mercoledì 31 agosto 2011
Road tripping: Uk 2011 (1) ---> LONDON CALLING.
Difficile incontrare qualcuno che non la ami, o cui non sia piaciuta anche solo un po’…
Io verso Londra ho un amore viscerale, nasce anni fa, dalle mie visite allo zio… nasce dall’averla girata in lungo e in largo, dentro e fuori…
Nasce dalla mia metà anima inglese, che si rifiuta di starsene in disparte o di essere seconda alla mia (apparentemente) preponderante anima italiana…
Negli anni ho rivoltato Londra come un calzino, ho visitato musei e parchi, chiese e palazzi, negozi e stazioni, eppure ogni singola volta mi emoziona, e scopro qualcosa di nuovo…
Arrivare a Londra in macchina o in pullman è un’esperienza strana, forse perché non te lo aspetti: ti aspetti che ti piombi addosso con grattacieli, smog, traffico e caos, ma non è così.
Guardi fuori dal finestrino e vedi file di case a due piani, come in qualsiasi paesino di campagna… il traffico pian piano si intensifica,ma i sobborghi di Londra non ti piombano addosso come ti aspetteresti…Richmond, Kew Gardens, Chiswick, sono tutti lì, a due passi dal centro eppure così piccoli mondi a se…
Ti rendi conto di essere arrivato quando ti sfilano davanti agli occhi i palazzi Vittoriani di Kensington e Chelsea, ma anche qui, non c’è nulla di esagerato, nulla di caotico alla vista.
Londra possiede lo straordinario potere di lasciarti a bocca aperta ogni volta, anche se ti sembra (con un pizzico di presunzione) di conoscerla già, e che non possa regalarti nulla di nuovo.
Volti l’angolo e c’è un negozietto così stramaledettamente tipico, attraversi la strada e sul marciapiede c’è una scritta mai vista, esci dalla metropolitane e scopri uno scorcio nuovo e magico.
Solo una cosa puoi fare, ed è ritornarci, ogni qualvolta tu ne abbia l’occasione: stai pur certo che lei non ti deluderà, ma sarà lì, anno dopo anno, e ti sembrerà che stia aspettando solo te per chiuderti in quel morbido abbraccio che bramavi e aspettavi, mentre il Tamigi scorre lento e placido ed il Big Ben rintocca ad ogni ora in lontananza.
venerdì 22 luglio 2011
CAMPOVOLO 2.0 (2)
Cosa ricorderò? TUTTO, semplicemente.
Il viaggio la sera prima, dormire sul prato condividendo un sacco a pelo e un telo mare, la sveglia alle 5 e mezza e la fila lunghissima, i cancelli che si aprono, quel ragazzo vestito di arancione che mi mette al polso il braccialetto giallo del Bar Mario, una giornata infinita stese al sole, gli idranti, i nebulizzatori, i gadgets, i litri d'acqua, i panini, le scottature, la stanchezza che si accumula...
L'attesa...
Aspettare Lui, guardare l'orologio ogni 5 minuti, fissare il palco alle 21.15 spaccate, cercando di capire da che parte sbucherà.
Si accendono i maxischermi: ascolto, guardo, piango. Lui in 3 minuti mi ha dato più emozioni di quante potessi sperare. Lui,l'unico capace di farmi tremare così forte.
Mi prendi l'anima, il cuore, qualunque sia quella cosa che contiene le emozioni e me l'attorcigli come un telo strizzato, poi mi stendi e mi accarezzi con la voce, aspettando che mi asciughi un po'. L'ho sentito il tuo abbraccio sabato sera, su alcune canzoni... tipo "Piccola stella senza cielo", "Ho ancora la forza", "M'abituerò"... ad un certo punto ti sei spostato sul lato sinistro del palco, dritto davanti a me. Non guardavi me, chissà chi avrai visto, ma i tuoi occhi erano lì, e lasciamela l'illusione che per un attimo ci siamo sfiorati, da lontano, per un secondo.
Lasciami dentro al tuo mondo, almeno un po'. Perchè tu nel mio ci stai sempre, lo sai? Ogni giorno, ogni istante. Che sia una canzone, una frase, un film, tu ci sei.
Rimani lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Grazie per ogni singolo istante di quelle tre ore di sabato, per il concerto più da brividi, per l'emozione più forte. Grazie per aver scelto certe canzoni, e grazie perchè sei uno che parla poco, ma quando parli, beh, emozioni. Grazie alla luna di sabato notte, inconsapevole spettatrice di cotanto spettacolo.
Io non l'ho ancora capito se il cielo è vuoto o il cielo è pieno, ma so che tu, Luciano, sei il mio centro del mondo.
Grazie per il te più vero.
Al prossimo concerto.
mercoledì 20 luglio 2011
CAMPOVOLO 2.0 (1)
giovedì 7 luglio 2011
no-one ever said it would be this hard.
I wish I knew how to tell you I will miss you so much.
On air: the Scientist-Coldplay
venerdì 10 giugno 2011
Che bello essere noi.
E così ora mi fermo a pensare e mi rendo conto che sì, mi mancherai talmente tanto...
venerdì 20 maggio 2011
Certe notti, ed un'alba chiara.
giovedì 28 aprile 2011
we are not meant to be.
Perché l’attrazione fisica è sempre lì, anche più forte.
Laila mi dice: sai che sareste davvero una bella coppia dal punto di vista estetico?
Io la guardo sorridendo e giro lo sguardo altrove, per nascondere quella malinconia che mi vela gli occhi: certo che lo so… e so anche che per come siamo fatti caratterialmente saremmo una coppia scoppiettante, di quelle che piacciono a me, di quelle che litigano e poi a metà litigio si baciano e fanno pace…
Ma il punto sta tutto in quel “sareste”.
E noi non lo siamo.
Né lo saremo mai probabilmente.
Ma io non sono quella che rinfaccia le cose.
