guardare i volti di chi è in treno con me...
...cerco la "sua" casa quasi inconsciamente e se la riesco ad identificare mi scappa un sorriso a metà fra il divertito e il malinconico...
...mi chiedo a cosa servono le stazioni di Toline, Vello, Pilzone, Borgo San Giovanni!!!!
...ogni paese, ogni strada, ogni locale, ogni piazza, ogni parchetto, ogni tratto di lungolago, ogni panorama è un ricordo...perché questa è casa MIA!!!
ON AIR: "Per tutte le volte che.." (Valerio Scanu)

venerdì 26 marzo 2010

a un passo dal possibile... (Eppure sentire)

Non scrivo da un po', lo ammetto...
Tante cose da fare e poi...
Sì dai, ammettiamolo, parlare di me a volte mi fa paura... perchè poi tornare qui, e ritrovare per iscritto le mie emozioni, i miei pacchi mentali, le mie piccole grandi gioie... bhè non è facile!
Quindi a volte "abbandono" il campo x un po'...
Che posso dire? Sto in un periodo un po' così... alti e bassi... come tutti suppongo...
In questi ultimi mesi ho riso, pianto, urlato, ballato, sclerato, cantato, bevuto, viaggiato, lavorato, studiato, imprecato, gioito...
Ho creduto di potermi innamorare.
Poi ho fatto un'inversione ad U folle.
Roba che mi ritirano la patente... :)
Sì perchè... quella persona mi piaceva talmente tanto... e c'era talmente tanta sintonia fra di noi...
Ma nella vita succedono le cose più assurde... e nel giro di una settimana tutto è svanito... un po' come le bolle di sapone che facevamo da piccoli... avete presente?Sono bellissime... hanno mille riflessi colorati, svolazzano leggiadre ma... se le tocchi con un dito esplodono e non rimane nulla, tranne un leggero profumo che poi svanisce rapidamente anche quello...
Ed ora?
Bella domanda...
Diciamo solo che forse... forse... c'è qualcosa che non quadra...
Ma è giusto così, è meglio che non quadri... preferisco i silenzi e gli sguardi che si abbassano...
Perché a complicarmi la vita non ci penso proprio... non adesso e non qui...
L'anno scorso... era tutto più facile... E sapete perché?
Perchè avendo il moroso, ogni mio gesto, sguardo o pensiero non veniva messo sotto la lente d'ingrandimento come invece succede adesso... ora a volte mi sembra di dover vivere con gli occhi incollati sul pavimento, le mani legate e il cervello in modalità "off" perchè se no tutto viene frainteso...
Ma non ha alcun senso...
L'anno scorso ero innamorata...ora l'idea di amare mi fa paura...
Sai perchè ho paura?
Perche troppe volte le persone hanno illuso il mio cuore, troppe volte lo hanno ridotto in mille pezzi e costretto ad indossare una gelida maschera per andare avanti in questo mondo. Ho paura di amare, perche sentirmi felice mi spaventa.. Ho paura di essere lasciata sola di nuovo.
Ecco, questo è quanto.
Sto bene, non crediate che son imparanoiata o presa male...
A volte mi capita di fermarmi a pensare, ma se devo dirvi la verità, sto bene come sto...
Sapete, sono in una posizione favorevole, ed è difficile che passi dalla parte del torto... lui (e non solo lui) lo sa, ed è questo che gli fa paura...

venerdì 5 febbraio 2010

Forse un angelo...

