mercoledì 31 agosto 2011

Road tripping: Uk 2011 (1) ---> LONDON CALLING.

Londra è una delle poche città del mondo che mette d’accordo tutti…
Difficile incontrare qualcuno che non la ami, o cui non sia piaciuta anche solo un po’…
Io verso Londra ho un amore viscerale, nasce anni fa, dalle mie visite allo zio… nasce dall’averla girata in lungo e in largo, dentro e fuori…
Nasce dalla mia metà anima inglese, che si rifiuta di starsene in disparte o di essere seconda alla mia (apparentemente) preponderante anima italiana…
Negli anni ho rivoltato Londra come un calzino, ho visitato musei e parchi, chiese e palazzi, negozi e stazioni, eppure ogni singola volta mi emoziona, e scopro qualcosa di nuovo…
Arrivare a Londra in macchina o in pullman è un’esperienza strana, forse perché non te lo aspetti: ti aspetti che ti piombi addosso con grattacieli, smog, traffico e caos, ma non è così.
Guardi fuori dal finestrino e vedi file di case a due piani, come in qualsiasi paesino di campagna… il traffico pian piano si intensifica,ma i sobborghi di Londra non ti piombano addosso come ti aspetteresti…Richmond, Kew Gardens, Chiswick, sono tutti lì, a due passi dal centro eppure così piccoli mondi a se…
Ti rendi conto di essere arrivato quando ti sfilano davanti agli occhi i palazzi Vittoriani di Kensington e Chelsea, ma anche qui, non c’è nulla di esagerato, nulla di caotico alla vista.
Londra possiede lo straordinario potere di lasciarti a bocca aperta ogni volta, anche se ti sembra (con un pizzico di presunzione) di conoscerla già, e che non possa regalarti nulla di nuovo.
Volti l’angolo e c’è un negozietto così stramaledettamente tipico, attraversi la strada e sul marciapiede c’è una scritta mai vista, esci dalla metropolitane e scopri uno scorcio nuovo e magico.
Solo una cosa puoi fare, ed è ritornarci, ogni qualvolta tu ne abbia l’occasione: stai pur certo che lei non ti deluderà, ma sarà lì, anno dopo anno, e ti sembrerà che stia aspettando solo te per chiuderti in quel morbido abbraccio che bramavi e aspettavi, mentre il Tamigi scorre lento e placido ed il Big Ben rintocca ad ogni ora in lontananza.

venerdì 22 luglio 2011

CAMPOVOLO 2.0 (2)

Se qualcuno mi chiedesse: "Allora, sto Campovolo com'è andato?", probabilmente vedrebbe i miei occhi illuminarsi, come quando parlo di una cosa mia, intima e speciale. Perchè quel 16 luglio ce l'ho marchiato a fuoco dentro ormai, un'emozione talmente forte, una botta di adrenalina talmente potente... Forse, è perchè lo aspettavo talmente tanto: i due concerti sfumati nel 2010 bruciano ancora, e così quando ho stretto tra le mani il biglietto per l'area pit, beh, mi sembrava di custodire il più prezioso dei tesori...
Cosa ricorderò? TUTTO, semplicemente.
Il viaggio la sera prima, dormire sul prato condividendo un sacco a pelo e un telo mare, la sveglia alle 5 e mezza e la fila lunghissima, i cancelli che si aprono, quel ragazzo vestito di arancione che mi mette al polso il braccialetto giallo del Bar Mario, una giornata infinita stese al sole, gli idranti, i nebulizzatori, i gadgets, i litri d'acqua, i panini, le scottature, la stanchezza che si accumula...
L'attesa...
Aspettare Lui, guardare l'orologio ogni 5 minuti, fissare il palco alle 21.15 spaccate, cercando di capire da che parte sbucherà.
Si accendono i maxischermi: ascolto, guardo, piango. Lui in 3 minuti mi ha dato più emozioni di quante potessi sperare. Lui,l'unico capace di farmi tremare così forte.
Mi prendi l'anima, il cuore, qualunque sia quella cosa che contiene le emozioni e me l'attorcigli come un telo strizzato, poi mi stendi e mi accarezzi con la voce, aspettando che mi asciughi un po'. L'ho sentito il tuo abbraccio sabato sera, su alcune canzoni... tipo "Piccola stella senza cielo", "Ho ancora la forza", "M'abituerò"... ad un certo punto ti sei spostato sul lato sinistro del palco, dritto davanti a me. Non guardavi me, chissà chi avrai visto, ma i tuoi occhi erano lì, e lasciamela l'illusione che per un attimo ci siamo sfiorati, da lontano, per un secondo.
Lasciami dentro al tuo mondo, almeno un po'. Perchè tu nel mio ci stai sempre, lo sai? Ogni giorno, ogni istante. Che sia una canzone, una frase, un film, tu ci sei.
Rimani lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Grazie per ogni singolo istante di quelle tre ore di sabato, per il concerto più da brividi, per l'emozione più forte. Grazie per aver scelto certe canzoni, e grazie perchè sei uno che parla poco, ma quando parli, beh, emozioni. Grazie alla luna di sabato notte, inconsapevole spettatrice di cotanto spettacolo.
Io non l'ho ancora capito se il cielo è vuoto o il cielo è pieno, ma so che tu, Luciano, sei il mio centro del mondo.
Grazie per il te più vero.
Al prossimo concerto.

