lunedì 20 dicembre 2010

this is for my girls :D

Me ne accorgo quando passa il tempo, addirittura intere settimane e non ci vediamo.
Me ne accorgo quando devo prendere qualche decisione, mi giro e a volte non ci sei.
Me ne accorgo quando attraverso la strada, guardo la mia mano e la tua non c'è.
Me ne accorgo quando ripenso alla scuola, ai nostri banchi sempre super incollati.
Me ne accorgo quando rileggo i miei quadernini, e leggo il tuo nome oppure di qualche giornata passata insieme a combinare casini di qua e di la.
Me ne accorgo quando la mattina mi sveglio, apro gli occhi e guardo le nostre foto.

Me ne accorgo quando a volte mi sento sola, poi sorrido pensando a te...
Me ne accorgo quando ti arrabbi seriamente, quando qualcuno mi fa star male.
Me ne accorgo quando penso che ne ho combinate veramente tante, ma se mi giravo tu c'eri.
Me ne accorgo quando penso che è inutile spendere parole, perchè forse sicuramente sei l'unica a capirmi davvero.
Me ne accorgo quando non parlo, ma dai tuoi occhi si capisce che già mi hai letto dentro.
Me ne accorgo quando mi basta un tuo abbraccio, un tuo solo abbraccio per sentire il bene che c'è tra di noi.
Me ne accorgo quando penso che siamo cresciute insieme.
Me ne accorgo se penso che casa mia e casa tua sono le nostre seconde case.



Me ne accorgo quando penso che non sono l'Amica perfetta, ma per te sono perfetta.
Me ne accorgo quando penso a quante lacrime ti ho fatto scendere da quegli occhi stupendi.
Me ne accorgo quando penso a questo e mi pesterei i piedi da sola.
Me ne accorgo quando penso alle nostre prime vacanze insieme.
Me ne accorgo quando la notte ci diamo la mano per stare più vicine, anche se il letto è enorme.
Me ne accorgo quando non mi hai mai fatto pesare nulla.
Me ne accorgo quando mi hai difesa in tutto e per tutto.
Me ne accorgo quando sono gelosa di quelle tue nuove amiche, perchè ti sono accanto fisicamente e io no.
Me ne accorgo quando leggo i tuoi link, o vedo i tuoi occhi e sono felice perchè tu sei felice.
Me ne accorgo quando penso che non volevo accettare che tu avessi nuove amiche forse migliori di me.
Me ne accorgo quando piangevo, e tu mi capivi senza dire nulla.
Me ne accorgo quando non hai paura di dirmi le cose che pensi, anche se potrebbero farmi male.
Me ne accorgo quando la sera, a volte, guardo quella stella, e ci vedo Me e Te.
Me ne accorgo anche ora, che mentre scrivo sorrido.
Me ne accorgo anche ora, che potrei continuare a scrivere per ore.
Me ne accorgo anche ora che una come te...Non Esiste!!
Me ne accorgo anche ora...che per me sei No come una sorella, Sei mia sorella!!!

my 2010.

Manca poco a Natale, ormai anche questo 2010 sto per lasciarmelo alle spalle...
Cosa ricorderò?
Non lo so nemmeno io sinceramente...
Insomma, il 2009 era stato più...intenso forse...pianti, perdite, gioia, un'estate da rivivere mille e più volte, emozioni forti, nel bene e nel male.
Il 2009 era stato un po' come un giro sulle montagne russe, ma il 2010...
Certo, di positivo c'è questa nuova compagnia, che nonostante incomprensioni e screzi è solida, e durerà...
C'è quella piccola grande amicizia che so che c'è, nonostante quello che dicono gli altri, perchè solo io so il valore dei nostri sorrisi, dei nostri abbracci, dei nostri litigi, delle nostre chiacchierate separati dagli altri, delle nostre piccole guerre e lotte, dei nostri discorsi in chat, delle nostre riappacificazioni.
Io e basta.
Cos'altro ricorderò?
La partenza della mia migliore amica: un erasmus che si preannuncia più lungo del previsto, ed è stata (ed è tuttora) dura.
Ma ho imparato una cosa...lei è la mia roccia, e lo rimarrà sempre, ovunque andremo nella vita.