8 anni...
I Miss you my friend!


venerdì 25 dicembre 2009

Natale 2009

E pure quest'anno è arrivato Natale...
Ma se non l'ho proprio sentito un motivo c'è...
Quest'anno è proprio mancata la voglia di festeggiarlo...
Zero voglia di preparare l'albero, di comprare regali, di girare per i negozi e i centri commerciali addobbati a festa...
Come faccio a spiegare che per me il Natale è sempre stato legato ad una persona, ed ora che questo 2009 se l'è portata via...beh, non ci saranno più i Natali di una volta...
Natale per me era andare a messa a San Zenone con te nonna, e poi portarti a pranzo da me...
Adoravo il fatto che aiutavi la mamma a preparare gli gnocchi, e mi accarezzavi i capelli soddisfatta quando aiutavo a preparare la tavola...
Adoravo il profumo di sapone di marsiglia che sprigionavano in tuoi abiti, e il fermaglio che ti teneva raccolti i capelli...
Natale erano i le tue 50.000 lire di regalo (e poi 50euro)...ma non erano i soldi che mi interessavano...
Ero la più piccola, la tua coccola...la tua preferita forse, anche se tra tanti nipoti non era giusto fare preferenze esplicite...
In casa tua avevo carta bianca: potevo giocare con la stufa, rivoluzionare l'albero di natale e il presepe, frugare nei cassetti, aprire armadi, giocare sotto il tavolo oppure correre in giardino, mentre tu rimanevi seduta a lavorare l'uncinetto oppure a leggere "Intimità"..
Ora non ci sei più, ma la tua presenza è un qualcosa di tangibile e forte accanto a me...
Forse non riavrò più indietro i natali di una volta con te nonna, ma so che tu continuerai a proteggermi...
Ti voglio bene!

lunedì 2 novembre 2009

riflessioni "autunnali"