mercoledì 20 luglio 2011

CAMPOVOLO 2.0 (1)

Discorso finale:'Uno dei complimenti che mi fanno più spesso e che più mi fanno piacere è un complimento che fa così: Luciano, tu hai il più bel pubblico di tutti ! L'ho preso come un complimento, ma in realtà non è un complimento, è una constatazione basta guardarvi,... è un dato di fatto! Attezione, hanno detto proprio una parola precisa, un aggettivo preciso, è il piu BELLO di tutti ! Nel senso che non è un fatto di lineamenti, è un fatto di quello che riuscite ad esprimere! E' un fatto di sentimenti che riuscite a provare e a trasmettere, e che arrivano forti e chiari e che sono uno specchio di un anima che evidentemente siete voi. Volevo solo dirvi una cosa prima di tutto, Campovolo è stata una festa speciale e io vorrei proprio, perlappunto, che grazie a Campovolo e grazie alla Vostra bellezza voi concepiste almeno un migliaio di figli, fra questa sera e domani, voglio almeno mille figli da Campovolo, va bene?! E poi la bellezza così almeno viene perpetuata, se proprio non volete arrivare al figlio vi fermate un attimo prima, però sapete cos'è giusto fare dopo il concerto, là c'è un accampamento, c'è un appostamento che permette comunque quanto voi ben sapete... E poi dopo aver concepito i vostri mille figli, siccome là fuori è pieno di gente che dice che non c'è speranza e non c'è futuro, voi sappiatelo che nel momento in cui pensate che non ci sia speranza e non ci sia futuro, allora la speranza smette di esistere e il futuro smette di esistere. Ed è per questo motivo che voi dopo aver concepito i mille figli ve ne andate là fuori, portate a far vedere le vostre facce, e diteglielo a quelli là che IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE!' Luciano Ligabue.

giovedì 7 luglio 2011

no-one ever said it would be this hard.

You're leaving tomorrow.

And after all the fights, the tears, the long silences, the harsh looks between us I am so, so scared.

It's meant to be this way: we both follow our dreams, and now they are going in two opposite directions... it hurts.

The idea of you not being around.

The distance between us will be so much, the simple idea makes me dizzy.

If I look back I would change so many things: I only want to remember the smiles, the hugs, the twinkling eyes when we share a secret joke, the conversations, the drunken fights which always ended with a cuddle and a stolen photo :)





I wish I knew how to tell you I will miss you so much.


On air: the Scientist-Coldplay

venerdì 10 giugno 2011

Che bello essere noi.




Eh sì, me ne rendo conto ogni giorno che passa, ogni volta che guardo il calendario e vedo avvicinarsi luglio: il 4, poi il 14, poi una data ancora indefinita di agosto...

Certo che mi mancherà cazzo! Mi mancheranno tante di quelle persone, ovvio, ma lui è un discorso a parte...ma non perchè c'è qualcosa tra di noi, nè un interesse reciproco...

E' che lui, lui è la mia roccia da un anno e mezzo.

E il rapporto che abbiamo è talmente strano, incoerente, forte, incostante...è qualcosa di unico.

Me ne rendo conto ora che sta per finire l'università, ora che davanti a noi c'è solo questo enorme punto di domanda che ci fissa...il futuro fa paura, questo è poco ma sicuro.

Vorrei proteggerlo questo rapporto, con le unghie e con i denti.

Ma non so se ci riuscirò.

Ho imparato che i rapporti sono strani, imprevedibili, prendono strade che non avresti mai immaginato, a volte fanno dei giri immensi e tornano più forti di prima, a volte invece scompaiono veloci come bolle di sapone al vento.

So che ci tieni anche tu: per mesi mi sono chiesta se te ne fregasse qualcosa, e la risposta mi è arrivata per assurdo dopo l'ennesima discussione, a maggio. Sì, mi vuoi bene, ci tieni a me, non vuoi sapermi triste o senza il sorriso.

E mi piace quello che siamo noi ora, dopo un anno e mezzo di amore/odio.

Mi piacciono i nostri sms pieni di faccine sorridenti, le nostre cazzate, le nostre cioche che picchiamo in piedi insieme, i nostri discorsi sciocchi, a volte stupidi ma pieni di risate.