"Ogni volta che dovevo prendere una decisione...mi giravo e sentivo di essere sola. Mi mancavi tu...mi mancava il mio piccolo mondo :(
Mi sono mancate tante piccole cose in questi mesi ...le nostre cazzate, le nostre serate insieme, le giornate spensierate per acquisti...ogni volta che ci penso...credo che tu faccia parte di tanti tantissimi ricordi felici. E' vero siamo cresciute insieme...e per questo ci conosciamo tanto bene...nei pregi come nei difetti. :D
Non rimpiango e non rimpiangerò nulla di tutto quello che abbiamo fatto...sei e sarei sempre la mia sorellina matta!!!
E so che ci sono cose che nessuno potrà mai capire come te...per questo voglio ritrovare..un po'di NOI al mio ritorno.
Non credo che le amicizie si possano perdere...nulla si perde quando ci si crede."


Che altro ricorderò? Un'amicizia che è andata scemando e niente più sembra riuscire a reincollare... mesi di lacrime, incomprensioni ed allontanamenti, una sorta di "chiarimento" che non è servito a granché ma che forse da ad entrambe un'illusione di tregua e riavvicinamento...
Ricorderò le mie giornate al lavoro: sudare, faticare, avere a volte la voglia di mollare tutto, ma capire che grazie a questo io sono diventata "grande"... ridere, scherzare, uscire con gli amici di lavoro, conquistare il nostro posto nel mondo...
Sorriderò pensando alle stinche (poche ma buone) che ho picchiato in piedi: con i coinquilini, con i colleghi di laboratorio, con gli amici del Sunset...
E questo Natale davvero, non lo vivrò con la tristezza nel cuore come quello passato, ma di certo un pensiero volerà anche a lei *_*

venerdì 17 dicembre 2010

"Tequila for my friend it makes her flirty" (Pink)

Guardo fuori e vedo fiocchi enormi di neve che cadono silenziosi al suolo...
Ho un leggero mal di testa oggi, sarà il sonno arretrato, saranno le ore davanti al pc...
E' una settimana strana questa...
Ho fatto di tutto per non fermarmi a pensare: ho pulito casa, sono uscita con gli amici, ho chiuso gli occhi e spento il cervello.
Ma anche con il cervello in modalità "off" non ce la faccio ad essere serena.
Nemmeno la neve fuori, che di solito mi tranquillizza, mi riesce a calmare.
Giorni di nervosismo, di pensieri che si aggrovigliano e rincorrono...
"Ho fatto bene, ho fatto male???"
Chi lo sa, ormai ho fatto...
Un sabato sera così non avrei mai pensato di viverlo, questo è poco ma sicuro!
E la cosa che ha fatto più male è stato sentirsi le dita puntate addosso da chi, forse, avrebbe potuto/dovuto "proteggermi" un po'...
Perché è vero, sono adulta e libera di fare quello che voglio, e di certo non vado a dare la colpa ad altri per quello che ho fatto, però forse da qualcuno mi sarei aspettata un comportamento diverso (e da qui poi è scaturita la lite, e aspettare fino a venerdì per parlare penso mi causerà una crisi isterica!!!)...
Io non riesco ad essere ipocrita o a fare la finta buonista: lo ammetto, mi sono DIVERTITA!!! E per una sera non so, il mio ego era felice che tutto ruotasse intorno a me! Non so, che c'è di male?
Mi sono divertita a ballare, a ridere, a flirtare, e sapete perché? Perché alla fine io sono così... mi piace essere un po' farfallina, ma senza mai spingermi troppo in là... e credo si sia visto...
Nonostante la tequila in corpo ho avuto la testa per prendere una decisione, e forse mi sono fottuta l'unica occasione che avevo con te, ma se dovevo avere come ricordo solo una scopata da ubriachi nel parcheggio del Saloon bhe allora grazie Dole per esserti fermata!
E voglio vedere adesso che farai... perché ora hai capito come sono fatta, ora sai che nonostante il mio "svolazzare" qua e là non sono quella da una botta e via...
Chissà ora che ne sarà di noi...
E mi torna in mente una canzone di Noemi: "Ferita da me, da te, da quello che non c'è stato"...
Ma parlando di un'altra persona, quella fottuta tequila mi ritrovo a ringraziarla, perchè mi ero accorta di te ancora a settembre, di quegli occhi scuri e quel fisico come piace a me...
Me n'ero accorta ma sapevo che eri fidanzato e quindi non ho mai fatto/detto/pensato a nulla...
Ma la tequila sabato sera ti ha "incollato" a me e io lo ammetto, all'inizio ci ho provato a tirarmi indietro, ma poi... chi cazzo me lo faceva fare di rinunciare ad una limonata per un senso di colpa che io non avrei nemmeno dovuto avere?
E se ci penso rido, se penso a noi due davanti a tutti, che ce ne sbattevamo il cazzo e ci godevamo il momento! Se penso ad Armando come mi guardava storto, se penso agli occhi sbarrati delle mie amiche...
Rido pensando a come ci hanno staccato con la forza quasi, sorrido pensando a chi per tutta sera mi ha cercato e provocato e poi a fine serata si è nascosto dietro ad un: "Dolores non mi provocare perché sono fidanzato e non so se resisto!"...
Eppure rido, pensando a quanto ti sei arrabbiato nel momento in cui le attenzioni non erano più tutte per te....
Rido perché agli occhi vostri ho sbagliato solo io, ma va bene così...
Le mentalità bigotte non mi sono mai piaciute, di qualunque nazionalità siano...
Ci sono stata male per una settimana, ho pianto, mi sono chiesta più e più volte se davvero ho sbagliato io, ho pensato e ripensato alla serata...
Ora rileggo questo post, ma ci scappa solo un sorriso...
La tensione c'è ancora, ma la sento sciogliersi un po'...
Guardo di nuovo fuori, e i fiocchi roteano veloci fuori dalla finestra: c'è un silenzio quasi irreale, e forse è la soluzione che cercavo...