Te l’ho pure offerta la redbull venerdì sera.
E ho accettato col sorriso che tu mi stessi addosso tutta la sera, anche se a volte eri davvero troppo pesante…
Ho accettato le rose, nonostante le avessi prese da un tavolo vuoto accanto a noi.
Ma poi quando fuori mi hai offerto una sigaretta che io ho inizialmente rifiutato, ho pensato: ma che cazzo, me le devi, ogni singola sigaretta che prendo, ogni bibita che mi offri, ogni rosa che raccogli e mi dai, ogni serata in cui mi tratti come dio comanda.
Mi devi ogni singola cosa e sai perché?
Per ogni singola fottutissima lacrima che ho versato la scorsa primavera per te.
Se per ogni lacrima mi prendessi qualcosa, tu ora saresti senza soldi e avresti smesso di fumare per la disperazione, fidati!!
Facciamo così adesso, tu cerca me, e impara cosa si prova quando chi cerchi si allontana, e tu fai la figura del fesso davanti agli altri.
Fallo tu quello che ho fatto io per mesi.
Cosa si prova quando ti avvicini e prendi per mano una persona, le chiedi di ballare e ti dice “no”, con tono distaccato, mentre tutti ti guardano?
Cosa si prova quando mentre guardi una persona e cerchi un contatto, lei si gira dall’altra parte e si sposta a parlare con un altro ragazzo?
Non è così divertente ora, vero?
E ringrazia dio che io non sono la stronza che tutti dicono, perché se no credimi,ti farei passare le pene dell’inferno, te lo meriteresti davvero.
domenica 17 aprile 2011
things I like!! :)
Mi piace guardare fuori dalla finestra e osservare il temporale lontano…
Mi piace entrare in una stanza e riconoscere il profumo della persona che ci è stata prima di me…
Mi piace da morire la prima giornata al mare dopo l’inverno…
Mi piace il profumo del glicine, anche se non vado matta per il suo colore…
Mi piace la montagna, andare in alto dove non c’è più nessun rumore, e stare in mezzo alla natura…
Mi piace dare il bacio della buonanotte a mio padre, e mi terrorizza l’idea di non poterglielo più dare…
Mi piace quel filo di barba non fatta….
Mi piace provare un vestito, guardarmi allo specchio e sentirmi FIGA!!...
Mi piacciono le fragole, le ciliegie e i mirtilli….
Mi piace Londra con i suoi mille colori, sapori, profumi…
Mi piace quando mi danno un abbraccio che non mi aspettavo…
Mi piace quando accendo la radio o la tv ed è appena iniziata una canzone che mi piace…
Mi piacciono i tramonti…
Mi piace quando un cliente mi lascia la mancia, perché significa che ho fatto bene il mio lavoro…
Mi piace quando prendo il treno da Brescia a casa, perché ogni Km è un passo verso la MIA casa…
Mi piacciono i tatuaggi che hanno un “perché”…
Mi piace quando su facebook vedo un commento o un link che mi fa sorridere…
Mi piace chi ti apre la porta e ti fa passare…
Mi piacciono gli aperitivi “tranquilli” che si trasformano in serate devastanti per il fegato!!!
Mi piace da matti camminare sulla spiaggia…
Mi piacciono i sorrisi…
Mi piace passare sul lungolago le sere d’estate…
Mi piace il profumo dell’erba appena tagliata…
Mi piace il gelato artigianale…
Mi piace abbracciare mia madre, e giocare a mordicchiarle l’orecchio mentre sta cucinando…. mi piace parlare con lei, la nostra complicità….
Mi piace ridere fino alle lacrime con la mia compagna di stanza, e mi piacciono da morire le nostri conversazioni prima di addormentarci….
Mi piacciono i ragazzi con la pelle caffelatte…
Mi piace quando riesco a fare qualcosa che nessuno pensava sarei riuscita a fare…
Mi piacciono le coppie anziane che si amano come il primo giorno…
Mi piace stare con i miei amici, che sia al bar del paese o in discoteca poco importa…
Mi piace la vodka fragola e la redbull…
Mi piace la musica rock, hip hop e r&b…
Mi piace sdraiarmi sul prato in università quando c’è il sole…
Mi piacciono gli occhi che “parlano”, e le bocche che sanno tacere…
...and much more... :)
venerdì 11 marzo 2011
e una stella fa luce, senza troppi perchè...
lunedì 14 febbraio 2011
now you're gone.
domenica 13 febbraio 2011
gocce di pioggia, palloncini rossi, e jay z.
Si è rivelata una decisione felice, un ritrovo con voi che siete troppo, troppo importanti per me!
Una cena con dj, una occasione per sedersi e parlare, come non capitava da tanto.
Sentirvi vicini, capire che no, non è ancora troppo tardi, questa compagnia non si è ancora sfaldata...
Voi due soprattutto, ci siete sempre: tu, con le tue risate, il tuo modo di scherzare, quel modo di essere ancora un po' bambino ma allo stesso tempo sai dare tante piccole attenzioni che agli altri sfuggono, ma a me e "la mamma" no.... una stretta di mano, la testa appoggiata a noi, un sorriso, una carezza.
Tu, con il tuo occhiolino, il tuo sorriso, il tuo modo di prendermi in giro, i tuoi giochi (prendermi, "strucarme", rendermi per qualche istante la tua bambolina personale), il tuo braccio sempre lì, vicino a me, e so che mi difenderesti in ogni istante, se fosse necessario.
E lo sai che uniti come noi è dura esserlo, e ci sarà sempre chi ci vedrà qualcosa che non c'è, che parlerà giusto per dare aria alla bocca, ma queste persone non sapranno mai che dopo un anno e mezzo io e te, due mondi paralleli che a volte si scontrano troppo violentemente e senza un motivo serio, siamo più forti.
Chi sei?