Sì, mi piace la parola NOI.

Mi piace perchè non implica nulla.

Noi, siamo solo noi.

E non siamo morosi, non siamo amici.

Ma non siamo nemmeno una via di mezzo.

Il nostro "NOI" è qualcosa di unico.

Già, perchè c'è qualcosa di unico nei nostri messaggi, nelle nostre conversazioni, nel modo che abbiamo di prenderci in giro, di sgridarci a vicenda quando facciamo qualche cazzata.

C'è qualcosa di unico nel modo in cui tu mi guardi, ma anche nel modo in cui io guardo te, lo devo ammettere.

Occhi verdi in occhi nocciola.

C'è qualcosa che non so descrivere quando ci sediamo uno di fianco all'altra in mensa o al bar: c'è un contatto, sempre. E non c'è nulla di sessuale, nulla di malizioso.

C'è che mi dai sicurezza, quello sì!

E ho capito che su di te posso contare, sia che si tratti di università che di qualsiasi altra cosa: tu per me ci sei.

Forse riusciamo a vedere oltre i nostri caratteri un po' duri, forse siamo entrambi riusciti a vedere aldilà del nostro lato esuberante e casinista.

Ti ho visto in crisi per amore, snervato per una presentazione, stanco per il lavoro; tu mi hai vista sull'orlo del pianto, in crisi per l'università, senza quasi più voglia di andare avanti.

E non mi vergogno di dire che in certe situazioni sei stato tu a tirarmi fuori.
E così ora mi fermo a pensare e mi rendo conto che sì, mi mancherai talmente tanto...

Mi mancherà prenderti in giro per come ti vesti, mi mancheranno le pause caffè/cicca in passerella che si prolungano per quarti d'ora abbondanti, mi mancherà che tu ti prenda del tempo per me, mi mancherà il tuo profumo che mi resta addosso anche se non mi abbracci, mi mancherà il tuo accento e quelle vocali aperte e chiuse per cui ti prendo tanto in giro, mi mancheranno le nostre canzoni, i nostri insulti, i nostri aperitivi....

Sì, lo ammetto, mi mancherai da morire, e probabilmente te lo manderò quel messaggio a fine luglio.

Ma lotterò perchè continui, almeno un po', ad esistere quel "NOI" che adoro.



On air: "Neutron Star Collision"-Muse

venerdì 20 maggio 2011

Certe notti, ed un'alba chiara.

Lo aspettavo questo Agriparty, l'ho atteso con impazienza, trepidazione e forse un pizzico di subconscia malinconia, sapendo che era l'ultimo da universitaria, l'ennesima "ultima cosa" da affrontare in questi mesi finali...E lui, questo Agriparty, non mi ha certo delusa! Anzi, mi ha dato tutto quello in cui potevo sperare, e forse anche di più...

Ho passato una serata davvero INDIMENTICABILE, e voi, quelli di cui avevo più bisogno, c'eravate tutti, nessuno mi ha deluso, nessuno mi ha buttato giù...


Una balla colossale, un aperitivo lungo al b69, la processione rumorosa verso Agripolis, attimi di smarrimento a pisciare dietro il boschetto e nel contempo parlare con Claudio al telefono (vero Ely???), Martini rosato e tè verde che andava giù che era una meraviglia, birre gratis a go-go, balli e risate sotto il palco, stringerci forte tutti con quell'ultima canzone, fissando le stelle e la gente, e sperando forse che quell'alba non arrivasse mai...


Quell'alba che mi ha sorpreso in terrazza, tra baci e carezze inaspettati e roventi come il sole di agosto, tra un sospiro e un sorriso...tutto partito da un massaggio innocente, ma forse la voglia di avvicinarci c'era già da un po', da prima che l'equatore ci separasse per sei mesi: Bressanone teatro di sguardi e sorrisi, ma forse c'era poco tempo, troppa gente e poco alcol...Ma ieri sera sapevo che sarebbe successo: l'ho capito dal momento in cui mi hai abbracciato davanti al chiosco delle birre, l'ho ricapito mentre la Ricky parlava e ci coccolavamo quasi di nascosto come i due timidi che forse in fondo siamo....Ho sorriso oggi ripensandoci e ho chiuso gli occhi e i pensieri: nessun pensiero, nessuna aspettativa, so solo che mi hai addolcito l'arrivo di quell'alba di cui avevo tanta paura...