Raindrops.

Oggi curiosando tra i miei documenti sul pc ho trovato questo file word...risale al 25 settembre...tre mesi fa ormai...l'ho letto e ho ripensato a quella sera, e mi sono stretta il cuscino forte forte, combattendo quella lacrima testarda che ogni volta che penso a te si impunta e vuole a tutti i costi uscire...
Il fatto è che, ti vedo in giro, ti guardo e ti conosco talmente bene da sapere quel che pensi... e so che vorresti fare, ma ti manca quel coraggio...
Le lacrime non sono di dolore però, forse solo un pizzico di nostalgia...
La nota l'avevo intitolata "Raindrops", eccola...

"Ieri sera pioveva forte.
E sorrido se penso che non avevo nemmeno voglia di uscire!
Capelli che si arricciano, freddo, l’idea di metter il naso fuori casa non mi entusiasmava…
Poi tu, sei spuntato giù al Sunset…
Un abbraccio stritolato, una vodka redbull insieme e…
Quasi quasi mi sembrava di essere tornata ad un anno fa.
Ballare con te, sentirti respirarmi vicino (e ti giuro che quel profumo di dopobarba e Marlboro rosse me lo ricordavo fin troppo bene!!!), ridere, abbracciarti…
Tu che ti strusci, ti avvicini, mi accarezzi…
Non ho resistito alla tentazione di provocarti, di stuzzicarti, di capire fin dove ti saresti spinto.
Ho capito che se volevo potevo tranquillamente riprendermi ciò che otto mesi fa era mio.
Ma non mi andava.
Non sarò mai la seconda scelta di nessuno, e non riuscirei mai a dividerti con qualcun’altra, tantomeno lei.
Continuerò a giocare con te, e sai perché?
Perché son sempre più convinta che tu ti sia reso conto di aver fatto una cazzata, ma ormai è tardi sai…
Ora giochiamo, ma un anno fa avrei fatto follie per te.
Vediamo come me la cavo con la Poker Face.
Sono brava a bluffare, e ieri sera l’hai visto."

lunedì 25 ottobre 2010

november rain.

La pioggia ha sempre un che di malinconico.
Ci provo a non pensarci, ma a volte non è facile.
"People always leave", diceva Payton in One Tree Hill, il mio telefilm preferito...
E io forse un po' mi ci riconosco, soprattutto in questo periodo.
Ora che la mia metà (parlando di amicizie) è partita, che una delle mie migliori amiche si è inspiegabilmente staccata...
People always leave, a volte contro la loro volontà, a volte per scelta.
Nel primo caso le ritrovo in ogni goccia di pioggia, nel secondo sento la mancanza in ogni soffio di aria gelida d'autunno.

domenica 26 settembre 2010

petali di rosa...

La tua rosa è ancora lì.
Sopra il mio letto.
Incastrata tra un poster e la parete per non cadere.
Eppure l’altra notte mi è caduta dritta in testa, i petali ancora profumati, le foglie ormai secche.


Al mattino ho riletto il bigliettino che avevo attaccato allo stelo, e ho sorriso: 5 marzo 2010.
È passato tanto tempo.
E mi manca vederti in giro.
L’unico che mi sa strappare sempre un sorriso, e mi tira sempre fuori dalla malinconia.
L’unico che per tutta una sera mi è stato accanto e non mi ha chiesto nulla, tranne di alzarmi e ballare.
L’unico al cui pensiero sorrido spontaneamente ed immediatamente.
Quella rosa rimane lì, ne aspetta un’altra che sono sicura arriverà.
Starai meglio, e tornerai a far serate con noi.
Tornerai in valle.
Tornerai al Sunset.
E non vedo l’ora!
Intanto c’è una rosa che mi ricorda te, e io che ti aspetto.

giovedì 12 agosto 2010

last impressions of a crazy summer...