In quella compagnia sei il mio migliore amico, punto.
Guidare la tua macchina perchè tu e il vino rosso avete deciso di stringere amicizia, guardarti mentre scegli i cd da mettere, ridere perchè abbiamo TROPPO gli stessi gusti, ascoltare i tuoi discorsi senza senso da ubriaco e pensare che così era da tanto che non ti godevo.
E nello specchietto retrovisore vedere quei due palloncini rossi svolazzare di qua e di là.
(Uno è finito appeso sul tuo cancello, l'altro te lo sei portato a casa tu)
Il Saloon era pieno, stranamente.
Il dj il solito pazzo, mi accoglie come se mancasse da anni. :)
La gioia di essere diventato di nuovo padre trapela in ogni gesto, in ogni battuta, in ogni sorriso.
Tu sei sparito quasi subito.
Solo la Laly si è accorta che mentre tu sparivi fuori con lei, io me ne uscivo dall'altra parte del locale.
Una sigaretta da sola, seduta sul muretto a osservare le nuvole.
Perchè sei stupido a stare così per lei, ma se non ascolti e fai di testa tua son fatti tuoi.
Permetti però che mi cadano le palle che non ho. -.-
domenica 6 febbraio 2011
Fra's sweet 24. :)
martedì 1 febbraio 2011
after the hurricane comes the rainbow...
mercoledì 26 gennaio 2011
AAA looking for happiness. this is me.
Qui sto cercando quella felicità che brilla negli occhi dei bambini la mattina di Natale.
Quella che si posa sulle labbra affamate di un bacio innamorato.
Una felicità che è oblio ma che è anche orma nel cemento.
Qualcuno non ci crede abbastanza, qualcuno cede per pigrizia...
Io - io continuo la ricerca.
Sono alla ricerca.
Ricerca di me forse.
Sono una ragazza come tante piena di pensieri. Studio e vivo. Ho una vita fatta di alti e bassi.
Sono sensibile, troppo forse. E per questo spesso mi capita di soffrire. Pochi mi conoscono veramente.
Delle volte sono la persona più acida che conosco altre invece divento più dolce del miele *-*, delle volte sono altruista altre invece penso solo a me stessa. Delle volte amo la pioggia altre spero che sorga velocemente il sole. Vedete? Sono troppo complicata, nessuno mi capisce. Ecco, trovato. Il MIO aggettivo: c o m p l i c a t a.
Talmente tanto che delle volte mi chiedo se quella sono veramente io o se c’è qualcun altro dentro al mio corpo, non mi riconosco. E’ difficile da spiegare, e non mi piace affatto come cosa.
Tralasciamo il fatto che sono complicata.
Amo ridere. Amo i colori e le sfumature. Amo osservare le cose. Amo la musica e le emozioni che regala. Adoro sognare con le cuffie nelle orecchie.
Amo le parole e il loro suono.
Sono una di quelle ragazze che crede ancora a quel sentimento chiamato "amore" che parola leggera, dolce, tenera, magari fosse solo così però; ecco il detto “l’apparenza inganna” vale anche per le parole.
Non ho liste di cose preferite. Amo la varietà e amo i particolari. Se una cosa mi piace lo sento e basta, senza troppi schemi mentali o idee predefinite.
Sono fatta di insicurezze e sogni, tanti. A volte so credere in me stessa altre volte vincono le paure.
Sì, a volte vedo tutto nero, eppure mi trovano simpatica. Sono estroversa, parlo decisamente troppo. Faccio amicizia subito, e mi affeziono velocemente.
Non ragiono, sono impulsiva.
Forse anche un po' stronza, ma solo con chi se lo merita.
Piango difficilmente, ma solo se mi fanno davvero male, e se mi sento nervosa.
So difendermi, sono un maschiaccio, ti mando a cagare senza pensarci due volte.
Come una stella scintillo in base al tempo.
Sono le persone che ho intorno a farmi brillare di più o di meno.
domenica 23 gennaio 2011
Happy girl!
Tutto per uno stupidissimo commento!!
"Dicono che una persona diventi davvero importante quando possiede la capacità di farti cambiare umore."
martedì 18 gennaio 2011
mah.
A 23 anni e mezzo sentirmi così fragile....
E aver voglia di spaccare il mondo, di piangere, di picchiare i pugni contro il muro nella speranza che forse il male dentro si attutisca, nascosto dal dolore alle nocche...
Sentirmi piccola e indifesa, come una bambina che cerca un abbraccio in cui nascondersi.
E la cosa più assurda è il nervoso verso una persona che nemmeno conosco bene, che nemmeno si può dire sia davvero importante nella mia vita.
Ti odio perchè io non avrei fatto niente, sei stato tu a far la cazzata (ovvio che io non mi sono certo tirata indietro), a tenermi lontana e poi riavvicinarti di nuovo proprio prima che me ne andassi...
Ma cazzo...siete tutti uguali, tutti uguali!
Volete le cose e poi, poi vi nascondete dietro a un dito, dietro alle vostre stupide fottutissime paure.
Io non volevo un cazzo da te, ma sentirmi così, ESCLUSA, di colpo, beh non mi fa star bene!
Fottiti cazzo, perchè quando ero su non ho fatto altro che pensare: voglio un'altra notte così, voglio addormentarmi e sentirti che mi abbracci, voglio sentire le tue carezze sui fianchi e il tuo respiro fra i capelli...
Fottiti perchè non me ne fotte un cazzo del sesso, della limonata occasionale.
Fottiti doppiamente perchè non hai capito un cazzo di me, e nemmeno ci hai provato.
Troppo importante uscire la sera e ubriacarti, fare il figo con i tuoi due amici nella speranza di rimorchiare qualche troietta di città che stava in vacanza....