E tu invece sei riuscito ad annullare tutta la rabbia, tutto il nervoso di questi ultimi giorni.... già al b69 c'erano solo sorrisi e sguardi rilassati, ed era quello che speravo, davvero: non ne posso più di discutere, di lottare con i tuoi sbalzi d'umore e la tua voglia di farti un po' vedere forse, di scontrarmi con i muri che ci piazziamo davanti entrambi, di perdere tempo a decifrare i tuoi messaggi distanti o freddi, di lottare per un briciolo di quiete, perchè io e te quella parola proprio non la conosciamo eh! Mi hai fatto ridere a crepapelle, hai tirato fuori quel lato di te che adoro, quella voglia di divertirsi e ridere, ridere, ridere fino a che gli occhi si socchiudono e si circondano di rughettine, ridere fino alle lacrime...

E alla fine della serata ti ho fatto da tata, piccolo uomo che non regge l'alcol, ti ho curato e non ho lasciato che nessun altro ti toccasse, e forse questa è stata la mia piccola vendetta nei suoi confronti, lo ammetto....Accompagnarti in bagno, sdraiarti sul divano, prenderti cuscino e coperte, accarezzarti la testa mentre ti addormentavi...gesti dolci che hanno sorpreso un po' tutti visti gli sguardi e il nervosismo che spesso ci contraddistinguono, soprattutto nell'ultimo periodo.



Stamattina ti guardavo mentre dormivi, e ho visto una persona diversa: è stato come vedere il tuo lato indifeso, da bambino... il modo in cui dormivi, la posizione, l'espressione del viso. Avrei voluto immortalarti lì, fermare il tempo, tenerti sempre così. Perchè so che finita la festa, finito l'alcol e il travestimento, arriverà l'alba, e torneranno le tensioni, il nervosismo e lo stress. Ricominceranno i musi lunghi, le frasi dette a metà, i silenzi, gli scleri e i messaggi cattivi.


Prendo il treno nel pieno dei postumi e guardo le case scorrermi vicino al finestrino: quante altre "ultime cose" da fare prima di luglio, e la malinconia è in agguato.



Ma intanto noi, anche quest'anno, all'Agriparty abbiamo tenuto fortissimamente botta!!!!! Vi amo!!!! :-)

giovedì 28 aprile 2011

we are not meant to be.

E lo ammetto che se ascoltassi il cuore sarei come un anno fa.
Perché l’attrazione fisica è sempre lì, anche più forte.
Laila mi dice: sai che sareste davvero una bella coppia dal punto di vista estetico?
Io la guardo sorridendo e giro lo sguardo altrove, per nascondere quella malinconia che mi vela gli occhi: certo che lo so… e so anche che per come siamo fatti caratterialmente saremmo una coppia scoppiettante, di quelle che piacciono a me, di quelle che litigano e poi a metà litigio si baciano e fanno pace…
Ma il punto sta tutto in quel “sareste”.
E noi non lo siamo.
Né lo saremo mai probabilmente.
Ma io non sono quella che rinfaccia le cose.
Te l’ho pure offerta la redbull venerdì sera.
E ho accettato col sorriso che tu mi stessi addosso tutta la sera, anche se a volte eri davvero troppo pesante…
Ho accettato le rose, nonostante le avessi prese da un tavolo vuoto accanto a noi.
Ma poi quando fuori mi hai offerto una sigaretta che io ho inizialmente rifiutato, ho pensato: ma che cazzo, me le devi, ogni singola sigaretta che prendo, ogni bibita che mi offri, ogni rosa che raccogli e mi dai, ogni serata in cui mi tratti come dio comanda.
Mi devi ogni singola cosa e sai perché?
Per ogni singola fottutissima lacrima che ho versato la scorsa primavera per te.
Se per ogni lacrima mi prendessi qualcosa, tu ora saresti senza soldi e avresti smesso di fumare per la disperazione, fidati!!
Facciamo così adesso, tu cerca me, e impara cosa si prova quando chi cerchi si allontana, e tu fai la figura del fesso davanti agli altri.
Fallo tu quello che ho fatto io per mesi.
Cosa si prova quando ti avvicini e prendi per mano una persona, le chiedi di ballare e ti dice “no”, con tono distaccato, mentre tutti ti guardano?
Cosa si prova quando mentre guardi una persona e cerchi un contatto, lei si gira dall’altra parte e si sposta a parlare con un altro ragazzo?
Non è così divertente ora, vero?
E ringrazia dio che io non sono la stronza che tutti dicono, perché se no credimi,ti farei passare le pene dell’inferno, te lo meriteresti davvero.

domenica 17 aprile 2011

things I like!! :)