Devo mettere in ordine.
Devo preparare la valigia che domani si parte per il lavoro.
Devo fare mille cose.
Ma non ci riesco.
Sono qui seduta in camera, mi guardo attorno e penso: ma dov'è finita quest'estate 2010??
L'avevo aspettata così tanto, eppure ormai è agli sgoccioli e... non l'ho nemmeno vista passare!
L'ho vissuta a singhiozzo: dieci giorni a giugno, una settimana a luglio, qualche giorno di agosto... Ed ora? Ora ormai è finita: una settimana di lavoro e poi due settimane a Bressanone con l'università.
E ormai arriva settembre!
Una cosa mi ha insegnato questa assurda e strana estate 2010: ci sono persone a cui tieni un sacco pur conoscendole da pochi mesi, ed altre che conosci da una vita eppure più di tanto non contano....
E così, quasi senza esserne consapevole, mi ritrovo a pensare a voi, che siete partiti per la tanto attesa vacanza (per cui ci avete scartavetrato le palle per sere e sere!!!!!) che ci terrà lontani fino a settembre ormai... Ed è dura, perchè quei legami si sono rafforzati in maniera incredibile durante questa folle estate...
A. è diventato il mio fratellino, da coccolare e proteggere da tutto, e dalle cattiverie di chi lo considera un ragazzino sciocco, mentre D. ... beh, D. è diventato semplicemente uno dei miei migliori amici. Ci parlo, ci scherzo, ci rido, ci insultiamo, ci buttiamo in piscina a vicenda (anche se lui è troooooppo forte per me!!!), ci abbracciamo, ci picchiamo, ci sentiamo su facebook, lo difendo a spada tratta da chi lo pensa un coglione solo perchè è troppo buono, da chi lo reputa frocio solo perchè non fa il puttaniere come altri...
E li abbiamo vissuti talmente intensamente questi giorni che ora mi mancate in una maniera impressionante.
E anche se ci rivedremo a settembre, mi fa sorridere sapere che con voi è sempre un po' estate.
Vi voglio bene.