E un vaffanculo anche a me stessa, che quando vedo che mi eviti non riesco a dire: ok vaffanculo, guardiamo oltre e non pensiamoci, ma l'unica cosa che vorrei è quel tuo cazzutissimo abbraccio.
lunedì 20 dicembre 2010
this is for my girls :D
Me ne accorgo quando devo prendere qualche decisione, mi giro e a volte non ci sei.
Me ne accorgo quando attraverso la strada, guardo la mia mano e la tua non c'è.
Me ne accorgo quando ripenso alla scuola, ai nostri banchi sempre super incollati.
Me ne accorgo quando rileggo i miei quadernini, e leggo il tuo nome oppure di qualche giornata passata insieme a combinare casini di qua e di la.
Me ne accorgo quando la mattina mi sveglio, apro gli occhi e guardo le nostre foto.
Me ne accorgo quando a volte mi sento sola, poi sorrido pensando a te...
Me ne accorgo quando ti arrabbi seriamente, quando qualcuno mi fa star male.
Me ne accorgo quando penso che ne ho combinate veramente tante, ma se mi giravo tu c'eri.
Me ne accorgo quando penso che è inutile spendere parole, perchè forse sicuramente sei l'unica a capirmi davvero.
Me ne accorgo quando non parlo, ma dai tuoi occhi si capisce che già mi hai letto dentro.
Me ne accorgo quando mi basta un tuo abbraccio, un tuo solo abbraccio per sentire il bene che c'è tra di noi.
Me ne accorgo quando penso che siamo cresciute insieme.
Me ne accorgo se penso che casa mia e casa tua sono le nostre seconde case.
Me ne accorgo quando penso che non sono l'Amica perfetta, ma per te sono perfetta.
Me ne accorgo quando penso a quante lacrime ti ho fatto scendere da quegli occhi stupendi.
Me ne accorgo quando penso a questo e mi pesterei i piedi da sola.
Me ne accorgo quando penso alle nostre prime vacanze insieme.
Me ne accorgo quando la notte ci diamo la mano per stare più vicine, anche se il letto è enorme.
Me ne accorgo quando non mi hai mai fatto pesare nulla.
Me ne accorgo quando mi hai difesa in tutto e per tutto.
Me ne accorgo quando sono gelosa di quelle tue nuove amiche, perchè ti sono accanto fisicamente e io no.
Me ne accorgo quando leggo i tuoi link, o vedo i tuoi occhi e sono felice perchè tu sei felice.
Me ne accorgo quando penso che non volevo accettare che tu avessi nuove amiche forse migliori di me.
Me ne accorgo quando piangevo, e tu mi capivi senza dire nulla.
Me ne accorgo quando non hai paura di dirmi le cose che pensi, anche se potrebbero farmi male.
Me ne accorgo quando la sera, a volte, guardo quella stella, e ci vedo Me e Te.
Me ne accorgo anche ora, che mentre scrivo sorrido.
Me ne accorgo anche ora, che potrei continuare a scrivere per ore.
Me ne accorgo anche ora che una come te...Non Esiste!!
Me ne accorgo anche ora...che per me sei No come una sorella, Sei mia sorella!!!
my 2010.
Cosa ricorderò?
Non lo so nemmeno io sinceramente...
Insomma, il 2009 era stato più...intenso forse...pianti, perdite, gioia, un'estate da rivivere mille e più volte, emozioni forti, nel bene e nel male.
Il 2009 era stato un po' come un giro sulle montagne russe, ma il 2010...
Certo, di positivo c'è questa nuova compagnia, che nonostante incomprensioni e screzi è solida, e durerà...
C'è quella piccola grande amicizia che so che c'è, nonostante quello che dicono gli altri, perchè solo io so il valore dei nostri sorrisi, dei nostri abbracci, dei nostri litigi, delle nostre chiacchierate separati dagli altri, delle nostre piccole guerre e lotte, dei nostri discorsi in chat, delle nostre riappacificazioni.
Io e basta.
Cos'altro ricorderò?
La partenza della mia migliore amica: un erasmus che si preannuncia più lungo del previsto, ed è stata (ed è tuttora) dura.
Ma ho imparato una cosa...lei è la mia roccia, e lo rimarrà sempre, ovunque andremo nella vita.
"Ogni volta che dovevo prendere una decisione...mi giravo e sentivo di essere sola. Mi mancavi tu...mi mancava il mio piccolo mondo :(
Mi sono mancate tante piccole cose in questi mesi ...le nostre cazzate, le nostre serate insieme, le giornate spensierate per acquisti...ogni volta che ci penso...credo che tu faccia parte di tanti tantissimi ricordi felici. E' vero siamo cresciute insieme...e per questo ci conosciamo tanto bene...nei pregi come nei difetti. :D
Non rimpiango e non rimpiangerò nulla di tutto quello che abbiamo fatto...sei e sarei sempre la mia sorellina matta!!!
E so che ci sono cose che nessuno potrà mai capire come te...per questo voglio ritrovare..un po'di NOI al mio ritorno.
Non credo che le amicizie si possano perdere...nulla si perde quando ci si crede."
Che altro ricorderò? Un'amicizia che è andata scemando e niente più sembra riuscire a reincollare... mesi di lacrime, incomprensioni ed allontanamenti, una sorta di "chiarimento" che non è servito a granché ma che forse da ad entrambe un'illusione di tregua e riavvicinamento...
Ricorderò le mie giornate al lavoro: sudare, faticare, avere a volte la voglia di mollare tutto, ma capire che grazie a questo io sono diventata "grande"... ridere, scherzare, uscire con gli amici di lavoro, conquistare il nostro posto nel mondo...
Sorriderò pensando alle stinche (poche ma buone) che ho picchiato in piedi: con i coinquilini, con i colleghi di laboratorio, con gli amici del Sunset...
E questo Natale davvero, non lo vivrò con la tristezza nel cuore come quello passato, ma di certo un pensiero volerà anche a lei *_*
venerdì 17 dicembre 2010
"Tequila for my friend it makes her flirty" (Pink)
Ho un leggero mal di testa oggi, sarà il sonno arretrato, saranno le ore davanti al pc...