E' freddo oggi, e una fitta nebbia avvolge anche Brescia... Strano, non capita quasi mai...
C'è nell'aria quella sensazione di autunno, con la voglia di caldarroste calde, come quelle che faceva la mia nonna, che poi mangiavamo insieme, sedute l'una di fianco all'altra sul muretto in parte al caminetto.... Ma questa è un'altra storia...
Oggi sento il freddo nelle ossa, nonostante la felpa, la sciarpa e la giacca... Ma forse ho più freddo dentro che fuori.. Non la so spiegare bene questa strana, stranissima sensazione...
E' cominciata lo scorso weekend ma è da un po' che c'è... Tutto scatta da una cavolata, da un incontro casuale in un locale che ormai considero "mio"... e "quella" intrusione proprio non mi va giù... tu che sei parte della mia adolescenza, che non centri proprio un cazzo con la mia vita di adesso... Tutta sera mi hai infastidito, e mi fai rabbia perchè ci sei pure riuscito... che vuoi da me?
Abbiamo vissuto due mesi fantastici, li rivivrei altre mille e più volte... ma erano 5 anni fa... e io non sono più la ragazzina dolce e un po' ingenua che ero allora...
Il treno parte da Brescia, nel buio la nebbia è sempre più fitta... e la mia mente si perde... strano come i pensieri ti sfuggano, vadano dove vogliono loro, prendano pieghe inaspettate...
Penso ai ragazzi che ho amato, e con cui ho condiviso la mia vita fino ad adesso... solo con 2 ho mantenuto un rapporto civile, vale a dire il saluto, il sorriso, e qualche parola di circostanza quelle (poche) volte che ci incontriamo...
Con gli altri? Zero... nemmeno il saluto... con tutti è finita in modo burrascoso, con rancori reciproci... e mi rtrovo a pensare... ma perchè?
Perchè incontro un mio ex in un locale e non riusciamo a salutarci in modo civile, a chiedere delle rispettive vite e poi allontanarci con il sorriso? Prendete sabato sera per esempio... Tutta sera a farmi i dispetti come se fossimo due ragazzini per cosa poi? Non sarebbe stato più bello salutarsi, magari darsi due baci, sederci al tavolo e berci qualcosa parlando del più e del meno? Ricordare insieme e magari ripensare a quell'estate con un sorriso?
Fuori è sempre più buio...
E poi, d'improvviso, le luci del lago...
Un pugno dritto dritto nello stomaco ogni singola volta...
E non passerà mai questa sensazione...
Ogni volta quel lago mi ricorderà quegli anni con lui... e al contrario di quello che tutti pensano, anche se sono stata io a mollarlo, ci ho sofferto da morire... mi sono buttata tra le braccia di un'altra persona (sbagliata) per non pensare... per non sentire il vuoto dentro che sembrava soffocarmi...
Per la prima volta nella mia vita ho fatto una scelta con la testa e non con il cuore, e mi sono resa conto di quanto sia dura... perchè amare a volte non basta, e forse per questo sono un po' scettica nei confronti di chi ancora ci crede... ma non dirò mai loro che ci vuole più della passione, della chimica, del sesso, dei messaggini e le parole dolci... ci vogliono basi comuni dove incontrarsi, ci vuole diversità ma non troppa, altrimenti non ci si trova mai, non si ha nulla da cui partire...
Mi sono resa conto che i compromessi servono, ma se questi implicano che io debba rinunciare ai miei sogni, ai miei amici, alla MIA vita, beh, allora non va più bene...
L'ho lasciato che lo amavo ancora da morire, ma consapevole che non avrei mai potuto costruirmi un a vita con lui: troppo diversi nelle cose fondamentali, e in quelle più banali...
Le luci del lago sono sempre lì... e penso... sarà dove? A bere l'aperitivo? Ancora al lavoro? Stravaccato a casa sul divano con la play? Mi pensa ogni tanto? Lo sa che fino ad un mese fa piangevo ancora per lui? Chi lo sa...
Il lago ora è finito, e ancora una volta i pensieri scappano via....
Un'Alfa verde oliva, e una canzone fissa: "Henna"... e chissà se tu lo sai che nonostante la rabbia, mi hai inconsciamente aiutato a superare la botta della separazione... chissà se sai che se ti dovessi incontrare ora non ti ignorerei più come prima, perchè ora non sei più poi così importante per me... forse non lo sei mai stato...
Mi rendo conto che spesso ho sbagliato, ho commesso errori di valutazione... ho dato troppa importanza a chi non si meritava la mia attenzione, mentre a volte ho relegato al ruolo di comparsa persone che magari invece si sarebbero rivelate le migliori... chissà!
Guardo fuori e cerco di capire dove sono, ma è talmente buio...
E' ormai novembre, e l'estate sembra così lontana!
Mi chiudo un po' a riccio sul sedile, il giubbino avvolto intorno al corpo... mi rendo conto che in questi giorni il freddo che sento dentro dovuto a questa mia voglia di solitudine... non riesco ad immaginarmi con qualcuno a mio fianco... prima devo capirmi un po' io... per l'amore c'è tempo... e non mi accontento più...
Preferisco avere freddo e coprirmi da sola piuttosto che dare di nuovo troppa importanza a chi invece merita solo il ruolo di comparsa.
ON AIR: "Parliamo al singolare", Nek.

martedì 13 ottobre 2009

ho riscoperto di volerti bene da impazzire.