martedì 3 agosto 2010

memories

Cinque febbraio 2002 e due aprile 2009.
Otto anni, cinque mesi e ventinove giorni.
Un anno, quattro mesi e un giorno.
Eppure fa male, ancora. E tanto.
Un dolore diverso, ma sempre presente.
E io che mi illudevo che il tempo lenisse, migliorasse pian piano le ferite. Non è così.
O meglio, magari non ci pensi con la stessa frequenza, ma nel momento in cui ti fermi, ecco: lì sei perduto.
Ed è strano pensare ai percorsi della mia mente, alla inspiegabile elaborazione del lutto: l’alternanza costante di periodi di relativa quiete a settimane in cui basta un niente per crollare.
Io le sento le lacrime ancora prima che gli altri le vedano, sento l’ormai familiare nodo alla gola, lo stomaco che si contrae e la bocca secca. E le parole che si fermano a metà: ecco, è così che la gente che mi sta intorno se ne rende conto, sentendo la mia voce che trema, le parole che faticano ad uscire, il balbettare di chi è sull’orlo del pianto.
C’è una parola tabù per me: e non è una parolaccia, né un qualcosa di scabroso o scandaloso. È una parola di sei lettere. Tre sillabe. Ma solo a sentirla mi paralizzo, mi irrigidisco come quando ti trovi davanti ad un avversario che non sai proprio da che parte cominciare ad affrontare.
Tumore.
E giù lacrime. Tante. In ognuna c’è tutta la mia rabbia, il mio dolore, i miei “perché???”.
Ho perso Claudia che avevo (e anche lei) quattordici anni e mezzo. Due bambine che fino che a ieri giocavano a fare le grandi insieme a scuola, in cortile, per strada. Ero rimasta da sola, e son cresciuta da sola, di colpo. Senza di lei. Sono cresciuta con quel piccolo dolore nel cuore: nascosto ma c’era.
Quante lacrime, quanti silenzi.
Non fraintendetemi: ho vissuto la mia vita come qualsiasi ragazza della mia età, tra shopping, scuola (e poi università), ragazzi (giusti e sbagliati), vacanze, serate in discoteca, alcolici, feste, tutto.
Forse, senza nemmeno rendermene conto ho cercato di vivere un po’ anche per lei, chi lo sa.
Ho vissuto la mia vita, continuo a viverla, ma quel piccolo dolore c’era e c’è ancora.
E solo a mia madre era, ed è, concesso di vederlo, di darmi l’illusione di serenità con un abbraccio. Agli altri no, temo sempre non riescano a capire. O che forse non se ne vogliano prender il tempo.
L’anno scorso mia nonna.
Dopo sette anni a letto. Tutti ce lo aspettavamo, ma quando poi è successo nessuno ha capito, nessuno ha saputo spiegarselo.
Ho reagito in modo strano: la mia mente ha chiuso fuori il dolore per un giorno intero, finché poi alla sera me ne sono resa conto.
Mia nonna non c’era più, non avrei più potuto accarezzarle la guancia tracciando con le dita i solchi delle sue mille righe, non avrei più passato la mano fra i suoi morbidi capelli, non avrei più potuto rubare di nascosto le golia dall’armadio della cucina, non l’avrei più vista mentre si pettinava e si faceva lo chignon ogni mattina, non avrei più guardato la tv con lei, non avremmo più giocato a carte né addobbato insieme l’albero e il presepe.
Mi mancano quei piccoli gesti, la sua voce, il suo sorriso anche quando mi rimproverava, mi manca il suo letto duro su cui mi divertivo a saltare.
Vorrei la forza.
Vorrei poter pensare e non piangere.
Vorrei non sentir più lo stomaco stretto in una morsa, le parole bloccate in gola, e le lacrime lì, proprio dietro le palpebre.
Vorrei poter ricordare ogni istante che ho avuto la fortuna di passare accanto ai miei due angeli.
Vorrei che il tempo lenisse almeno un po’ quel dolore, anche se ormai ho imparato a conviverci.
Vorrei poter tornar bambina e rivivere tutto, per assaporare ogni attimo e cercare di imprimerlo a fondo nella mia mente.
Vi direi, una volta di più, quanto vi voglio bene.
Siete state due persone così importanti, in due modi così diversi. E mi mancate, in modi diversi, ma forse è lo stesso in fondo.
Oggi come allora. Se non di più.

giovedì 15 luglio 2010

Va bene, va bene così.. (forse)

"E' strano...
a volte ci guardiamo e tra noi passano mille parole non dette...
e io penso:se lei capisse anche solo un decimo di quegli sguardi sarei messa in croce...
E poi penso...
Sto bene adesso, molto meglio di un anno fa, ma non è facile guardare lei e pensare: sei mesi fa ce l'ho avuto, solo per una notte, ma per quella notte era solo mio...
E poi pensare a tutta la scorsa estate...
Sembra un'altra vita..."


On air: "Sarà migliore", Vasco Rossi
("che l'amore non è divisibile,
divisibile a metà,
ma soprattutto che non puoi distruggere
per un tuo sogno la mia realtà.
Ma cosa vuoi che sia,
era solo una canzone...
Non ti preoccupare
che domani sarà...tutto uguale.")
Ieri sera karaoke in piazza...
E l'ho sentito forte il pugno allo stomaco.

mercoledì 30 giugno 2010

la voglia di non ragionare ma vivere...

Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce...
spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene..
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...
e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso...
già sto sognando...ma adesso...



la voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare...
come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi amarsi lasciarsi...
poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato...

(Zero Assoluto)

Sto bene. Finalmente!

venerdì 25 giugno 2010

il peso della valigia.

Ieri ti ho pensato.
Strano ma vero.
Eri fuori della mia vita da mesi ormai.
Dal 5 gennaio 2010 per l’esattezza.
E' stato come riaprire una valigia che avevo nascosto sotto il letto, aspettando che si coprisse di polvere, sperando di dimenticarmi che ci fosse...
Ed oggi, non so il perchè, l'ho rispolverata.
Sai, quella valigia con dentro noi due è proprio pesante:sogni, rimpianti, rabbia, fuoco...
Non solo aria estiva...
C'è un profumo di Marlboro rosse e dopobarba, ma se ti fermi un attimo sentirai un profumo leggero di D&G...



Ero seduta su quella panchina, lì da dove vedo casa tua.
Eppure tu nemmeno ti potresti immaginare che io ti osservo.