Mi piace l’odore del caffè che sale nella moka, e mi piace il rumore che fa….
Mi piace guardare fuori dalla finestra e osservare il temporale lontano…
Mi piace entrare in una stanza e riconoscere il profumo della persona che ci è stata prima di me…
Mi piace da morire la prima giornata al mare dopo l’inverno…
Mi piace il profumo del glicine, anche se non vado matta per il suo colore…
Mi piace la montagna, andare in alto dove non c’è più nessun rumore, e stare in mezzo alla natura…
Mi piace dare il bacio della buonanotte a mio padre, e mi terrorizza l’idea di non poterglielo più dare…
Mi piace quel filo di barba non fatta….
Mi piace provare un vestito, guardarmi allo specchio e sentirmi FIGA!!...
Mi piacciono le fragole, le ciliegie e i mirtilli….
Mi piace Londra con i suoi mille colori, sapori, profumi…
Mi piace quando mi danno un abbraccio che non mi aspettavo…
Mi piace quando accendo la radio o la tv ed è appena iniziata una canzone che mi piace…
Mi piacciono i tramonti…
Mi piace quando un cliente mi lascia la mancia, perché significa che ho fatto bene il mio lavoro…
Mi piace quando prendo il treno da Brescia a casa, perché ogni Km è un passo verso la MIA casa…
Mi piacciono i tatuaggi che hanno un “perché”…
Mi piace quando su facebook vedo un commento o un link che mi fa sorridere…
Mi piace chi ti apre la porta e ti fa passare…
Mi piacciono gli aperitivi “tranquilli” che si trasformano in serate devastanti per il fegato!!!
Mi piace da matti camminare sulla spiaggia…
Mi piacciono i sorrisi…
Mi piace passare sul lungolago le sere d’estate…
Mi piace il profumo dell’erba appena tagliata…
Mi piace il gelato artigianale…
Mi piace abbracciare mia madre, e giocare a mordicchiarle l’orecchio mentre sta cucinando…. mi piace parlare con lei, la nostra complicità….
Mi piace ridere fino alle lacrime con la mia compagna di stanza, e mi piacciono da morire le nostri conversazioni prima di addormentarci….
Mi piacciono i ragazzi con la pelle caffelatte…
Mi piace quando riesco a fare qualcosa che nessuno pensava sarei riuscita a fare…
Mi piacciono le coppie anziane che si amano come il primo giorno…
Mi piace stare con i miei amici, che sia al bar del paese o in discoteca poco importa…
Mi piace la vodka fragola e la redbull…
Mi piace la musica rock, hip hop e r&b…
Mi piace sdraiarmi sul prato in università quando c’è il sole…
Mi piacciono gli occhi che “parlano”, e le bocche che sanno tacere…

...and much more... :)

venerdì 11 marzo 2011

e una stella fa luce, senza troppi perchè...

C'è qualcosa di magico nelle luci del lago di sera.
Anche in una sera nebbiosa come questa di metà marzo...
...spunta di colpo da dietro una casa, appena partiti dalla stazione di Provaglio: ti giri quasi per caso e te lo ritrovi lì, uno specchio immobile e silenzioso...
Poi le gallerie te lo portano via, e tu proprio non ti aspetti che rispunti così all'improvviso dopo Pilzone...
Le luci di Montisola lasciano spiazzati, come uno sciame di lucciole sopra l'acqua...
...tutto il resto è buio, c'è solo quella schiera infinita di luci...
Col buio ti perdi il paesaggio, questo è vero, ma solo col buio ti godi fino in fondo questa atmosfera quasi incantata...
Il treno scorre via veloce, le stazioni si susseguono, ma il lago con le sue mille luci, quello rimane lì.
Rimane per ricordarti ciò che è stato: gli aperitivi, i gelati, le passeggiate al sole, i baci rubati sotto la pioggia di novembre, le serate di nascosto sul lungolago, le corse da bambina con tuo padre che ti prendeva sulle spalle e ti faceva toccare il cielo con un dito, le scampagnate estive a Montisola, i sospiri e il battito del cuore a mille in quel parcheggio sotto le stelle.
E' lì anche per ricordarti ciò che sei ora: i lunghi viaggi da e per Padova, e quella sensazione forte di "casa" ogni volta che passi quella casa a Provaglio, che sia giorno o sera.
E forse è lì per ricordarti che ovunque andrai, solo un posto chiamerai davvero CASA.
Ecco, vedere le luci del lago per me è un po' come vedere le luci di casa mia.
E quando finiranno le luci del lago, dopo Pisogne, non ci sarà certo il buio, ma solo altre luci: il centro commerciale, Darfo con i miei amici, i miei locali di una vita e poi, ancora più su, l'abbraccio delle mie montagne...

lunedì 14 febbraio 2011

now you're gone.

i petali di quella rosa continuano a cadere.

non è rimasto niente da conservare, niente che valga la pena ricordare.

prossima volta che torno a casa quella rosa volerà nella spazzatura diretta.

un anno perso con te.

ma ora ti ho bloccato (in tutti i sensi).


domenica 13 febbraio 2011

gocce di pioggia, palloncini rossi, e jay z.