E' una settimana strana questa...
Ho fatto di tutto per non fermarmi a pensare: ho pulito casa, sono uscita con gli amici, ho chiuso gli occhi e spento il cervello.
Ma anche con il cervello in modalità "off" non ce la faccio ad essere serena.
Nemmeno la neve fuori, che di solito mi tranquillizza, mi riesce a calmare.
Giorni di nervosismo, di pensieri che si aggrovigliano e rincorrono...
"Ho fatto bene, ho fatto male???"
Chi lo sa, ormai ho fatto...
Un sabato sera così non avrei mai pensato di viverlo, questo è poco ma sicuro!
E la cosa che ha fatto più male è stato sentirsi le dita puntate addosso da chi, forse, avrebbe potuto/dovuto "proteggermi" un po'...
Perché è vero, sono adulta e libera di fare quello che voglio, e di certo non vado a dare la colpa ad altri per quello che ho fatto, però forse da qualcuno mi sarei aspettata un comportamento diverso (e da qui poi è scaturita la lite, e aspettare fino a venerdì per parlare penso mi causerà una crisi isterica!!!)...
Io non riesco ad essere ipocrita o a fare la finta buonista: lo ammetto, mi sono DIVERTITA!!! E per una sera non so, il mio ego era felice che tutto ruotasse intorno a me! Non so, che c'è di male?
Mi sono divertita a ballare, a ridere, a flirtare, e sapete perché? Perché alla fine io sono così... mi piace essere un po' farfallina, ma senza mai spingermi troppo in là... e credo si sia visto...
Nonostante la tequila in corpo ho avuto la testa per prendere una decisione, e forse mi sono fottuta l'unica occasione che avevo con te, ma se dovevo avere come ricordo solo una scopata da ubriachi nel parcheggio del Saloon bhe allora grazie Dole per esserti fermata!
E voglio vedere adesso che farai... perché ora hai capito come sono fatta, ora sai che nonostante il mio "svolazzare" qua e là non sono quella da una botta e via...
Chissà ora che ne sarà di noi...
E mi torna in mente una canzone di Noemi: "Ferita da me, da te, da quello che non c'è stato"...
Ma parlando di un'altra persona, quella fottuta tequila mi ritrovo a ringraziarla, perchè mi ero accorta di te ancora a settembre, di quegli occhi scuri e quel fisico come piace a me...
Me n'ero accorta ma sapevo che eri fidanzato e quindi non ho mai fatto/detto/pensato a nulla...
Ma la tequila sabato sera ti ha "incollato" a me e io lo ammetto, all'inizio ci ho provato a tirarmi indietro, ma poi... chi cazzo me lo faceva fare di rinunciare ad una limonata per un senso di colpa che io non avrei nemmeno dovuto avere?
E se ci penso rido, se penso a noi due davanti a tutti, che ce ne sbattevamo il cazzo e ci godevamo il momento! Se penso ad Armando come mi guardava storto, se penso agli occhi sbarrati delle mie amiche...
Rido pensando a come ci hanno staccato con la forza quasi, sorrido pensando a chi per tutta sera mi ha cercato e provocato e poi a fine serata si è nascosto dietro ad un: "Dolores non mi provocare perché sono fidanzato e non so se resisto!"...
Eppure rido, pensando a quanto ti sei arrabbiato nel momento in cui le attenzioni non erano più tutte per te....
Rido perché agli occhi vostri ho sbagliato solo io, ma va bene così...
Le mentalità bigotte non mi sono mai piaciute, di qualunque nazionalità siano...
Ci sono stata male per una settimana, ho pianto, mi sono chiesta più e più volte se davvero ho sbagliato io, ho pensato e ripensato alla serata...
Ora rileggo questo post, ma ci scappa solo un sorriso...
La tensione c'è ancora, ma la sento sciogliersi un po'...
Guardo di nuovo fuori, e i fiocchi roteano veloci fuori dalla finestra: c'è un silenzio quasi irreale, e forse è la soluzione che cercavo...
Raindrops.
Il fatto è che, ti vedo in giro, ti guardo e ti conosco talmente bene da sapere quel che pensi... e so che vorresti fare, ma ti manca quel coraggio...
Le lacrime non sono di dolore però, forse solo un pizzico di nostalgia...
La nota l'avevo intitolata "Raindrops", eccola...
"Ieri sera pioveva forte.
E sorrido se penso che non avevo nemmeno voglia di uscire!
Capelli che si arricciano, freddo, l’idea di metter il naso fuori casa non mi entusiasmava…
Poi tu, sei spuntato giù al Sunset…
Un abbraccio stritolato, una vodka redbull insieme e…
Quasi quasi mi sembrava di essere tornata ad un anno fa.
Ballare con te, sentirti respirarmi vicino (e ti giuro che quel profumo di dopobarba e Marlboro rosse me lo ricordavo fin troppo bene!!!), ridere, abbracciarti…
Tu che ti strusci, ti avvicini, mi accarezzi…
Non ho resistito alla tentazione di provocarti, di stuzzicarti, di capire fin dove ti saresti spinto.
Ho capito che se volevo potevo tranquillamente riprendermi ciò che otto mesi fa era mio.
Ma non mi andava.
Non sarò mai la seconda scelta di nessuno, e non riuscirei mai a dividerti con qualcun’altra, tantomeno lei.
Continuerò a giocare con te, e sai perché?
Perché son sempre più convinta che tu ti sia reso conto di aver fatto una cazzata, ma ormai è tardi sai…
Ora giochiamo, ma un anno fa avrei fatto follie per te.
Vediamo come me la cavo con la Poker Face.
Sono brava a bluffare, e ieri sera l’hai visto."
lunedì 25 ottobre 2010
november rain.
domenica 26 settembre 2010
petali di rosa...