Quante volte mi sono seduta qui: ti ho maledetto, ti ho sognato, ti ho pensato, ti ho desiderato, ho controllato se fossi a casa, se la tua macchina era parcheggiata lì fuori.
L’ultima volta che mi sono seduta qui ho pianto.
Per quasi un’ora: la rabbia di averti perso, il dolore, la voglia di gridarle quanto la odio.
Lacrime bollenti.
Era settembre, me lo ricordo come se fosse ieri.
Poi ho cominciato a dar retta alla testa e non al cuore, e sono riuscita a dimenticarti.
Ma mi ci è voluto tanto di quel tempo, oltre che una buona dose di lontananza.
Ma la distanza, ho imparato, lenisce i dolori e aiuta a cicatrizzare le ferite….
Anche perché le risposte, se mi fermavo a pensarci, le sapevo già…
Hai smesso di cercarmi per evitare casini con lei, hai preso una decisione perché ti sei reso conto che il gioco ormai era finito e le cose si stavano complicando…
La cosa che mi faceva tanta rabbia è che hai scelto la via più semplice, non quella che volevi seguire realmente…
Io lotto per quello in cui credo.
L’ho sempre fatto, e di certo non smetterò ora.
Lotto per i miei sogni, le mie amicizie, le persone a me care, l’amore.
Se ci credo, lotto fino in fondo, scelgo la strada magari più lunga e tortuosa ma non mi fermo… Ma forse io sono ancora piccola, come dici tu, e certe cose non le ho ancora capite…
Ora siamo a giugno, quasi luglio ormai, e mi sono ritrovata qui a pensare a te.
Ho ripensato a quel 5 gennaio…a tutte le mie domande, alle quali io però sapevo già la risposta. Ma avevo bisogno di sentirtelo dire a te.
Avevo bisogno che lo ammettessi.
Volevo sentirmelo dire che ci tieni a me, e che non mi faresti mai del male di proposito.
Volevo sentirmelo dire che era stata lei a scrivermi quel messaggio.
Ho pensato ai tuoi baci, alle tue carezze, agli abbracci ridendo mentre eravamo in mezzo agli amici, a quelli stretti stretti che ci siamo dati quella sera. Sapevo di non poterti avere solo per me, sapevamo entrambi che non si poteva fare, che era sbagliato, che… quante cose sapevamo quella sera, eppure ce ne siamo fregati, perché era da aprile che andavamo avanti a cercarci, a volerci, a tirarci indietro quando capivamo che stavamo andando troppo in là.
Oggi ti ripenso e mi rendo conto che… è stato proprio quel 5 gennaio a farmi cambiare.
Lì sono stata io a prender in mano la situazione, lì sono stata io a dire: “No. Basta. Non andiamo oltre”.
Quella sera se avessi voluto ti avrei legato a me.
Forse non per sempre, ma per un po’ sì.
Eppure mentre ti abbracciavo, ti coccolavo, mi rendevo conto che non ero pronta a combattere una guerra che quasi sicuramente avrei perso prima o poi.
E mi sono detta: non ne vale la pena.
Tu non eri più per me la persona importante che eri stato fino a settembre: vale la pena di lottare finché i bei ricordi sono più di quelli negativi, ma nel momento in cui mi son resa conto che pensando a te mi venivano in mente prima gli episodi brutti e solo in un secondo momento le belle serate insieme, ecco lì ho capito che era ora di chiudere il capitolo…
Ieri ero seduta lì al sole, ed ho pensato a noi: chissà se saremmo stati bene insieme, chissà se ce l’avremmo fatta.
Ho guardato giù, verso casa tua, e mi sono resa conto che in cuor mio la risposta l’ho sempre saputa.
NO. Non ce l’avremmo fatta, e l’ho capito mesi fa mentre una sera andavamo al Sunset insieme.
“Convivere non è facile- mi hai detto- lo imparerai col tempo che bisogna rinunciare a certe cose…”.
Non avresti mai lasciato lei, anche se non la ami, anche se ti fa incazzare. Ti dà stabilità economica, una casa, bollette pagate, libertà totale.
Piuttosto rinunci a viverti quelle emozioni forti, a lasciarti andare.
Ecco vedi, è lì la differenza tra me e te.
Io non rinuncio. Io non accetto di condividere la mia vita con qualcuno solo per “comodità”.
E sai cosa mi fa quasi sorridere?I tuoi occhi che si abbassano, il distacco che hai, il sorriso tirato, il non avere più un contatto fisico con me: né una pacca sulla spalla, né una carezza sui capelli, niente. Hai una paura fottuta, e questo mi fa sorridere.
Perché io adesso sto bene, e li reggo i tuoi sguardi.
Ti fisso negli occhi mentre tu ti studi le scarpe.
Non avrei mai pensato.
Ero lì, seduta al sole, e ascoltavo “Henna”… lo sai che mi farà sempre pensare a te, vero?
E lo sai che, nonostante tutto, ti voglio un bene che nemmeno immagini.
Ma ormai le scelte sono state fatte, e io e te siamo staccati.
Mia madre però, ci ha visti oggi per due secondi e ha capito tutto.