Sabato sera una festa a cui ho deciso di andare all'ultimo minuto.
Si è rivelata una decisione felice, un ritrovo con voi che siete troppo, troppo importanti per me!
Una cena con dj, una occasione per sedersi e parlare, come non capitava da tanto.
Sentirvi vicini, capire che no, non è ancora troppo tardi, questa compagnia non si è ancora sfaldata...
Voi due soprattutto, ci siete sempre: tu, con le tue risate, il tuo modo di scherzare, quel modo di essere ancora un po' bambino ma allo stesso tempo sai dare tante piccole attenzioni che agli altri sfuggono, ma a me e "la mamma" no.... una stretta di mano, la testa appoggiata a noi, un sorriso, una carezza.
Tu, con il tuo occhiolino, il tuo sorriso, il tuo modo di prendermi in giro, i tuoi giochi (prendermi, "strucarme", rendermi per qualche istante la tua bambolina personale), il tuo braccio sempre lì, vicino a me, e so che mi difenderesti in ogni istante, se fosse necessario.
E lo sai che uniti come noi è dura esserlo, e ci sarà sempre chi ci vedrà qualcosa che non c'è, che parlerà giusto per dare aria alla bocca, ma queste persone non sapranno mai che dopo un anno e mezzo io e te, due mondi paralleli che a volte si scontrano troppo violentemente e senza un motivo serio, siamo più forti.
Chi sei?
In quella compagnia sei il mio migliore amico, punto.
Guidare la tua macchina perchè tu e il vino rosso avete deciso di stringere amicizia, guardarti mentre scegli i cd da mettere, ridere perchè abbiamo TROPPO gli stessi gusti, ascoltare i tuoi discorsi senza senso da ubriaco e pensare che così era da tanto che non ti godevo.
E nello specchietto retrovisore vedere quei due palloncini rossi svolazzare di qua e di là.
(Uno è finito appeso sul tuo cancello, l'altro te lo sei portato a casa tu)


Il Cotton era troppo pieno, siamo rimasti poco.
Ma "poco" è stato comunque troppo.
Non pensavo di incontrarti.
Ho strabuzzato gli occhi e tu pure.
Ci siamo guardati quella frazione di secondo di troppo prima di avvicinarci e salutarci.
Un imbarazzo totale.
Ci hanno salvato il locale troppo pieno e i nostri rispettivi amici.
Due baci veloci, una carezza impulsiva e poi ciao.
Meglio.


Il Saloon era pieno, stranamente.
Il dj il solito pazzo, mi accoglie come se mancasse da anni. :)
La gioia di essere diventato di nuovo padre trapela in ogni gesto, in ogni battuta, in ogni sorriso.
Tu sei sparito quasi subito.
Solo la Laly si è accorta che mentre tu sparivi fuori con lei, io me ne uscivo dall'altra parte del locale.
Una sigaretta da sola, seduta sul muretto a osservare le nuvole.
Perchè sei stupido a stare così per lei, ma se non ascolti e fai di testa tua son fatti tuoi.
Permetti però che mi cadano le palle che non ho. -.-


Riportarti a casa e ascoltare tipo 10 volte la stessa canzone.
"99 problems" di Jay Z e i Linkin Park.
Stare seduti fuori casa tua aspettando Erica e tuo fratello, con una pioggerellina fastidiosa attorno a noi.
Parlare di tutto, nonostante la stanchezza e l'alcol: vestiti, casa, mafia, macchine, capelli.
E quell'abbraccio forte prima di salutarci.
Più di mille parole.
Ieri sera.
Discutere un'ora e mezza per una cazzata colossale.
Scriverti con i lacrimoni caldi di nervosismo che rigano le guance.
Fare pace poco a poco, a fatica, dopo due ore.
"Siamo troppo impulsivi tutti e due", dici.
Sì hai ragione, ma hai anche una gran testa dura, lasciatelo dire caro mio!
Ti voglio bene, più di prima, come prima, poco importa.
Ma non mettermi più in dubbio.
MAI PIU'.

domenica 6 febbraio 2011

Fra's sweet 24. :)