Erano state settimane difficili: tu che ti preparavi alla laurea, troppo impegnato spesso per rispondere ai messaggi o scrivermi un semplice "come va?", terze persone che ovviamente non nominerò ma son sempre + convinta odiano il nostro rapporto, io con mille pensieri e non accettavo che tu non ci fossi, senza mettermi nei tuoi panni e cercare di capirti...
Lunedì 12 ottobre: da una parte avrei voluto non arrivasse mai, dall'altra ero talmente contenta!!Ce l'avevi fatta anche tu, e chi l'avrebbe mai detto?? :)
Ieri mi sono riscoperta la ragazza che so in fondo in fondo di essere, quella che vivrebbe di coccole e di sogni, e non quella spesso fredda e dura che vedi tu...mi sono emozionata ad ascoltarti, ho tremato nel vederti tremare per l'agitazione, e quando ti hanno proclamato...beh, la lacrima è scesa...per il voto uguale al mio (coincidenze del destino...), per la gioia che ho visto negli occhi dei tuoi, per te...
E veder i tuoi occhi quando mi hai visto arrivare.. beh lì mi son detta: "Dodo sei una cretina, ti fai mille pare per niente, guardalo com' è contento di vederti, sentilo come ti abbraccia..".
Gli scherzi son stati bastardi (la ceretta in un punto doloroso dovevi aspettartela, sono mesi che te la prometto!!!!), ma tu hai osato ribellarti (perchè proprio con me poi????) e mi hai rotto il braccialetto (primo danno della giornata...)
E poi la sera...sei arrivato che nemmeno ti reggevi in piedi e ho pensato che la serata sarebbe stata uno schifo, invece...come al solito mi sai sorprendere: dopo un paio di ore ci siamo beccati e da lì è partita la serata... :) è incredibile come siamo io e te: ci cerchiamo in modo quasi inconsapevole, alziamo gli occhi per cercarci anche mentre parliamo con gli altri...e se io mi allontano un po' più a lungo tu chiedi di me o mi vieni a cercare...
E ieri sera ho perso il conto degli abbracci, delle risate, delle coccole...
Solo una cosa non riesco a sopportare, ed è come si infili sempre tra noi... in modo subdolo, ma riesce sempre... e la odio per questo... ma è tua amica, e credimi che se sto zitta e non pianto casini è solo per non metter te "in mezzo"...sappilo...
Che dire dottore, ti voglio un bene dell'anima e sono talmente orgogliosa di te!
Complimenti Loser! :)
ps. e quando abbracciandomi mi hai sussurrato che avresti fatto la specialistica, lì il cuore ha saltato un battito e non immagini nemmeno la mia felicità.

giovedì 17 settembre 2009

a new day...

e oggi, per la prima volta, vederti non mi ha fatto così tanto male...






ON AIR: "Miss indipendent", Ne-Yo.

mercoledì 16 settembre 2009

enjoy the silence?

Vorrei farlo.
Godermi il silenzio di questi giorni.
Lontana dai rumori dell'università, dalle folli serate dei miei weekend...
Ma non ci riesco...


"Odio il silenzio perchè mi parla di troppe cose..."


(KURT COBAIN)




Quello che vorrei capire io è il perchè mi hai cercato così tanto...
Io non volevo mettermi in mezzo a voi due, sei stato TU a mettermi in mezzo...
Io all'inizio mi divertivo con te, mi facevi sorridere, raddrizzavi le mie serate storte...
Poi son successe cose...
Tu sai di cosa parlo...
E la linea sottile tra gioco e qualcosa in più è stata valicata..e non da me, tu lo sai!!!
E ora?
Mi ritrovo sola con i miei silenzi, senza motivazioni, senza un perchè....
Tranquillo, mi rialzerò, non grazie a te, stanne pur certo... ma mi rialzerò...

ON AIR: "Enjoy the silence", Lacuna Coil.

mercoledì 9 settembre 2009

back in Agri..

e mi siete mancati raga, vi dico solo questo!!! :)
a bere spritz in aula 16 e poi in parcheggio...siamo i mejo!!!!

a staseraaaaaaaaaaaaaaa!!!

ON AIR: Release me, Agnes.

venerdì 4 settembre 2009

in bilico...

Mi rendo conto, guardando fuori dalla finestra, che questa estate è ufficialmente FINITA.
Com'è stata?
Un'altalena di emozioni direi.
Ma io, arrivata alla fine, non rimpiango nulla.
Non mi importa nemmeno dei giorni di m***a che sto passando per colpa "sua".
Sì, è vero, il non sapere mi sta facendo sclerare...
L'hai scritto tu o no quel sms?
In entrambi i casi ho una buona motivazione per averti tolto il saluto...
E ora?
Ne parliamo?
Volentieri, se solo fosse facile...
Beccarti da solo in giro perchè chiamarti non è un'opzione...
Ti rendi conto che questa settimana sono passata ogni santo giorno da quel bar nella speranza di trovarti da solo, o che andavi via, o che arrivavi... insomma solo per poterne parlare???
Quanto pazza sono????
Tanto, lo so...
E mi lascio alle spalle questa estate con mille e più dubbi addosso...