Sopra il mio letto.
Incastrata tra un poster e la parete per non cadere.
Eppure l’altra notte mi è caduta dritta in testa, i petali ancora profumati, le foglie ormai secche.
Al mattino ho riletto il bigliettino che avevo attaccato allo stelo, e ho sorriso: 5 marzo 2010.
È passato tanto tempo.
E mi manca vederti in giro.
L’unico che mi sa strappare sempre un sorriso, e mi tira sempre fuori dalla malinconia.
L’unico che per tutta una sera mi è stato accanto e non mi ha chiesto nulla, tranne di alzarmi e ballare.
L’unico al cui pensiero sorrido spontaneamente ed immediatamente.
Quella rosa rimane lì, ne aspetta un’altra che sono sicura arriverà.
Starai meglio, e tornerai a far serate con noi.
Tornerai in valle.
Tornerai al Sunset.
E non vedo l’ora!
Intanto c’è una rosa che mi ricorda te, e io che ti aspetto.
giovedì 12 agosto 2010
last impressions of a crazy summer...
martedì 3 agosto 2010
memories
Otto anni, cinque mesi e ventinove giorni.
Un anno, quattro mesi e un giorno.
Eppure fa male, ancora. E tanto.
Un dolore diverso, ma sempre presente.
E io che mi illudevo che il tempo lenisse, migliorasse pian piano le ferite. Non è così.
O meglio, magari non ci pensi con la stessa frequenza, ma nel momento in cui ti fermi, ecco: lì sei perduto.
Ed è strano pensare ai percorsi della mia mente, alla inspiegabile elaborazione del lutto: l’alternanza costante di periodi di relativa quiete a settimane in cui basta un niente per crollare.
Io le sento le lacrime ancora prima che gli altri le vedano, sento l’ormai familiare nodo alla gola, lo stomaco che si contrae e la bocca secca. E le parole che si fermano a metà: ecco, è così che la gente che mi sta intorno se ne rende conto, sentendo la mia voce che trema, le parole che faticano ad uscire, il balbettare di chi è sull’orlo del pianto.
C’è una parola tabù per me: e non è una parolaccia, né un qualcosa di scabroso o scandaloso. È una parola di sei lettere. Tre sillabe. Ma solo a sentirla mi paralizzo, mi irrigidisco come quando ti trovi davanti ad un avversario che non sai proprio da che parte cominciare ad affrontare.
Tumore.
E giù lacrime. Tante. In ognuna c’è tutta la mia rabbia, il mio dolore, i miei “perché???”.
Ho perso Claudia che avevo (e anche lei) quattordici anni e mezzo. Due bambine che fino che a ieri giocavano a fare le grandi insieme a scuola, in cortile, per strada. Ero rimasta da sola, e son cresciuta da sola, di colpo. Senza di lei. Sono cresciuta con quel piccolo dolore nel cuore: nascosto ma c’era.
Quante lacrime, quanti silenzi.
Non fraintendetemi: ho vissuto la mia vita come qualsiasi ragazza della mia età, tra shopping, scuola (e poi università), ragazzi (giusti e sbagliati), vacanze, serate in discoteca, alcolici, feste, tutto.
Forse, senza nemmeno rendermene conto ho cercato di vivere un po’ anche per lei, chi lo sa.
Ho vissuto la mia vita, continuo a viverla, ma quel piccolo dolore c’era e c’è ancora.
E solo a mia madre era, ed è, concesso di vederlo, di darmi l’illusione di serenità con un abbraccio. Agli altri no, temo sempre non riescano a capire. O che forse non se ne vogliano prender il tempo.
L’anno scorso mia nonna.
Dopo sette anni a letto. Tutti ce lo aspettavamo, ma quando poi è successo nessuno ha capito, nessuno ha saputo spiegarselo.
Ho reagito in modo strano: la mia mente ha chiuso fuori il dolore per un giorno intero, finché poi alla sera me ne sono resa conto.
Mia nonna non c’era più, non avrei più potuto accarezzarle la guancia tracciando con le dita i solchi delle sue mille righe, non avrei più passato la mano fra i suoi morbidi capelli, non avrei più potuto rubare di nascosto le golia dall’armadio della cucina, non l’avrei più vista mentre si pettinava e si faceva lo chignon ogni mattina, non avrei più guardato la tv con lei, non avremmo più giocato a carte né addobbato insieme l’albero e il presepe.
Mi mancano quei piccoli gesti, la sua voce, il suo sorriso anche quando mi rimproverava, mi manca il suo letto duro su cui mi divertivo a saltare.
Vorrei la forza.
Vorrei poter pensare e non piangere.
Vorrei non sentir più lo stomaco stretto in una morsa, le parole bloccate in gola, e le lacrime lì, proprio dietro le palpebre.
Vorrei poter ricordare ogni istante che ho avuto la fortuna di passare accanto ai miei due angeli.
Vorrei che il tempo lenisse almeno un po’ quel dolore, anche se ormai ho imparato a conviverci.
Vorrei poter tornar bambina e rivivere tutto, per assaporare ogni attimo e cercare di imprimerlo a fondo nella mia mente.
Vi direi, una volta di più, quanto vi voglio bene.
Siete state due persone così importanti, in due modi così diversi. E mi mancate, in modi diversi, ma forse è lo stesso in fondo.
Oggi come allora. Se non di più.
giovedì 15 luglio 2010
Va bene, va bene così.. (forse)
a volte ci guardiamo e tra noi passano mille parole non dette...
e io penso:se lei capisse anche solo un decimo di quegli sguardi sarei messa in croce...
E poi penso...
Sto bene adesso, molto meglio di un anno fa, ma non è facile guardare lei e pensare: sei mesi fa ce l'ho avuto, solo per una notte, ma per quella notte era solo mio...