Venerdì sera si è festeggiato il compleanno di uno dei miei migliori amici in uni.
Una serata F A N T A S T I C A.
C'è poco da aggiungere.
Aperitivo, pizza e Makkarone.
E con te non ci sono mai dubbi, la serata non può che andare nel migliore dei modi!!! :)
Mi fa sorridere vedere che alcune delle mie foto più belle le ho scattate in occasioni con te: la tua laurea, venerdì sera, serate varie in giro con voi.
Sarà che mi fai stare bene, mi metti serenità.
Ore 20.30.
Sono seduta a casa tua, intorno al tuo tavolo in cucina: accanto a me ci sono la Mel e la Ricky, tu sei a capotavola, accanto a te tuo padre.
Non ero mai stata così "vicina", non ero mai stata così dentro il tuo mondo.
Ti dico la verità, guardandomi intorno ho faticato a trattenere le lacrime....
La foto di tua madre è lì sulla mensola, una donna così bella, un viso così dolce: e non oso pensare a quanto faccia male guardare quella foto ogni volta che entri in cucina, ogni volta che apri il frigorifero, ogni volta che ti avvicini alla affettatrice...
Ho guardato il viso di tuo padre: un uomo forte, riservato, da cui hai preso tutto. I lineamenti, il carattere, la voglia di farcela, di continuare anche per lei.
Mi sono guardata attorno, una casa così semplice, come te: ed emerge la voglia di mantenerla pulita, ordinata, come la vorrebbe lei.
Una casa senza la presenza femminile più amata.
E si vede.
Ti adoro Fra, e ringrazio chiunque sia stato ad averti messo sulla mia strada, perchè sei una persona davvero incredibile.
E so che non è facile a volte, e son sicura che quella casa ti sembra incredibilmente vuota, ma io so che tua madre sarebbe orgogliosa di te, come lo siamo noi in ogni istante!
Buon compleanno.

martedì 1 febbraio 2011

after the hurricane comes the rainbow...

La vita è un continuo susseguirsi di scelte.
Scelte tue, scelte degli altri.
A volte sei tu a decidere, altre ti ritrovi a dover subire le scelte degli altri...
Questo weekend è stato...uno strazio.
Non trovo altre parole per descriverlo.
Anzi sì: lungo, duro, faticoso, penoso, nervoso, irritante, sconvolgente (e non in senso positivo), estenuante, deludente, urlato, stanco.
Ma uno strazio rende meglio il concetto... -.-
E se penso che a me era venuto il dubbio qualche giorno fa, ma poi l'avevo subito scartato...
"E' impossibile!"-mi ero detta, e invece il mio maledetto istinto nemmeno stavolta si era sbagliato.
Ma da lei forse non me l'aspettavo: non dopo i discorsi in lavanderia, non dopo le lacrime e gli sguardi bassi che solo a lei avevo mostrato, in un momento di debolezza inaspettato.
Come dice Maria: "Non stai male perchè ti interessa lui, è perchè sei delusa dal comportamento di lei."
E Dio, quanto ha ragione!!!!
Sono stati tre giorni di sguardi bassi, di occhi che si evitano, di "girarsi alla larga", come se potesse esplodere il finimondo con un niente...
E solo una cosa mi ha dato forza per sorridere, ed è stato sapere che tutti voi siete dalla mia: sentire Stefano quanto ti prende in giro poi, non ha prezzo! :) Ma non perchè io abbia bisogno di aver le spalle coperte, per niente anzi, non ho voluto parlarne con nessuno di sta cosa, tranne la Mary ovviamente, per rispetto.
Quel rispetto di cui mi avete mancato voi.
Poi domenica sera...
E' stato come se la nebbia si diradasse, almeno un po'.
Un aperitivo "a quattro", con più di una persona che mi ha chiesto se eri il mio moroso.
Più di una persona mi ha detto: ma lo sai che state proprio bene insieme?
E io ho sorriso leggermente, e ho girato lo sguardo altrove...
Sederci l'uno di fronte all'altra per caso e vederti a disagio, che non sai che fare, dove guardare, dove voltarti...
Nasconderti dietro alla scusa della partita per guardare lontano, mentre io, Stefano e Lionela chiacchieravamo per i fatti nostri.
Ma accorgermi che mi cerchi con gli occhi ogni volta che ti giri, ogni volta che veniva fatta una battuta o si rideva per qualcosa...
Cercavi me.
Nessun altro.
Me ne fossi accorta solo io, invece no.
E quando è arrivata lei, sono sicura avresti voluto sprofondare, te l'ho letto negli occhi, in quegli occhi così verdi che tanto mi piacevano (e non posso dire che ora non mi piacciano)...
Ma sai, sono tranquilla perchè le frecciatine che mi hai lanciato, gli sguardi, l'imbarazzo, i silenzi mi hanno dato le risposte che cercavo.
Che se li tenga i miei scarti.
Prima ti ho avuto io, e sulle tue labbra lei sentirà sempre il mio sapore.
Piccole soddisfazioni.
Perchè davvero, con me non potete vincere.
E poi una gita inaspettata in Tonale con il pulmino:seduta tra Giorgio e Lionela mi sono sentita al sicuro, tra due persone che adoro e a cui voglio un bene infinito.
Mi sono voltata e ho guardato giù verso Ponte, con tutto il paese illuminato, pareva il paese delle favole.
La mia favola continua, anche senza di te.

mercoledì 26 gennaio 2011

AAA looking for happiness. this is me.