Forse gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima.


“e ti sei data ti sei presa qualche cosà chissà/ma le parole che ti sono avanzate/
sono finite tutte nella valigia/e lì ci sono restate…”(Ligabue)

venerdì 21 maggio 2010

anche se non trovi le parole.

A volte le parole non le riesco proprio a trovare.
È… difficile.
Perché ci sono cose che sembrano non quadrare mai.
Ho passato due giorni a pensare, a cercare di distaccarmi.
Ho fatto un passo indietro.
Ed ora forse riesco ad essere un attimo più obiettiva.
Cioè, lui mi piace.
O meglio, mi incuriosisce.
Eppure… non credo sia la situazione giusta.
Mi spiego: io e lui lavoriamo insieme, passiamo ore ed ore a stretto contatto in laboratorio, usciamo insieme la sera, facciamo pausa insieme, mangiamo insieme… perché intripparmi e rovinare tutto?
Sarebbe sciocco…
E poi, io ne ho già abbastanza delle mie di paranoie, senza addossarmi pure le sue!
Ho fatto degli errori nelle ultime due settimane, ho fatto star male Andrea, e mi son fatta talmente problemi… insomma, non credevo di sbagliare così tanto, di nuovo.
Ho cercato di vivermi la situazione, le mie emozioni.
Invece ho fatto piangere una persona.
E venerdì non riuscivo a darmi pace per questo.
Con tutti ‘sti pensieri, l’idea di andare a incasinarmi di nuovo è assurda.
Per quanto mi possa piacere, chissà se ne vale la pena…
Vedere poi come sei cambiato… dopo giovedì sera?Sì, e non me ne son resa conto soltanto io… quindi o siamo entrambe pazze (il che è possibile, viste tutte le cazzate che facciamo insieme!!!) o forse davvero sei cambiato… troppo freddo, distaccato.
Ok, se vuoi torniamo ad avere solo un rapporto dottorando-tesiste.
Se vuoi così, così sarà.
Ma è brutto, credimi.
Sembra quasi che finché ti abbiamo fatto comodo perché ti servivamo in laboratorio allora sei stato carino e gentile e hai voluto mostrarti l’amicone, mentre ora sei tornato sui tuoi passi.
Staccato, lontano, quasi non avessimo condiviso nulla.
Quasi come se non ci fossero stati lunghi aperitivi insieme, discorsi seri affrontati tra una caseificazione e l’altra, sms e risate.
Io non ho bisogno di te per vivere bene, questo sia ben chiaro… se c’è una cosa che ho imparato in questi 23 anni è saper vivere benissimo da sola. Solo che… non lo do mai a vedere, ma tante volte ci rimango male per un niente: per un sorriso non ricambiato, per una mancata risposta ad un sms, per un non saluto.
E se non trovo le parole forse un motivo c’è.
Non trovo più nulla da dirti, almeno per ora.
Perchè non riesco a dare una motivazione al tuo comportamento, ai tuoi sbalzi d'umore.
E poi ieri sera...
Ho ingoiato l'orgoglio e te l'ho detto.
Non so se e quanto hai capito, ma ho visto la tua faccia, ho scrutato le tue espressioni: perché tu sei così, quando ti si dice qualcosa su cui tu non sei d'accordo non lo sai accettare, ti imbronci, ti arrabbi...
Per ora quindi, non ho davvero più nulla da dire.

venerdì 2 aprile 2010

Per tutte le volte che..

Per tutte le volte che...