E poi pensare a tutta la scorsa estate...
Sembra un'altra vita..."
On air: "Sarà migliore", Vasco Rossi
("che l'amore non è divisibile,
divisibile a metà,
ma soprattutto che non puoi distruggere
per un tuo sogno la mia realtà.
Ma cosa vuoi che sia,
era solo una canzone...
Non ti preoccupare
che domani sarà...tutto uguale.")
mercoledì 30 giugno 2010
la voglia di non ragionare ma vivere...
spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene..
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...
e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...
già sto sognando...ma adesso...
la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare...
come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato...
(Zero Assoluto)
Sto bene. Finalmente!
venerdì 25 giugno 2010
il peso della valigia.
Strano ma vero.
Eri fuori della mia vita da mesi ormai.
Dal 5 gennaio 2010 per l’esattezza.
E' stato come riaprire una valigia che avevo nascosto sotto il letto, aspettando che si coprisse di polvere, sperando di dimenticarmi che ci fosse...
L’ultima volta che mi sono seduta qui ho pianto.
Per quasi un’ora: la rabbia di averti perso, il dolore, la voglia di gridarle quanto la odio.
Lacrime bollenti.
Era settembre, me lo ricordo come se fosse ieri.
Poi ho cominciato a dar retta alla testa e non al cuore, e sono riuscita a dimenticarti.
Ma mi ci è voluto tanto di quel tempo, oltre che una buona dose di lontananza.
Ma la distanza, ho imparato, lenisce i dolori e aiuta a cicatrizzare le ferite….
Anche perché le risposte, se mi fermavo a pensarci, le sapevo già…
Hai smesso di cercarmi per evitare casini con lei, hai preso una decisione perché ti sei reso conto che il gioco ormai era finito e le cose si stavano complicando…
La cosa che mi faceva tanta rabbia è che hai scelto la via più semplice, non quella che volevi seguire realmente…
Io lotto per quello in cui credo.
L’ho sempre fatto, e di certo non smetterò ora.
Lotto per i miei sogni, le mie amicizie, le persone a me care, l’amore.
Se ci credo, lotto fino in fondo, scelgo la strada magari più lunga e tortuosa ma non mi fermo… Ma forse io sono ancora piccola, come dici tu, e certe cose non le ho ancora capite…
Ora siamo a giugno, quasi luglio ormai, e mi sono ritrovata qui a pensare a te.
Ho ripensato a quel 5 gennaio…a tutte le mie domande, alle quali io però sapevo già la risposta. Ma avevo bisogno di sentirtelo dire a te.
Avevo bisogno che lo ammettessi.
Volevo sentirmelo dire che ci tieni a me, e che non mi faresti mai del male di proposito.
Volevo sentirmelo dire che era stata lei a scrivermi quel messaggio.
Ho pensato ai tuoi baci, alle tue carezze, agli abbracci ridendo mentre eravamo in mezzo agli amici, a quelli stretti stretti che ci siamo dati quella sera. Sapevo di non poterti avere solo per me, sapevamo entrambi che non si poteva fare, che era sbagliato, che… quante cose sapevamo quella sera, eppure ce ne siamo fregati, perché era da aprile che andavamo avanti a cercarci, a volerci, a tirarci indietro quando capivamo che stavamo andando troppo in là.
Oggi ti ripenso e mi rendo conto che… è stato proprio quel 5 gennaio a farmi cambiare.
Lì sono stata io a prender in mano la situazione, lì sono stata io a dire: “No. Basta. Non andiamo oltre”.
Quella sera se avessi voluto ti avrei legato a me.
Forse non per sempre, ma per un po’ sì.
Eppure mentre ti abbracciavo, ti coccolavo, mi rendevo conto che non ero pronta a combattere una guerra che quasi sicuramente avrei perso prima o poi.
E mi sono detta: non ne vale la pena.
Tu non eri più per me la persona importante che eri stato fino a settembre: vale la pena di lottare finché i bei ricordi sono più di quelli negativi, ma nel momento in cui mi son resa conto che pensando a te mi venivano in mente prima gli episodi brutti e solo in un secondo momento le belle serate insieme, ecco lì ho capito che era ora di chiudere il capitolo…
Ieri ero seduta lì al sole, ed ho pensato a noi: chissà se saremmo stati bene insieme, chissà se ce l’avremmo fatta.
Ho guardato giù, verso casa tua, e mi sono resa conto che in cuor mio la risposta l’ho sempre saputa.
NO. Non ce l’avremmo fatta, e l’ho capito mesi fa mentre una sera andavamo al Sunset insieme.
“Convivere non è facile- mi hai detto- lo imparerai col tempo che bisogna rinunciare a certe cose…”.
Non avresti mai lasciato lei, anche se non la ami, anche se ti fa incazzare. Ti dà stabilità economica, una casa, bollette pagate, libertà totale.
Piuttosto rinunci a viverti quelle emozioni forti, a lasciarti andare.
Ecco vedi, è lì la differenza tra me e te.
Io non rinuncio. Io non accetto di condividere la mia vita con qualcuno solo per “comodità”.
E sai cosa mi fa quasi sorridere?I tuoi occhi che si abbassano, il distacco che hai, il sorriso tirato, il non avere più un contatto fisico con me: né una pacca sulla spalla, né una carezza sui capelli, niente. Hai una paura fottuta, e questo mi fa sorridere.
Perché io adesso sto bene, e li reggo i tuoi sguardi.
Ti fisso negli occhi mentre tu ti studi le scarpe.
Non avrei mai pensato.
Ero lì, seduta al sole, e ascoltavo “Henna”… lo sai che mi farà sempre pensare a te, vero?
E lo sai che, nonostante tutto, ti voglio un bene che nemmeno immagini.
Ma ormai le scelte sono state fatte, e io e te siamo staccati.
Mia madre però, ci ha visti oggi per due secondi e ha capito tutto.