Quest'autunno, non so perchè, ma fa più paura di tanti altri.



"In bilico tra santi e falsi dei

sorretto da un’insensata voglia di equilibrio

e resto qui sul filo di un rasoio

ad asciugar parole

che oggi ho steso e mai dirò

non senti che

tremo mentre canto

nascondo questa stupida allegria

quando mi guardi..."



ON AIR: "Estate", Negramaro.

giovedì 6 agosto 2009

vorrei solo capire...


Quest'altalena di emozioni non mi abbandona...
ON AIR: Rollercoaster, Blink 182.

mercoledì 29 luglio 2009

gocce di memoria.

Ci sono arrivata...
Dopo mesi e mesi....
E capire quanto in realtà ci sto male per te fa un effetto strano....
Perchè finora cercavo di convincermi che sì, mi piacevi, ma poi finiva lì...
Come faccio ora a spiegare che mi ritrovo...Persa?Cotta?Non lo so nemmeno io....
Mi fai arrabbiare, ma poi non riesco ad essere dura con te...Quegli occhi neri e quel sorriso mi sciolgono come neve al sole...
E così pure oggi...Non ci sono riuscita...A parte qualche battutina acida non ce l'ho fatta a fare l'arrabbiata... E sì che ne avrei di buoni motivi per essere inca--ata nera con te, e tu lo sai bene... Perchè tu sei bravo a nasconderlo, e forse da una parte fai bene, ma io so quello che abbiamo passato.... E lo sai anche tu...
Ok, è vero, non ci siamo mai baciati, ma sai benissimo che ci sono state almeno 4 situazioni in cui se ti avessi dato corda sarei finita a letto con te probabilmente...
Con che coraggio tu poi davanti agli amici mi guardi negli occhi dicendo: "Diglielo che non ci ho mai provato con te"...!!!!???
E le lacrime oggi non le ho più trattenute...
Non ci sono riuscita... dimmi pure che sono stupida, ragazzina...
Parlarne?Non me ne dai modo...
Mi sfuggi quasi...
E lo so il perchè...
Ti fa paura quello che potrebbe dire "lei"...
Se ci vedesse insieme seduti al bar sarebbe capace di fare scenate assurde...
Però quando venivi in giro non avevi paura...
Neanche un po'...Né di un contatto, né di farmi guidare la tua macchina, né di sfiorarmi e accarezzarmi davanti a tutti....
Per questo il distacco adesso fa ancora più male...
Ne ho parlato tanto, con l'unica persona che mi può capire, perchè è l'unica che è nella mia stessa identica situazione...Pomeriggi seduti dal Max a parlare di te...Innumerevoli serate a Novelle, al campo, su quel dannato muretto sulla strada per Sellero...
Mille discorsi...
Ma adesso?
Adesso tanti rimpianti...Con te mi son sempre tirata indietro per RISPETTO: per la tua ragazza all'inizio, per il mio ragazzo poi....
Cosa ci ho guadagnato?NULLA.
Il rimpianto di essermi persa le mie emozioni...
Il fatto di non aver mollato prima il mio ragazzo, quando l'amore svaniva da tempo...
Vorrei...
Smettere di pensarti, smettere di sussultare ogni volta che ti vedo...
Smettere di permetterti di rovinare le mie giornate...
Vorrei non ascoltare quella canzone anche dieci volte di fila ed ogni singola volta pensare a quella serata in macchina...
Vorrei capire cos'hai di così speciale o importante da farmi tornare a desiderarti ogni volta, anche quando sono arrabbiata...
A volte...
Vorrei solo CANCELLARTI.