...faccio cinque ore di treno per tornare a casa e chissà perché non mi stanco mai...
...vedo uno scorcio del lago e la mia mente comincia a vagare, e si perde fra i ricordi...
...guardo le mie montagne e mi viene quasi un groppo alla gola, un senso di appartenenza talmente forte!
...mi raggomitolo sul sedile perdendomi in un abbraccio immaginario di chissachì...
...i miei occhi brillano mentre fisso il riflesso del sole che tramonta sull'acqua...
...ad ogni stazione guardo fuori e penso: "Ma solo qui siamo??"
...puntalmente mi incazzo perché sto parlando al telefono o messaggiando con qualcuno e nelle gallerie non c'è campo...
...cambio posizione perché il sedile è diventato improvvisamente duro e scomodo!
...parto di giorno e arrivo con il buio e viceversa!!
...passo per Malegno e mi viene l'istinto di vedere se scorgo qualcuno che conosco...
...a Padova faccio la guerra per trovare un posto, mentre da Brescia a casa mi stravacco su due sedili...
...tra Cerveno e Capo di Ponte chiamo mio papà perché mi venga a prendere in stazione...
...ascoltando l'i-pod chissà perché sul lago parte sempre una canzone di Ligabue...
...prendendo il treno delle 6.12 mi addormento subito dopo aver fatto il biglietto e dormo filata fino a Brescia...
...passando per Pisogne ripenso all'8 dicembre...
...sogno di comprarmi una villa con piscina sul lago..
...penso: "In treno studio!!", e poi non tiro nemmeno fuori il libro dalla borsa!
...guardando verso la riva bergamasca canticchio fra me e me cori della curva nord del Brescia!
...mi perdo a guardare i volti di chi è in treno con me...
...cerco la "sua" casa quasi inconsciamente e se la riesco ad identificare mi scappa un sorriso a metà fra il divertito e il malinconico...
...mi chiedo a cosa servono le stazioni di Toline, Vello, Pilzone, Borgo San Giovanni!!!!
...ogni paese, ogni strada, ogni locale, ogni piazza, ogni parchetto, ogni tratto di lungolago, ogni panorama è un ricordo...perché questa è casa MIA!!!
ON AIR: "Per tutte le volte che.." (Valerio Scanu)

venerdì 26 marzo 2010

a un passo dal possibile... (Eppure sentire)

Non scrivo da un po', lo ammetto...
Tante cose da fare e poi...
Sì dai, ammettiamolo, parlare di me a volte mi fa paura... perchè poi tornare qui, e ritrovare per iscritto le mie emozioni, i miei pacchi mentali, le mie piccole grandi gioie... bhè non è facile!
Quindi a volte "abbandono" il campo x un po'...
Che posso dire? Sto in un periodo un po' così... alti e bassi... come tutti suppongo...
In questi ultimi mesi ho riso, pianto, urlato, ballato, sclerato, cantato, bevuto, viaggiato, lavorato, studiato, imprecato, gioito...
Ho creduto di potermi innamorare.
Poi ho fatto un'inversione ad U folle.
Roba che mi ritirano la patente... :)
Sì perchè... quella persona mi piaceva talmente tanto... e c'era talmente tanta sintonia fra di noi...
Ma nella vita succedono le cose più assurde... e nel giro di una settimana tutto è svanito... un po' come le bolle di sapone che facevamo da piccoli... avete presente?Sono bellissime... hanno mille riflessi colorati, svolazzano leggiadre ma... se le tocchi con un dito esplodono e non rimane nulla, tranne un leggero profumo che poi svanisce rapidamente anche quello...
Ed ora?
Bella domanda...
Diciamo solo che forse... forse... c'è qualcosa che non quadra...
Ma è giusto così, è meglio che non quadri... preferisco i silenzi e gli sguardi che si abbassano...
Perché a complicarmi la vita non ci penso proprio... non adesso e non qui...
L'anno scorso... era tutto più facile... E sapete perché?
Perchè avendo il moroso, ogni mio gesto, sguardo o pensiero non veniva messo sotto la lente d'ingrandimento come invece succede adesso... ora a volte mi sembra di dover vivere con gli occhi incollati sul pavimento, le mani legate e il cervello in modalità "off" perchè se no tutto viene frainteso...
Ma non ha alcun senso...
L'anno scorso ero innamorata...ora l'idea di amare mi fa paura...
Sai perchè ho paura?
Perche troppe volte le persone hanno illuso il mio cuore, troppe volte lo hanno ridotto in mille pezzi e costretto ad indossare una gelida maschera per andare avanti in questo mondo. Ho paura di amare, perche sentirmi felice mi spaventa.. Ho paura di essere lasciata sola di nuovo.
Ecco, questo è quanto.
Sto bene, non crediate che son imparanoiata o presa male...
A volte mi capita di fermarmi a pensare, ma se devo dirvi la verità, sto bene come sto...
Sapete, sono in una posizione favorevole, ed è difficile che passi dalla parte del torto... lui (e non solo lui) lo sa, ed è questo che gli fa paura...

venerdì 5 febbraio 2010

Forse un angelo...

8 anni...
I Miss you my friend!