“e ti sei data ti sei presa qualche cosà chissà/ma le parole che ti sono avanzate/
venerdì 21 maggio 2010
anche se non trovi le parole.
È… difficile.
Perché ci sono cose che sembrano non quadrare mai.
Ho passato due giorni a pensare, a cercare di distaccarmi.
Ho fatto un passo indietro.
Ed ora forse riesco ad essere un attimo più obiettiva.
Cioè, lui mi piace.
O meglio, mi incuriosisce.
Eppure… non credo sia la situazione giusta.
Mi spiego: io e lui lavoriamo insieme, passiamo ore ed ore a stretto contatto in laboratorio, usciamo insieme la sera, facciamo pausa insieme, mangiamo insieme… perché intripparmi e rovinare tutto?
Sarebbe sciocco…
E poi, io ne ho già abbastanza delle mie di paranoie, senza addossarmi pure le sue!
Ho fatto degli errori nelle ultime due settimane, ho fatto star male Andrea, e mi son fatta talmente problemi… insomma, non credevo di sbagliare così tanto, di nuovo.
Ho cercato di vivermi la situazione, le mie emozioni.
Invece ho fatto piangere una persona.
E venerdì non riuscivo a darmi pace per questo.
Con tutti ‘sti pensieri, l’idea di andare a incasinarmi di nuovo è assurda.
Per quanto mi possa piacere, chissà se ne vale la pena…
Vedere poi come sei cambiato… dopo giovedì sera?Sì, e non me ne son resa conto soltanto io… quindi o siamo entrambe pazze (il che è possibile, viste tutte le cazzate che facciamo insieme!!!) o forse davvero sei cambiato… troppo freddo, distaccato.
Ok, se vuoi torniamo ad avere solo un rapporto dottorando-tesiste.
Se vuoi così, così sarà.
Ma è brutto, credimi.
Sembra quasi che finché ti abbiamo fatto comodo perché ti servivamo in laboratorio allora sei stato carino e gentile e hai voluto mostrarti l’amicone, mentre ora sei tornato sui tuoi passi.
Staccato, lontano, quasi non avessimo condiviso nulla.
Quasi come se non ci fossero stati lunghi aperitivi insieme, discorsi seri affrontati tra una caseificazione e l’altra, sms e risate.
Io non ho bisogno di te per vivere bene, questo sia ben chiaro… se c’è una cosa che ho imparato in questi 23 anni è saper vivere benissimo da sola. Solo che… non lo do mai a vedere, ma tante volte ci rimango male per un niente: per un sorriso non ricambiato, per una mancata risposta ad un sms, per un non saluto.
E se non trovo le parole forse un motivo c’è.
Non trovo più nulla da dirti, almeno per ora.
venerdì 2 aprile 2010
Per tutte le volte che..
...faccio cinque ore di treno per tornare a casa e chissà perché non mi stanco mai...
...vedo uno scorcio del lago e la mia mente comincia a vagare, e si perde fra i ricordi...
...guardo le mie montagne e mi viene quasi un groppo alla gola, un senso di appartenenza talmente forte!
...mi raggomitolo sul sedile perdendomi in un abbraccio immaginario di chissachì...
...i miei occhi brillano mentre fisso il riflesso del sole che tramonta sull'acqua...
...ad ogni stazione guardo fuori e penso: "Ma solo qui siamo??"
...puntalmente mi incazzo perché sto parlando al telefono o messaggiando con qualcuno e nelle gallerie non c'è campo...
venerdì 26 marzo 2010
a un passo dal possibile... (Eppure sentire)
Perche troppe volte le persone hanno illuso il mio cuore, troppe volte lo hanno ridotto in mille pezzi e costretto ad indossare una gelida maschera per andare avanti in questo mondo. Ho paura di amare, perche sentirmi felice mi spaventa.. Ho paura di essere lasciata sola di nuovo.
venerdì 5 febbraio 2010
venerdì 25 dicembre 2009
Natale 2009
lunedì 2 novembre 2009
riflessioni "autunnali"
martedì 13 ottobre 2009
ho riscoperto di volerti bene da impazzire.
giovedì 17 settembre 2009
a new day...
mercoledì 16 settembre 2009
enjoy the silence?
Godermi il silenzio di questi giorni.
Lontana dai rumori dell'università, dalle folli serate dei miei weekend...
Ma non ci riesco...
mercoledì 9 settembre 2009
back in Agri..
venerdì 4 settembre 2009
in bilico...
E mi lascio alle spalle questa estate con mille e più dubbi addosso...
"In bilico tra santi e falsi dei
sorretto da un’insensata voglia di equilibrio
e resto qui sul filo di un rasoio
ad asciugar parole
che oggi ho steso e mai dirò
non senti che
tremo mentre canto
nascondo questa stupida allegria
quando mi guardi..."
ON AIR: "Estate", Negramaro.
giovedì 6 agosto 2009
mercoledì 29 luglio 2009
gocce di memoria.
Dopo mesi e mesi....
E capire quanto in realtà ci sto male per te fa un effetto strano....
Perchè finora cercavo di convincermi che sì, mi piacevi, ma poi finiva lì...
Come faccio ora a spiegare che mi ritrovo...Persa?Cotta?Non lo so nemmeno io....
Mi fai arrabbiare, ma poi non riesco ad essere dura con te...Quegli occhi neri e quel sorriso mi sciolgono come neve al sole...
E così pure oggi...Non ci sono riuscita...A parte qualche battutina acida non ce l'ho fatta a fare l'arrabbiata... E sì che ne avrei di buoni motivi per essere inca--ata nera con te, e tu lo sai bene... Perchè tu sei bravo a nasconderlo, e forse da una parte fai bene, ma io so quello che abbiamo passato.... E lo sai anche tu...
Se ci vedesse insieme seduti al bar sarebbe capace di fare scenate assurde...