venerdì 10 giugno 2011

Che bello essere noi.




Eh sì, me ne rendo conto ogni giorno che passa, ogni volta che guardo il calendario e vedo avvicinarsi luglio: il 4, poi il 14, poi una data ancora indefinita di agosto...

Certo che mi mancherà cazzo! Mi mancheranno tante di quelle persone, ovvio, ma lui è un discorso a parte...ma non perchè c'è qualcosa tra di noi, nè un interesse reciproco...

E' che lui, lui è la mia roccia da un anno e mezzo.

E il rapporto che abbiamo è talmente strano, incoerente, forte, incostante...è qualcosa di unico.

Me ne rendo conto ora che sta per finire l'università, ora che davanti a noi c'è solo questo enorme punto di domanda che ci fissa...il futuro fa paura, questo è poco ma sicuro.

Vorrei proteggerlo questo rapporto, con le unghie e con i denti.

Ma non so se ci riuscirò.

Ho imparato che i rapporti sono strani, imprevedibili, prendono strade che non avresti mai immaginato, a volte fanno dei giri immensi e tornano più forti di prima, a volte invece scompaiono veloci come bolle di sapone al vento.

So che ci tieni anche tu: per mesi mi sono chiesta se te ne fregasse qualcosa, e la risposta mi è arrivata per assurdo dopo l'ennesima discussione, a maggio. Sì, mi vuoi bene, ci tieni a me, non vuoi sapermi triste o senza il sorriso.

E mi piace quello che siamo noi ora, dopo un anno e mezzo di amore/odio.

Mi piacciono i nostri sms pieni di faccine sorridenti, le nostre cazzate, le nostre cioche che picchiamo in piedi insieme, i nostri discorsi sciocchi, a volte stupidi ma pieni di risate.

Sì, mi piace la parola NOI.

Mi piace perchè non implica nulla.

Noi, siamo solo noi.

E non siamo morosi, non siamo amici.

Ma non siamo nemmeno una via di mezzo.

Il nostro "NOI" è qualcosa di unico.

Già, perchè c'è qualcosa di unico nei nostri messaggi, nelle nostre conversazioni, nel modo che abbiamo di prenderci in giro, di sgridarci a vicenda quando facciamo qualche cazzata.

C'è qualcosa di unico nel modo in cui tu mi guardi, ma anche nel modo in cui io guardo te, lo devo ammettere.

Occhi verdi in occhi nocciola.

C'è qualcosa che non so descrivere quando ci sediamo uno di fianco all'altra in mensa o al bar: c'è un contatto, sempre. E non c'è nulla di sessuale, nulla di malizioso.

C'è che mi dai sicurezza, quello sì!

E ho capito che su di te posso contare, sia che si tratti di università che di qualsiasi altra cosa: tu per me ci sei.

Forse riusciamo a vedere oltre i nostri caratteri un po' duri, forse siamo entrambi riusciti a vedere aldilà del nostro lato esuberante e casinista.

Ti ho visto in crisi per amore, snervato per una presentazione, stanco per il lavoro; tu mi hai vista sull'orlo del pianto, in crisi per l'università, senza quasi più voglia di andare avanti.

E non mi vergogno di dire che in certe situazioni sei stato tu a tirarmi fuori.
E così ora mi fermo a pensare e mi rendo conto che sì, mi mancherai talmente tanto...

Mi mancherà prenderti in giro per come ti vesti, mi mancheranno le pause caffè/cicca in passerella che si prolungano per quarti d'ora abbondanti, mi mancherà che tu ti prenda del tempo per me, mi mancherà il tuo profumo che mi resta addosso anche se non mi abbracci, mi mancherà il tuo accento e quelle vocali aperte e chiuse per cui ti prendo tanto in giro, mi mancheranno le nostre canzoni, i nostri insulti, i nostri aperitivi....

Sì, lo ammetto, mi mancherai da morire, e probabilmente te lo manderò quel messaggio a fine luglio.

Ma lotterò perchè continui, almeno un po', ad esistere quel "NOI" che adoro.



On air: "Neutron Star Collision"-Muse