Non accetto surrogati o contentini.
Qui sto cercando quella felicità che brilla negli occhi dei bambini la mattina di Natale.
Quella che si posa sulle labbra affamate di un bacio innamorato.
Una felicità che è oblio ma che è anche orma nel cemento.
Qualcuno non ci crede abbastanza, qualcuno cede per pigrizia...
Io - io continuo la ricerca.
Sono alla ricerca.
Ricerca di me forse.
Sono una ragazza come tante piena di pensieri. Studio e vivo. Ho una vita fatta di alti e bassi.
Sono sensibile, troppo forse. E per questo spesso mi capita di soffrire. Pochi mi conoscono veramente.
Delle volte sono la persona più acida che conosco altre invece divento più dolce del miele *-*, delle volte sono altruista altre invece penso solo a me stessa. Delle volte amo la pioggia altre spero che sorga velocemente il sole. Vedete? Sono troppo complicata, nessuno mi capisce. Ecco, trovato. Il MIO aggettivo: c o m p l i c a t a.
Talmente tanto che delle volte mi chiedo se quella sono veramente io o se c’è qualcun altro dentro al mio corpo, non mi riconosco. E’ difficile da spiegare, e non mi piace affatto come cosa.
Tralasciamo il fatto che sono complicata.
Amo ridere. Amo i colori e le sfumature. Amo osservare le cose. Amo la musica e le emozioni che regala. Adoro sognare con le cuffie nelle orecchie.
Amo le parole e il loro suono.
Sono una di quelle ragazze che crede ancora a quel sentimento chiamato "amore" che parola leggera, dolce, tenera, magari fosse solo così però; ecco il detto “l’apparenza inganna” vale anche per le parole.
Non ho liste di cose preferite. Amo la varietà e amo i particolari. Se una cosa mi piace lo sento e basta, senza troppi schemi mentali o idee predefinite.
Sono fatta di insicurezze e sogni, tanti. A volte so credere in me stessa altre volte vincono le paure.
Sì, a volte vedo tutto nero, eppure mi trovano simpatica. Sono estroversa, parlo decisamente troppo. Faccio amicizia subito, e mi affeziono velocemente.
Non ragiono, sono impulsiva.
Forse anche un po' stronza, ma solo con chi se lo merita.
Piango difficilmente, ma solo se mi fanno davvero male, e se mi sento nervosa.
So difendermi, sono un maschiaccio, ti mando a cagare senza pensarci due volte.
Come una stella scintillo in base al tempo.
Sono le persone che ho intorno a farmi brillare di più o di meno.

domenica 23 gennaio 2011

Happy girl!

...ma quanto mi rende felice un tuo commento su facebook....
Ho sorriso tutto il giorno, sono uscita di casa felice, sono rimasta col sorriso tutto il weekend...
Tutto per uno stupidissimo commento!!
E ora...voglio solo venire su a lavorare!!!!!! :) :) :)


"Dicono che una persona diventi davvero importante quando possiede la capacità di farti cambiare umore."

martedì 18 gennaio 2011

mah.

Non credevo di potermi sentire ancora così...
A 23 anni e mezzo sentirmi così fragile....
E aver voglia di spaccare il mondo, di piangere, di picchiare i pugni contro il muro nella speranza che forse il male dentro si attutisca, nascosto dal dolore alle nocche...
Sentirmi piccola e indifesa, come una bambina che cerca un abbraccio in cui nascondersi.
E la cosa più assurda è il nervoso verso una persona che nemmeno conosco bene, che nemmeno si può dire sia davvero importante nella mia vita.
Ti odio perchè io non avrei fatto niente, sei stato tu a far la cazzata (ovvio che io non mi sono certo tirata indietro), a tenermi lontana e poi riavvicinarti di nuovo proprio prima che me ne andassi...
Ma cazzo...siete tutti uguali, tutti uguali!
Volete le cose e poi, poi vi nascondete dietro a un dito, dietro alle vostre stupide fottutissime paure.
Io non volevo un cazzo da te, ma sentirmi così, ESCLUSA, di colpo, beh non mi fa star bene!
Fottiti cazzo, perchè quando ero su non ho fatto altro che pensare: voglio un'altra notte così, voglio addormentarmi e sentirti che mi abbracci, voglio sentire le tue carezze sui fianchi e il tuo respiro fra i capelli...
Fottiti perchè non me ne fotte un cazzo del sesso, della limonata occasionale.
Fottiti doppiamente perchè non hai capito un cazzo di me, e nemmeno ci hai provato.
Troppo importante uscire la sera e ubriacarti, fare il figo con i tuoi due amici nella speranza di rimorchiare qualche troietta di città che stava in vacanza....
E un vaffanculo anche a me stessa, che quando vedo che mi eviti non riesco a dire: ok vaffanculo, guardiamo oltre e non pensiamoci, ma l'unica cosa che vorrei è quel tuo cazzutissimo abbraccio.